Addio Salvo Montalbano. Luca Zingaretti sarà Bruno Testori per il prison drama “Il re” di Sky

by Nicola Signorile

Addio Salvo Montalbano. La nuova vita televisiva di Luca Zingaretti comincia altrove, in un luogo molto lontano da Vigata e dalla Sicilia immortalata dalla serie più amata dagli italiani. Saluta la Rai, per il momento, e il suo integerrimo commissario. Il re è il titolo della nuova produzione Sky Original di cui Zingaretti sarà protagonista nel ruolo di Bruno Testori, direttore di un carcere di frontiera, il San Michele. Il primo prison drama italiano con un personaggio a tinte dark che l’attore romano ha definito “cupo, maestoso, contorto, controverso, un Re per l’appunto. Interpretarlo è una sfida che ho accettato subito e che mi affascina”.

Un racconto potente che terrà assieme un profondo realismo e alcune delle contraddizioni e paure del nostro tempo”, lo ha definito Nicola Maccanico, Executive Vice President Programming di Sky Italia. Infatti nel carcere San Michele, il Direttore, esercita la sua personale idea di giustizia, il suo quarto grado di giudizio, al di sopra della legge dei tribunali e dei codici di procedura penale. Un sovrano assoluto, come suggerisce il titolo scelto Il Re, la cui vita fuori dal luogo di lavoro ha preso una piega sbagliata. Spietato con chi lo merita, e inaspettatamente misericordioso con altri, sempre seguendo i principi della propria distorta e oscura morale. Ma quando il regno rischia di crollare, minacciato da un pericolo imminente, Bruno Testori si troverà a combattere la guerra più difficile.

Primo ciak tra la fine dell’anno e l’inizio del 2021; le riprese si svolgeranno fra Roma, Torino e Trieste. La sceneggiatura de Il Re è di Stefano Bises, Peppe Fiore, Bernardo Pellegrini, Davide Serino. “Per arrivare fin qui, ci sono voluti anni di lavoro insieme con Luca e gli scrittori – spiega Lorenzo Mieli, produttore della serie – ora siamo davvero felicissimi di dare vita con Sky al primo prison drama italiano e al suo protagonista: il controverso direttore di un carcere, dove nessuna delle leggi dello Stato ha valore, perché il bene e il male dipendono dal suo giudizio. Un uomo apparentemente forte, posseduto in realtà da un ingombrante dark side”. Una sfida per la serialità italiana ancora una volta lanciata da Sky, negli ultimi anni sempre più impegnata in un percorso di evoluzione della narrazione per il piccolo schermo, da Gomorra a 1992, da The New Pope a Il Miracolo.

Non è certo la prima volta che interpreta un “cattivo”, Zingaretti. Era stato il terribile strozzino in Vite strozzate di Ricky Tognazzi, Ottorino, uno dei componenti del Branco di Marco Risi, consigliere truffaldino nel Figlio più piccolo di Pupi Avati, boss della mala romana ne La terra dell’abbastanza dei fratelli D’Innocenzo. Ma quella tra uno dei volti più amati di sempre della televisione italiana e il commissario nato dalla penna di Andrea Camilleri è uno dei casi più eclatanti in Italia di identificazione totale di un attore con un personaggio.

Per uscire dai panni consueti, si affiderà a Lorenzo Mieli e alla sua The Apartment, società produttrice con Wildside della serie – entrambe parte del gruppo Fremantle e dietro successi come The New Pope di Paolo Sorrentino, L’amica Geniale – Storia del nuovo cognome di Saverio Costanzo e al prossimo We Are Who We Are di Luca Guadagnino.

Saranno otto gli episodi per la regia di Giuseppe Gagliardi, che per Sky ha già diretto la saga di 1992, 1993, 1994 e per la Rai, la bellissima serie Non uccidere. Luca Zingaretti, inoltre, è attualmente impegnato, a teatro, come regista dello spettacolo The Deep Blue Sea e nelle vesti di produttore della nuova serie poliziesca Lolita Lobosco (in onda su Rai 1 in primavera), tratta dai romanzi di Gabriella Genisi, della quale sarà protagonista la moglie Luisa Ranieri nei panni di una sensuale commissaria barese.

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