Scoprire l’Italia attraverso la musica: nasce “Music and the Cities”, il viaggio di Raffaele Costantino

by Sara Valentino

Dj, conduttore radiofonico, produttore e divulgatore musicale, potremmo considerare Raffaele Costantino il Gilles Peterson italiano; come il dj inglese Costantino ha costruito la sua carriera sulla ricerca musicale raccontando come la musica e la cultura, ma soprattutto le sottoculture abbiano influenzato il tessuto sociale.

Ben lontano dal seguire le mode, sempre attento a scoprire le novità e la diversità, il produttore italiano ha in comune con Peterson un altro tassello, uno spazio tutto suo nella web radio worldwide fm del produttore britannico. In Italia è ormai un cult Musical Box su Rai Radio 2, il programma radiofonico da lui ideato e condotto in onda nel weekend, dove ogni puntata è dedicata a un tema speciale: dal blues alle musiche del mondo con un occhio particolare all’Africa a cui ha “dedicato” Black Noise 2084, album del 2018 che ha pubblicato con il nome del suo alter ego dj Khalab, insieme ai musicisti Tenderlonius e Sarathy in cui sperimenta nuovi incroci tra musica elettronica, tradizione africana e jazz.

Ma la vera peculiarità di Raffaele Costantino, che arrivato a Roma giovanissimo è entrato nella redazione di Rockstar (chiusa nel 2010), non era scrivere di musica – ha capito subito che non era quella la sua strada – a lui la musica piaceva raccontarla. Il racconto è il centro della sua arte, da musicista e da ricercatore entra nel tessuto culturale e sociale di un Paese, di una città, di un luogo sperduto nel mondo e con le parole e un microfono davanti riesce, un po’ grazie anche alla sua voce avvolgente, a narrarne il tessuto musicale.

È uscito in questi giorni il suo nuovo progetto, il podcast Music & The Cities che attraverso la sua voce e quella dei suoi ospiti fa tappa in sette città italiane, un viaggio sonoro per conoscere il ricco panorama culturale urbano. In questo particolare momento storico in cui le città sono vuote e anche i rumori della vita di tutti i giorni si perdono nel silenzio ridondante, la musica non si ferma, scende nelle strade, si affaccia dai balconi e attraversa i social network, la creatività musicale di ogni città continua a infilarsi nel quotidiano, forse ponendo le basi per un nuovo modo di fruire la cultura. Un ritratto corale (quaranta artisti in totale) che delinea per ogni città il profilo caratterizzante la ricchezza di questo Paese.  

Il podcast registrato nel cuore della Capitale, a Trastevere, allo Studio 33 è disponibile su tutte le principali piattaforme di podcasting, Spreaker, Spotify, YouTube, sul sito di Studio33, e sul nuovo canale Vimeo di italiana (italiana.esteri.it) il portale della Farnesina per la promozione della lingua, della cultura e della creatività italiana nel mondo. Un progetto che vede il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale impegnato sia come promotore che come produttore di iniziative culturali.

L’Italia è un paese molto ricco di paesaggi artistici, e ogni città ha una sua scena musicale con la sua storia e le sue evoluzioni. Music & The Cities ne racconta le differenze costruendone un quadro d’insieme” spiega Raffaele Costantino.

Roma, Milano, Torino, Palermo, Napoli, Lecce, Bologna (Città Creativa della Musica dell’UNESCO), rappresentate da sette ciceroni che attraverso le loro storie raccontano il luogo in cui sono nati, dove hanno vissuto come artisti, che li ha visti affermarsi: Piotta, Alioscia Bisceglia (Casino Royale), Max Casacci (Subsonica), Gianni Gebbia, Meg, Populous, Godblesscomputers. Gli artisti raccontano il rapporto con i fermenti creativi contemporanei, individuando i segnali per il futuro; dai salotti ai club, dal centro alle periferie, dal giorno alla notte, i protagonisti dei diversi scenari si raccontano e descrivono attraverso documenti audio e field recordings il suono della città e le voci delle strade che le popolano. Arricchiscono i contributi dei “ciceroni” personalmente legati alle città presentate, scrittori e studiosi: Marta Barone, Pierpaolo De Giorgi, Davide Enia, Daniele Rielli, Igiaba Scego, Djarah Kan, Michele Dalai.

