La ripartenza “giovane” del Piccolo Teatro dopo la pandemia. Citro: «Il linguaggio teatrale è un veicolo fondamentale di speranza»

by Nicola Saracino

Metti una serata con bambini e famiglie, la bellezza di ritornare a teatro, quella sensazione – che sembrava perduta – di normalità. Sono tornati con successo gli spettacoli per famiglie del Piccolo Teatro di Foggia targati Compagnia CREW SLUP e A.M.A. Accademia nazionale Musical Art. Lo scorso weekend, lo spettacolo proposto è stato quello de “I Tre Porcellini”, una fiaba che affronta il tema della crescita: i tre fratellini sono infatti la rappresentazione del bambino che cresce, imparando a ogni stadio un comportamento nuovo, passando attraverso gli errori e le brutte esperienze. La compagnia propone una rivisitazione di questo grande classico, passando dal tema dell’ecologia a quello dell’amicizia in un’ora di puro divertimento.

Da sempre, la compagnia affronta le problematiche che stanno, sempre di più colpendo il nostro Pianeta, la siccità, il clima, i rifiuti, ecc. sensibilizzando, in ossequio anche a quello che è stabilito nell’Agenda 2030, il pubblico dei più piccoli attraverso il teatro, che diventa per gli stessi il canale più semplice e più divertente per l’apprendimento di dette tematiche. Ce lo spiega meglio Paolo Citro, direttore artistico sia dell’accademia nazionale Musical Art che della compagnia teatrale Crew Slup

Paolo Citro, com’è andato lo spettacolo? E’ stato un ricco weekend

Lo spettacolo dei tre porcellini è partito molto bene. Abbiamo avuto quasi il sold out in tutti gli spettacoli. Riportando in teatro 300 spettatori nei serali e oltre 800 neimatinée con le scuole. Crediamo molto nel linguaggio teatrale per i giovani come veicolo fondamentale di buona educazione, speranza e scambio didattico con tematiche importanti come ad esempio quelle dell’agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile. Quest’anno i matinée non siamo riusciti a svolgerli in una struttura teatrale per via del covid. Allora per arginare questo problema ci siamo chiesti: in fin dei conti cos’è una struttura teatrale? Un luogo di convenzione sociale..allora facciamo dei passi indietro con la storia e riportiamo il teatro fisicamente nelle scuole sfruttando le palestre o i cortili all’aperto. Così è stato con i 3 porcellini. Abbiamo iniziato allestendo uno spazio scenico all’interno dell’ VIII Circolo Didattico “San Pio X” che ci ha accolto benissimo rispettando tutte le norme di sicurezza anti diffusione covid. Stiamo lavorando per continuare questo progetto anche in altre scuole con le quali stiamo ragionando nelle ultime ore.

Lei è un operatore culturale e ben conosce quindi le difficoltà del mondo culturale a causa della pandemia. Come si sta ripartendo?

Sicuramente la ripartenza nel settore della formazione dopo la pandemia è più lenta.. non quanto le aspettative, ma difficile è stato riprendere i numeri pre pandemia con un calo del 20%, calo arginare con l’inserimento di nuovi corsi per fasce di età.

Voi credete molto nei giovani. Come è organizzata l’attività per ragazzi?

Organizzare le attività con i ragazzi è sempre stimolante. Perché non è un “dare loro qualcosa” ma è un continuo scambio il famoso “dare e avere”. Loro sono sempre aggiornati e al passo con i tempi quindi ti stimolano ad esserlo a loro volta. Senza mai dare nulla per scontato.

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