Tota pulchra es Maria: il dogma dell’Immacolata Concezione in musica

by Alessio Walter De Palma

Dicembre, si sa, è l’ultimo mese dell’anno il più atteso ed amato da grandi e soprattutto da piccini, è il mese del Natale, delle festività in famiglia, del ricongiungimento con parenti e amici, canti, balli, ilarità, tranquillità, spensieratezza e gioia, nuovi propositi per l’anno che verrà che si spera sempre sia migliore di quello appena trascorso, mai come questo 2020 tale affermazione è veritiera, perché tutti ben sappiamo come sarà ricordato questo terribile 2020, ma come maggio, dicembre è altresì un mese “Mariano”, dedicato al culto della Vergine Maria ed in particolare alla Sua Concezione l’8 dicembre, secondo cui è stata concepita appunto senza il peccato originale da non confondere o sovrapporre pero’ con la Verginità del concepimento del Cristo.

Secondo la Chiesa Cattolica tutti nascono con il peccato originale, mentre Maria è l’unica immune, è un dogma che risale al 1854, dunque relativamente recente, per volontà di Papa Pio IX nella Bolla Ineffabilis Deus, in cui chiaramente si afferma che: “ab omni originalis culpae labe praeservatam immunem” la Vergine è preservata immune da ogni macchia del peccato originale, anche perché se così non fosse stato non avrebbe potuto concepire il Figlio di Dio.

L’Arte figurativa nei secoli attraverso le mani di grandi artisti ha raffigurato l’Immacolata Concezione da Murillo a Tiepolo a Velasquez per citarne alcuni e anche la musica ha dedicato molto canti di Lode, i cosiddetti “Canti Mariani”.

Diversi dai canti di maggio dedicati esplicitamente alla figura di Maria nel suo complesso, i canti dicembrini sottolineano esplicitamente la Concezione, le cui prime attestazioni risalgono al XV secolo con le opere di Leonardo Nogarolo: Immaculatae Virginis Mariae (1477) e Bernardino Busti: Conceptionis Virginis Mariae (1492), sicuramente fonti primarie per la celebre Ave sanctissima Maria degli inizi del XVI secolo attribuita a Papa Sisto IV, una musica semplice facilmente orecchiabile e in grado per tutti di riprodurla soprattutto dai fedeli, la cui quasi totalità analfabeta, ignari del tutto della lingua latina, coaudiuvati dalle rappresentazioni iconografiche fortemente volute dal Papa, al fine di una maggiore comprensione.

A seguito della Bolla Ineffabilis Deus in cui si dogmatizza il culto della Concezione, verrà eseguito presso l’Accademia dell’Immacolata Concezione a Roma l’Inno per la Concezione di Maria Santissima mia Avvocata (11 dicembre, tre giorni dopo) del celebre compositore catanese Giovanni Pacini, il cui punto di riferimento resta comunque il Tota pulchra es Maria di gregoriana memoria. Tota pulchra es Maria è il canto che rappresenta questo dogma in musica.

Molti compositori affascinati da tale culto hanno composto un Tota Pulchra, tra i maggiori basti ricordare Robert Schumann, Anton Bruckner e sicuramente Don Lorenzo Perosi, forse il maggiore esponente della musica sacra nel secolo scorso. Un autore che nonostante il fervore ‘verista’ del contemporaneo ‘melodramma plebeo’, molto apprezzato e remunerativo per i compositori, tra i vari Puccini, Leoncavallo, Mascagni, Giordano, Cilea, ha preferito ‘guardare al passato’, un passato atemporale, aspaziale, intramontabile legato alla musica sacra, probabilmente la più popolare tra i generi e forse anche dello stesso contemporaneo ‘verismo’. Ancora ai giorni nostri il Tota pulchra è composto, da ricordare la ben attenta, suggestiva e commovente musica del giovane compositore norvegese Ola Gjeilo nel 2009.

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