L’ascolto è libero, ogni episodio ha vita propria e ognuno può decidere dove fermarsi prima e chi ascoltare; ciascuno può costruirsi un personale itinerario per l’Italia. Dall’eccitante Milano che pone la sua tradizione nei barbapedana che per le strade cantavano di amore, politica, banditi e malavita, al primo spettacolo di musica jazz nel 1904 al Teatro Eden; Milano e la canzone dei cabaret, quella di Enzo Jannacci e Giorgio Gaber per intenderci, dove viveva l’ironia meneghina con lo charme delle botteghe parigine; gli anni delle avanguardie e delle controculture, dei bassi sparati nelle casse, il Leoncavallo, il progressive rock unito al design della moda. E poi Torino, da Buscaglione a città operaia e di alienazione che negli anni Ottanta inizia a perdere il sogno di città industriale e si trasforma nel posto dei giovani che iniziano a prendersi gli spazi, i movimenti Hard Core, dei Franti, dei Negazione di Hiroshima Mon Amour, dei Murazzi, del Giancarlo e degli Statuto. Bologna città in cui l’arte non può scindersi dalla politica; la nascita del primo DAMS nel 1971, le prime radio libere, il Conservatorio di Piazza Rossini in cui si poteva studiare l’elettronica applicata alla musica, il punk bolognese colonna sonora della narrativa ribelle di quegli anni e Lucio Dalla e il grande flusso di giovani che hanno invaso la città.

La capitale Roma, universo composto da mille mondi differenti, ciascuno con la sua anima, una città che si popola di parole e voci, con svariati accenti e registri predisposti naturalmente a diventare musica; da Trilussa alla musica fuori porta dalle osterie ai cantautori come De Gregori, Baglioni, Venditti e Califano, ma anche Silvestri, Gazzè e Fabi per giungere all’indie che ha rivoluzionato il mercato dell’industria discografica. Napoli e Palermo intrise di contaminazioni culturali, dall’Africa all’America; come racconta la voce di Raffele Costantino “Palermo, il luogo dove perderti nella pigrizia fisica e ritrovarsi nel dinamismo intellettuale” e Napoli “Città generosa che non prevede distrazioni dove si vive per strada, e la strada bisogna rispettarla. Napoli, città in cui le contraddizioni sono opera d’arte”.

E infine Lecce. La scelta del mio viaggio ha voluto lasciare la Puglia alla fine, non per importanza, ma perché l’ho considerato un ritorno a casa, alla cultura da cui nasco e per questo credo che Raffaele Costantino abbia ben individuato – a inizio episodio – l’anima del popolo salentino, il più fedele alle origini, quello che difficilmente rinnega “Le radici ca tieni”, per citare un brano dei Sud Sound System. Ad accompagnare Raffaele Costantino nel viaggio virtuale e musicale a Lecce è la voce di Populous, dj e producer famoso in Italia e all’estero, che non si sofferma a raccontare soltanto la città, ma l’itinerario prosegue nei luoghi più suggestivi tra le due coste, le musiche che hanno caratterizzato alcuni momenti storici del territorio. A partire dal folklore degli “Ucci”, i più antichi stornellatori salentini, per arrivare alla rivoluzione culturale e musicale nei primi anni Novanta con la nascita del raggamuffin avvenuto grazie ai Sud Sound System, le prime dancehall sulle spiagge narrate da Dj War che spesso erano accompagnate da “grandi abbuffate”, come le definisce Don Pasta. Il passaggio di cultura che si ebbe nel Salento negli anni Novanta veniva dal basso, da gente di cultura contadina che si ritrovava in un luogo abbastanza abbandonato in cui stava emergendo qualcosa di nuovo: i canti erano ripresi dalla tradizione ma su ritmi metropolitani, nasceva l’esigenza di rivendicare una cultura, quella meridionale e mediterranea. Alla rivoluzione musicale va di pari passo la tradizione, quella della pizzica e della Taranta, spiegata dallo studioso e scrittore Pierpaolo De Giorgi, fondatore dei Tamburellisti di Torre Paduli, che a ritmo di storia e di tamburello che rappresenta l’unione dell’apollineo e del dionisiaco, racconta le radici ben salde di un popolo.

Sara Valentino

You may also like

Non è consentito copiare i contenuti di questa pagina.