Peppino D’Urso del TPP: “L’anfiteatro di Lucera era al centro dei miei pensieri in questo tempo post Covid”

by Daniela Tonti

Torna a rivivere l’Anfiteatro romano di Lucera, il più grande del Sud Italia attraverso un progetto di valorizzazione integrata tra enti, istituzioni culturali e associazioni dopo una lunga gestazione. Un progetto che era nell’aria da tempo ovvero l’ideazione di contenuti e di una programmazione capace di rendere lo spazio fruibile sempre e non solo per eventi occasionali e che ha subito un’accelerazione nella fase di ripartenza post covid in nome della ricerca di luoghi alternativi per lo spettacolo dal vivo: gli anfiteatri, le piazze e i castelli.

La riapertura dell’anfiteatro di Lucera rappresenta oggi un segnale di speranza per il comparto più colpito dalla chiusura forzata, i primi a chiudere e gli ultimi a ripartire sono stati i lavoratori dello spettacolo dal vivo in un futuro di ripresa e accesso per il pubblico ancora incerto. “Il covid ci ha dato una spinta a puntare i riflettori su questi luoghi. È unico in Puglia e meritava un’attenzione che la Regione ha colto al volo”, spiega Peppino D’Urso.

In campo Regione Puglia che ha disposto un finanziamento di 65mila euro, Teatro Pubblico Pugliese, Comune di Lucera, Accademia di Belle Arti e Conservatorio “Umberto Giordano” di Foggia e PrimaVera al Garibaldi. Partner dell’impresa anche Puglia Promozione nella logica che la rinascita dei luoghi produca un effetto traino per il turismo di prossimità.

La riapertura dell’Anfiteatro passa per la rassegna teatrale, tre spettacoli a settembre a cura di “PrimaVera al Garibaldi” con la direzione di Fabrizio Gifuni e Natalia Di Iorio: il 2 settembre con “Il Federico” della Compagnia del Sole di Flavio Albanese e Marinella Anaclerio, il 5 settembre con “La sirena” di e con Luca Zingaretti e il 12 settembre con “La caduta di Troia” con Massimo Popolizio

Noi di bonculture abbiamo intervistato Peppino D’Urso, presidente del Teatro Pubblico Pugliese.

Presidente sono anni che si parla della riapertura funzionale di questo luogo e ci siete riusciti. Come avete fatto? Che immaginate per l’anfiteatro?

Era al centro dei nostri pensieri. E’ il bene culturale più importante che abbiamo in Puglia e un po’ alla volta questo progetto è andato avanti grazie all’intervento della Regione, non è una semplice rassegna – che è tra l’altro di di qualità molto alta – ma ciò che rappresenta. Fino adesso si sono fatte cose sporadiche ora invece poniamo il problema di valorizzare questo sito ma con una programmazione che possa coinvolgere sia il Comune che la Regione che Teatro Pubblico Pugliese ma anche altri istituzioni come l’Accademia di Belle Arti e il Conservatorio, con loro abbiamo già avviato un ragionamento. È un luogo che può avere una importante funzione didattica per i ragazzi e per gli studenti è questo il grande valore di questo luogo. Un luogo per lo spettacolo dal vivo ma anche un luogo di formazione.

Con la nuova amministrazione dovremo aprire un tavolo operativo, portare il discorso della valorizzazione nei fatti e questo è fondamentale perché da soli non si fa nulla.

Il teatro è quello che ha risentito di più della chiusura forzata. Vi spaventa una nuova ondata?

È un sistema fragile quello del teatro e dello spettacolo dal vivo in generale gli spazi all’aperto rappresentano un’opportunità. Appena scoppiata la pandemia abbiamo ragionato sulla valorizzazione di questi luoghi ma ci sono altri luoghi, piazze, castelli eccezionali quindi guardare anche con occhi diversi questo patrimonio che è sottoutilizzato.

Su questo possiamo ragionare.

Cosa state facendo per supportare il comparto?

Stiamo lavorando a sostegno degli artisti e dei lavoratori che stanno vivendo un momento difficilissimo. In queste ore partono le lettere per quanto riguarda il Piano Straordinario della Cultura e saranno convocate tutte le compagnie, le imprese culturali che hanno partecipato alla programmazione regionale e poi c’è un avviso per chi è fuori da questa programmazione perché la Regione ha inteso dare un piccolo sostegno che sia anche un segnale di fiducia per il futuro.

Quando torneremo a teatro? Quando potremo vedere gli spettacoli che aspettiamo di vedere? Pensiamo anche a produzioni pugliesi come lo spettacolo di Tonio De Nitto.

È una scommessa tutta da vedere. Ci sono preoccupazioni che vengono dal mondo scientifico e i nostri uffici stanno lavorando intanto per recuperare le attività sospese e poi per collegarci alla nuova stagione e vedremo come vanno le cose. Ci auguriamo con tutto il cuore di poter presto ritornare a teatro.

IL PROGRAMMA

Il programma si aprirà in AGOSTO: mercoledì 12 (ore 18.00) con la Rievocazione storica a cura di APS Cinque Porte Storiche di Lucera, completa di villaggio medievale e rappresentazioni artistiche musicali e la possibilità di partecipare a giochi, attività coreutiche, combattimenti, giocoleria e arte di strada sempre nel tema medievale.

