L’importanza di non chiamarsi Edmondo. «De(ath)livery», la strepitosa black comedy della Compagnia Cercamond al Teatro della Polvere

by Enrico Ciccarelli

Un’autentica chicca, quella offerta dal foggiano Teatro della Polvere, che ha inserito nella sua stagione lo scintillante «De(ath)livery», esilarante e spietata black comedy che la penna di Andrea Cioffi (che cura anche la regia)ha preparato per Cercamond Compagnia Teatrale, già apprezzata su queste stesse assi in «Raccontami Shakespeare». In scena, oltre allo stesso Cioffi, attor giovane collaudato e brillante nella Compagnia di Luca De Filippo, la straripante Sara Guardascione, roscia malupina traboccante di energia vitale (che trasmette recitando, ma anche scrivendo; è appena uscito, per i tipi della Homo scrivens, il suo primo romanzo, un thriller intitolato «Acqua cheta»), e due attori brillanti e perfettamente in parte come Luigi Leone e Vincenzo Castellone.

«De(ath)livery» è una storia di zombie, evocati e plasticamente rappresentati nella ripresa parodistica di «Thriller», il celebre video di Michael Jackson. Oppure, più classicamente, una storia di «anime morte» alla Gogol, con quattro trentenni in vario modo impantanati nei meccanismi del turboliberismo, protagonisti dell’inferno dei vivi del precariato perenne, esponenti del lumpenproletariat della modernità. Il plot si sviluppa nell’appartamento occupato da tre di loro: la stressata insegnante in Dad Mara, l’architetto mancato e frustrato Emilio, di lei fidanzato, l’allupato e cinico Iacopo, specializzando infettivologo. Una specie di «Tre cuori in affitto» virato al nero, con l’impianto della sit-com rovesciato e pervertito in una vicenda di meschinità, ipocondrie e miseria morale e materiale.

L’evento scatenante è l’arrivo di un ryder che nella prima scena troviamo cadavere sul pavimento, e che funge da guida al pubblico per spiegare la sua morte cruenta e le conseguenze fatali che ne deriveranno.

Non faremo spoiler, anche perché sarebbe piuttosto complicato (entrano nella storia allergie letali, ricatti sessuali, acido fluoridrico e l’equivoco sul ryder, che non è l’atteso Edmondo, ma un altro), ma possiamo assicurare che la trama è accurata e densa di colpi di scena degni del miglior mystery, e che lo spettacolo è divertentissimo, i tempi di dialogo e di recitazione praticamente perfetti, il tragico arrabbattarsi dei tre per sfuggire alle conseguenze dei loro atti reso magistralmente anche dal flusso degli ingressi e delle uscite.  Nel testo molto turpiloquio, come si conviene al linguaggio di trentenni di oggi, ma se avete studiato dalle Orsoline potreste scandalizzarvi (chi scrive confessa di trovare Guardascione che dice parolacce ancora più affascinante). Serata da incorniciare, insomma. Che conferma la qualità delle proposte dell’associazione teatrale di via Nicola Parisi presieduta da Marianna Bonghi. A presto, Cercamond. E grazie.

You may also like

Non è consentito copiare i contenuti di questa pagina.