Ballo Ballo, il tributo a Raffaella Carrà su Amazon Prime

by Michela Conoscitore

È Dama all’Orden del Merito Civil dal 2018, l’onorificenza più importante di Spagna. Quando hanno deciso di conferirgliela, tutta la commissione è stata unanime nella decisione. Al suo settantacinquesimo compleanno, il quotidiano El Pais ha titolato: “Il mito compie 75 anni”. L’ultimo regalo della Spagna a Raffaella Carrà è il film Ballo Ballo, il musical del regista ispano-uruguaiano Nacho Alvarez, che raccontando la storia della protagonista Maria ha raccolto tutte le canzoni più celebri della presentatrice. Un omaggio che la stessa conduttrice ha definito una carrambata, non aspettandosi questa nuova attestazione di affetto da parte del suo paese d’adozione.

Il film, visibile in anteprima dal 25 gennaio su Amazon Prime Video, è un jukebox non solo dei grandi successi di Raffaella Carrà, ma anche di emozioni e visioni provenienti dalla Spagna del dittatore Francisco Franco, profondamente provata dagli anni di oscurantismo. Alvarez prima che regista del film, è un grande fan della conduttrice a cui riconosce il merito di aver riportato la gioia di vivere non solo in Spagna, ma anche in America Latina. Il film si basa proprio su questo super potere di Raffaella, l’abilità con cui la presentatrice italiana ha trasformato la televisione spagnola, eliminando rigore e bigottismo. La dicotomia tra voglia di vivere e la censura in Ballo Ballo sono rappresentati dalla vitale protagonista, Maria (Ingrid Garcia-Jonsson), un alter ego della Carrà, e il censore televisivo Celedonio (Pedro Casablanc) ovvero la chiusura gretta della Spagna franchista.

Il regista aspirava a fare un film ballabile, pensando di far scatenare il pubblico anche al cinema, ma non aveva fatto i conti col Covid. Girato tra Madrid, Pamplona e Roma fino a gennaio 2020, il film ha dovuto fare a meno dell’uscita nelle sale cinematografiche ma non si esclude che lo si possa ballare anche davanti alla televisione, usando magari il divano di casa per la coreografia. Inevitabilmente accadrà qualcosa del genere, anche se non avete mai ascoltato le canzoni della Carrà o non le apprezzate particolarmente. Da A far l’amore comincia tu a 5353456, fino alla trasgressiva Luca per finire con Tanti Auguri, accompagnano la storia di Maria e degli altri protagonisti in un percorso di cambiamento e innovazione che li porterà a vivere liberamente le proprie esistenze, senza sovrastrutture e obblighi, morali ed etici.

Il primo fotogramma ritrae Piazza di Spagna a Roma, Maria in abito da sposa sta scendendo velocemente la scalinata di Trinità dei Monti, dirigendosi poi all’aeroporto di Fiumicino. In lacrime chiede un biglietto per tornare a casa, in Spagna. Grazie all’incontro fortuito con Amparo, Maria ricomincerà a vivere ed anche a coronare il suo sogno di bambina: ballare. Viene scritturata per il programma Las noches de Rosa, trovando anche l’amore. Il cast interamente spagnolo, escludendo l’italiano Giuseppe Maggio, è ben affiatato e in parte, sapendo calibrare recitazione, ballo e canto. Il finale racchiude l’immancabile cameo di Raffaella Carrà.

Ballo Ballo non è una mera e coloratissima dichiarazione d’affetto alla presentatrice, più che altro vuol essere una riflessione su quel che era e su quel che è, riconoscendo a Raffaella Carrà il merito di aver ‘salvato’ un popolo che aveva smarrito l’allegria e la speranza verso il futuro. La italiana, proveniente dai successi di Canzonissima in Rai, era arrivata a Madrid nel 1976, pochi mesi dopo la morte di Francisco Franco; nel primo programma televisivo che le hanno affidato fece comprendere agli spagnoli che potevano finalmente ballare, amare, cantare, esprimere se stessi e decidere della loro vita. Secondo voi perché Pedro Almodovar ha cominciato a fare cinema proprio alla fine degli anni Settanta? In quegli anni si verificò una svolta radicale, un cambiamento epocale che investì costume e società e parte del merito va a Raffaella Carrà.

Non solo gli spagnoli le riconoscono meriti, il britannico The Guardian, analizzando il fenomeno Raffaella Carrà, ha affermato che non solo la conduttrice ha insegnato all’Europa le gioie del sesso, ma ha fatto comprendere alle donne che potevano scegliere, non erano sottomesse e senza voce soprattutto nell’intimità, e che innamorarsi significava anche sbagliare perché: “Se ti lascia lo sai che si fa? Trovi un altro più bello, che problemi non ha!”.

Ballo Ballo fa comprendere quanto Raffaella Carrà sia internazionale: rispetto ad altre dive televisive nostrane, la sua più grande capacità è stata quella di esportare professionalità, bravura ed immaginazione. Una grande empatia verso il sentire del pubblico televisivo, di qualsiasi nazionalità, perché l’importante è fare Rumore soprattutto contro le storture.

PH Paolo Ciriello

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