Giovedì 13, ore 20.00, sempre a a cura di Cinque Porte Storiche di Lucera spazio al Torneo delle chiavi, gara in cui gli atleti delle Porte Storiche di Lucera si contenderanno il Palio della Città.

Sabato 22, ore 21.30, si entra nel vivo della proposta musicale. A cura del Conservatorio Umberto Giordano di Foggia, un concerto del Quartetto di SAXOFONI (Antonio Bruno, Sante Leone, Riccardo Cavaliere, Antonio Russo).

Mercoledì 26, ore 21.30, Antonio Stornaiolo e Emilio Solfrizzi  ne Il cotto e il crudo, spettacolo che ha spopolato ovunque con ultima data pre-Covid al Manzoni di Milano. Con le affilate armi dell’ironia e della leggerezza, attraverso pensieri laterali, dialoghi serrati, poesie demenziali, fraseggi comici, esilaranti calembour, lo spettacolo Il cotto e il crudo propone in scena una coppia storica della comicità pugliese, negli anni ’80/90 noti come Toti e Tata.  Uno spettacolo per chi ama l’improvvisazione e i salti nel vuoto. Un teatro che diventa il luogo ideale per parlare delle debolezze, ma anche delle straordinarie qualità del genere umano e della nostra terra.

Sabato 29 agosto, ore 21.30, l’Anfiteatro lucerino accoglierà un altro attore pugliese , foggiano d’origine: Gianmarco Saurino, con un Reading. Pur essendo uno dei volti noti della TV (di recente la fiction di successo “Doc, nelle tue mani”) Saurino si è formato da giovanissimo in una delle realtà teatrali più vivaci di Foggia, il Teatro dei Limoni e ora torna in Puglia a teatro con una lettura di testi tra tradizione e contemporaneo.

A SETTEMBRE

Mercoledì 2, ore 21.30, la Compagnia del Sole con Flavio Albanese e la regia di Marinella Anaclerio porterà sulle scene

II Federico (Secondo Federico), di Roberto Scarpetti. Regia Marinella Anaclerio. Con Stella Addario, Flavio Albanese, Massimiliano Di Corato, Luigi Moretti

Interventi Musicali a cura de La Cantiga de la Serena. Scenografia Francesco Arrivo. Costumi Francesco Ceo. Luci Giuseppe Filipponio. Aiuto regia Loris Leoci

“Non uno spettacolo, non una visita guidata, ma un percorso per condividere con un pubblico apparizioni, fantasmi e processi politici, sottolinea la regista. Aspetti di una storia che ciclicamente si ripete perché i nodi non risolti dell’essere umano si ripresentano: in fondo le contemporanee Missioni di Pace in cosa si differenziano dalle Crociate? Castelli e Palazzi saranno lo spazio in cui provocheremo Federico a dialogare con i personaggi più significativi della sua storia per lasciar emergere un suo punto di vista, e riflettere insieme sulla Storia.”

Sabato 5, ore 21.30, in arrivo Luca Zingaretti ne La Sirena, dal racconto Lighea, di Giuseppe Tomasi di Lampedusa. Accompagnato dalle musiche del Maestro Germano Mazzocchetti, Luca Zingaretti non è solo interprete ma anche curatore della regia e dell’adattamento drammaturgico. Uno spettacolo in cui trova spazio – nell’interpretazione di un grandissimo attore italiano – in un percorso tra la carnalità del presente e la spiritualità dell’antichità, la ricchezza della poesia della terra siciliana su cui sembra palpitare quella melensa e liquorosa stasi del vivere che connota gran parte dei paesaggi e degli uomini.

Giovedì 10, ore 21.00, il Conservatorio Giordano porterà l’Orchestra di 24 Archi con direttore Daniele Belardinelli.

Infine, sabato 12, ore 21.30, ultimo spettacolo in cartellone, prodotto dalla Compagnia Orsini: Massimo Popolizio, uno degli interpreti più autorevoli della scena italiana, ne La caduta di Troia, dal libro II dell’Eneide. Stefano Saletti e Barbara Eramo hanno realizzato le musiche per questa pièce, in parte composizioni originali, in parte attingono alla tradizione mediterranea ed ebraico sefardita. Le lingue usate sono il ladino, l’aramaico, l’ebraico e il sabir, l’antica lingua del Mediterraneo. Saletti utilizza strumenti particolari come l’oud, il bouzouki e il bodhran per rendere le atmosfere evocate da Massimo Popolizio in un contrappunto sonoro tra le musiche e la voce limpida di Barbara Eramo che si muove tra melismi e scale di derivazione mediorientale.

Le musiche sono strutturate come una partitura con un susseguirsi di temi che sottolineano i passaggi più intensi del testo e paesaggi sonori che fanno da bordone alla narrazione di Popolizio e portano lo spettatore a viaggiare nel tempo e nello spazio attraverso la parola e le suggestioni sonore di timbri e sonorità antiche ed evocative.

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