Dalla storia di Bianca Lancia a quella di Paolo Grassi: l’esperimento (riuscito) di TPP che porta il teatro a casa

by Giuseppe Procino

Indovina chi viene a scena? È il titolo del format lanciato a dicembre dal Teatro Pubblico Pugliese per colmare la crisi di astinenza da teatro che ci attanaglia da ormai un anno. Diversi eventi in streaming molto particolari, “al buio”, per portare il teatro nelle case del pubblico.

L’idea alla base è quella di una cena durante la quale diverse compagnie teatrali del nostro territorio proveranno a raccontare personaggi della nostra storia artistica e non attraverso drammaturgie scritte appositamente per l’iniziativa. Il pubblico in questo modo diviene virtualmente l’invitato speciale alla tavola dell’arte della scena in un’ipotesi di vicinanza attore – spettatore quanto mai efficace, merito anche di una regia audiovisiva curata e davvero coinvolgente.

Nella prospettiva di un’attesa che potrebbe ulteriormente dilungarsi, il Teatro Pubblico Pugliese prova a proporre una cura per la distanza dalle platee che, seppur non si ponga come un’alternativa totalizzante da quella forma di arte magica e imprevedibile del qui e ora, diventa una delle tante vie possibili da percorrere. Il risultato è indubbiamente interessante anche da un punto di vista didattico.

In questo ambito si inseriscono i due spettacoli trasmessi in diretta streaming dal Teatro Comunale Rossini di Gioia del Colle lo scorso 6 febbraio: “La torre bianca” della compagnia Acasa e “Paolo Grassi” della Compagnia del Sole.

La compagnia Acasa con “La torre bianca” porta a cena in scena Bianca Lancia figura femminile profondamente legata al folclore e alla storia di Gioia del Colle. La scrittura dinamica, ironica e intelligentissima della compagnia pugliese riesce a raccontare un personaggio dal tragico destino, vittima illustre della violenza domestica e della società patriarcale e machista. Si tratta di una prospettiva che per quanto chiara non è mai stata esplicitata in modo così lucido almeno nelle narrazioni territoriali.

Arianna Gambaccini e Marialuisa Longo dialogano sedute, sorseggiando vino e viaggiando sulla linea orizzontale del tempo. Le due bravissime attrici, mescolando le pagine della storia chiamano sul finale le cose con il loro vero nome. In questo modo il passato diventa racconto anche del contemporaneo in una prospettiva di continuità ormai eterna che passa anche per chi, cresciuto tra perenni visite al castello federiciano di Gioia del Colle, ha assorbito ormai la narrazione di una donna profondamente innamorata disposta a tutto pur di dimostrare i propri sentimenti. Invece no, la compagnia pugliese riesce a sconvolgere questa versione della storia che altro non è che la più macabra tra tante (e quindi mediaticamente la più attraente) smascherando la profonda e pericolosa leggerezza con cui si racconta il tragico epilogo di Bianca Lancia. Interrompe il loro dialogo Maristella Tanzi, dalla sconvolgente fisicità espressiva sulle note di Angelo Berardi, forse il fantasma della principessa, forse il fantasma della mascolinità possessiva e tossica che il folklore ha deciso di trasformare nell’immaginario collettivo in una tragica e potente storia d’amore. Il testo di Valeria Simone riesce così a mettere in crisi la semplicità con cui sin da bambini siamo stati abituati ad un certo tipo di violenza e al rapporto di forza uomo- donna. E vissero felici e contenti, ma la storia di Bianca Lancia non è una storia felice.

Questo di Acasa è un lavoro coerente con il percorso artistico della compagnia, da sempre in prima linea per dare voce a figure ombra della società contemporanea e che con semplicità riesce per l’ennesima volta a colpire il cuore della coscienza sociale che abbiamo acquisito come la più giusta.

“PAOLO GRASSI- Visioni ed imprese di un impresario ideale” è il viaggio da fermi nella storia di una delle figure più imponenti del teatro contemporaneo. La Compagnia del Sole ci racconta la storia di una rivoluzione determinante che era destinata a rompere la quarta parete con il grande sogno di diffondere il teatro ovunque, quasi come diritto inalienabile di tutti. Così partendo dalla fondazione del Piccolo Teatro di Milano assieme a Giorgio Strehler e Nina Vinchi, Paolo Grassi ha posto le basi per un “teatro popolare d’Arte per tutti” destinato a riscrivere le regole dell’arte della scena non solo italiana. La compagnia sceglie la strada della cena per raccontare in maniera dinamica e coinvolgente vita aneddoti e soprattutto visioni dell’impresario originario di Martina Franca, ponendo l’accento sulla riflessione ancora contemporanea sulla crisi e sul senso del teatro. Fa da fil Rouge l’iconica canzone “che cos’è questa crisi” di Rodolfo De Angelis.

La Compagnia del Sole gioca con la conclamata maestria con i tempi scenici, sa utilizzare a proprio vantaggio la macchina da presa fondendo in maniera perfetta teatro e audiovisivo. “PAOLO GRASSI- Visioni ed imprese di un impresario ideale” risulta così uno spettacolo che ha la profonda consapevolezza di dover affrontare la prova contro la pandemia e ne esce assolutamente vincente attraverso una scrittura (a cura di Marinella Anaclerio e Flavio Albanese) e una recitazione che possiede un travolgente e meraviglioso ritmo. In questo modo lo spettatore invitato alla tavola imbandita assieme agli eccezionali padroni di casa (Stella Addario, Flavio Albanese, Marinella Anaclerio, Patrizia Labianca, Loris Leoci e Tony Marzolla) resta davvero coinvolto nel racconto quasi rivivendo una stagione artistica che ha davvero scritto una pagina importantissima di storia.

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