I germogli «officinali» di Pino Casolaro e Simona Ianigro

by Enrico Ciccarelli

Pino Casolaro, foggiano, è attore e teatrante di primo livello e lunghissimo corso. Tra le sue caratteristiche voce magica, padronanza tecnica da vendere, salde basi culturali e una persistente tensione etica. Una voglia di fare antica, che resiste alle innumeri cicatrici che colpiscono chi resta in una città nemica giurata del talento, quando non sia espresso in plaghe remote. Per questo è sempre interessante vedere i risultati del lavoro che lui e Simona Ianigro svolgono nel piccolo spazio dell’Officina Teatrale di Via Campanile a Foggia.

Questo «Al centro ci sono le storie», saggio di fine anno della Compagnia Laboratorio conferma le buone premesse. L’impostazione, un po’ per vincolo logistico e un po’ per convinzione, è brechtiana: scena nuda, nessun costume, azione scenica basata soprattutto sul prendere o meno una sedia e utilizzarla. Ma non c’è straniamento né impostazione didascalica: il filo che lega i diversi monologhi o dialoghi, benché abbiano come tema prevalente il disagio e lo smarrimento della condizione giovanile, non ha carattere ideologico ed anzi plana su diversi registri, dal teatro dell’assurdo al cabaret al teatro militante. Le sei ragazze e i sei ragazzi in scena si mettono in gioco e in discussione con timido entusiasmo e nitido impegno. Con qualche impaccio, qualche inflessione da correggere, qualche emozione da controllare meglio; ma anche con efficacia, ironia, bravura autentica. Non stupisce che la mano dei maestri si colga soprattutto in alcuni utilizzi della voce, in qualche caso decisamente superiore a quel che ci si potrebbe attendere da absolute beginners. Germogli di piante officinali, che –come si sa- fanno molto bene alla salute. Specialmente se si conserva spirito di squadra e l’urgenza maggiore non è quella della visibilità e del proscenio, ma del lavoro sul proprio sé, dell’esplorazione sia delle proprie capacità che dei propri limiti. Il bisogno che ne ha la nostra comunità è smisurato. Un fervido incoraggiamento a proseguire, dunque a Irene Chiappinelli, Swami Terracino, Anna Battiante, Emiliano Acquaviva, Rachele Marano, Alessandro Mutino, Emanuele Nenna, Rosa Lembo, Alessandra Russo, Michele Turco, Maria Assunta Tanzi, Donato Porreca

E buon lavoro a Pino, Simona e all’Officina.

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