Cantautore di lungo corso con ormai vent’anni di dedizione totale alla musica, Gerardo Tango ha pubblicato il suo nuovo album intitolato “Tempio instabile”.
Un album di undici canzoni che definirle solo canzoni ci sembra riduttivo; in alcuni frangenti, viaggiando tra questi undici racconti, Tango parla dell’amicizia, dell’amore, del potere dell’immaginazione, di Rita e di Paola.
“Paola” racconta la “storia” di Paola Clemente, bracciante pugliese morta di lavoro, morta di fatica tra i campi della sua terra.Una canzone struggente in cui Gerardo Tango racconta tutto quello che c’è intorno alla vita di Paola.
Bonculture l’ha intervistato
Tempio instabile, il videoclip ufficiale.
Vent’anni di musica partendo dai Mufla, Band attiva nel Nord-Barese fino dal 2000. Poi concorsi, canzoni e due album pubblicati. Oggi ci presenti “Tempio instabile”. Cos’è il tempio instabile?
Il tempio instabile è la mia vita, il mio mondo, in cui invito tutti ad entrare, è una canzone sulla ricerca della Felicità, la “giostra nel mare” è metafora di felicità.
Nelle tue canzoni si parla di tornare a immaginare, di Rita, di Paola, dell’amicizia. Tante storie scollegate tra loro quindi “Tempio instabile” lo possiamo definire letteralmente una raccolta di canzoni?
Il tempio instabile è la mia vita, il mio mondo, in cui invito tutti ad entrare, è una canzone sulla ricerca della Felicità, la “giostra nel mare” è metafora di felicità.
Tra i 40 Candidati a “Miglior Opera Prima” Per il Premio Tenco con il tuo album di debutto e poi una nomination nella categoria “Miglior Canzone 2016” con la sua “La Borsa di Piero” sempre al Premio Tenco. Sono riconoscimenti importanti anche solo essere presi in considerazioni da tanti addetti ai lavori?
Si, assolutamente, devo dire grazie e mai mi stancherò di farlo, a Enrico De Angelis, il vecchio patron del Premio, oggi purtroppo ha lasciato e si dedica ad attività culturali nella sua Verona. Io e tanti altri sentiamo la sua mancanza. Dentro e fuori il Premio Tenco.
In questo tuo ultimo lavoro ci sono stati cambiamenti tra quelli che seguono “Tempio instabile” rispetto al passato?
Si, ci sono gli arrangiamenti di un grande Musicista, Carmine Terracciano, che ha curato le chitarre, l’elettronica e il programming. Le batterie sono sempre di Stefano Montrone e al Basso c’è la new entry Cosimo Caggìa
Nella musica di oggi, come settore intendo,visto che finalmente la pandemia sembra passata, quali sono le differenze che vedi rispetto al periodo pre-pandemico?
Credo che la Pandemia abbia acuito le differenze, purtroppo i piccoli continuano a fare fatica ad emergere. Durante la Pandemia mi sono accorto anche di quanto il nostro lavoro sia poco tutelato a livello di diritti. Spero in. Una riforma del Settore.
Ci sono altri progetti che porti avanti oltre a quello di cantautore?
Si sono attore- musicista in uno spettacolo chiamato “Padrone Mio” sullo sfruttamento nelle campagne, nello spettacolo rielaboro insieme ad un altro musicista, canzoni di Matteo Salvatore. Lo spettacolo si chiude con la mia canzone “Paola” che ho dedicato a Paola Clemente, bracciante morta nelle campagne pugliesi nel 2015, che eseguo dal vivo.
Torniamo proprio sul termine “cantautore”. Cos’è per Gerardo Tango un cantautore?
Un cantautore è colui che esprime le proprie emozioni, la propria vita, scrivendo le canzoni ed eseguendo dal vivo. Non tutti ci riescono, c’è chi è più portato nell’eseguire brani scritti da altri. E’ comunque una bella sfida, ed è la cosa che più si avvicina al concetto di “Arte” in Musica, scrivere le proprie canzoni ed arrangiarle.
Cosa ti piacerebbe che arrivasse a chi ascolterà il tuo nuovo album?
Mi piace che lo si ascolti in macchina o su un buon stereo, la Musica deve servire si a far pensare, ma deve anche divertire e far star bene, e perché no, ballare, se il beat lo permette.
Ti facciamo un grande in bocca al lupo.
Vi ringrazio per queste belle domande, ed io lo faccio a voi