Checco Zalone vince la seconda serata sanremese

by Mimmo Cicolella

La seconda serata sanremese ha lasciato l’amaro in bocca per il profluvio di polemiche intorno al monologo antirazzista di Lorena Cesarini, che ha affiancato Amadeus sul palco dell’Ariston. Chiaro, il messaggio in quanto tale, soprattutto se divulgato in una trasmissione ultrapopolare, è sempre giusto. Perché innanzitutto raggiunge quel target che difficilmente seguirebbe un dibattito su Raitre. Altro però è assistere ad una forzatura sull’argomento durato talmente tanto da far cambiare canale anche agli antirazzisti. O peggio, essere infastiditi dall’atteggiamento troppo recitativo della Cesarini che ha imbarazzato un po ‘ tutti. Inoltre vorremmo invitare gli autori Rai a dotarsi di klinex a sufficienza, tali da sostenere l’attrice in preda ad una forte crisi allergica o da raffreddamento. E per paradosso, il messaggio antirazzista si è invertito, visto l’atteggiamento di sudditanza della Cesarini nei confronti del “padrone del campo di cotone”, Amadeus, che gli aveva concesso l’opportunità di partecpare al festival. Fortunatamente a riequilibrare le sorti di una serata partita col “piede sinistro”, ci ha pensato Checco Zalone.

Ogni sua uscita (tre nel totale) sono valse ad Amadeus almeno 10 punti di share. E ha ragione Checco: le sue due canzoni avrebbero potuto vincere a “mani basse” questo festival sottotono. Non si capisce però, perchè non utilizzare Zalone a “briglie sciolte” per l’intera serata, con interventi improvvisi, tali da scompaginare la stanca ritualità sanremese La gara, purtroppo, ha confermato le scelte “minimal” del direttore artistico di Sanremo. Poca roba da salvare come nella prima.

LE PAGELLE

Elisa: ci vuole poco ad essere una spanna sopra in questa edizione 72 di Sanremo, ma anche lei non si è sprecata molto. Sta canzone l’abbiamo già sentita almeno altre 10 volte nei suoi album. Ma la sua voce ci piace sempre, ed è vincente. Meno la scelta dell’abito, come si dice outfit. Ispirata dal bianco-Image di John Lennon, ma la farfalla non vola come sempre. VOTO 7 (di fiducia)

Rettore e Ditonellapiaga: spaccano! Il loro pezzo è fuori dai canoni sanremesi ma funziona da morire. E Ditonellapiaga trascina anche l’appannata Rettore, che ci è parsa un pò più Donatella in alcune fasi della performance. Poi invece comincia a roteare anche lei e la canzone prende il volo. Insomma la chimica funziona: VOTO 8

L’unica pugliese presente a Sanremo, Emma, porta una canzone del guru pop della musica italiana Dario Faini, accompagnato nella scrittura del testo dalla stessa cantante, ma soprattutto dall’autore Davide Petrella. Il problema della salentina è sempre lo stesso: con le sue vocalità “estreme”, gridate, quasi ululate, confonde l’ascolto. E anche se la canzone è buona, come questa, non si capisce un granchè. VOTO 7 (alla canzone) – 5 (ad Emma, ma solo perchè è pugliese)

Ci dispiace dirlo, ma anche stavolta i monumenti nazionali della canzone italiana lasciano “polvere in faccia” ai giovani. L’Aquila di Ligonchio, alias Iva Zanicchi, ha “sparato” una esibizione da standing ovation. Certo la canzone fa parte dell’antica e sempre preziosa “Melodia italiana” e la sua voce appartiene al Bel Canto, ma canta, eccome canta. E la sua voce si innalza alta e forte senza svirgolamenti per tutto l’Ariston. Fra l’altro la sua esperienza e simpatia sono travolgenti e Amadeus, felice, impacchetta una scelta azzeccata. VOTO 6 alla canzone – 10 all’Ivona nazionale

Giovanni Truppi: ne parliamo perché “tirati per capelli”. C’era una grande attesa attorno al cantautore napoletano polistrumentista, affermatosi negli ultimi 10 anni nel panorama indie italiano. La critica l’aveva giubilato in anticipo. Sinceramente ha deluso. La ricerca forzata di una canzone vecchio cantautorale che non esiste più, ci lascia del tutto indifferenti. Non è “né carne, né pesce”. Aspettiamo di risentirla: VOTO d’attesa 5

Fabrizio Moro: ma si può fare la stessa canzone per dieci anni di seguito? Si presenta da “bono”, sfoggiando uno smoking in velluto e camicia nera aperta su petto villoso. Sicuramente verrà sostenuto dal televoto delle sue fans. VOTO 4 ( per lo smoking)

Le Vibrazioni: L’esibizione è come sempre rock, la canzone è fragile, troppo fragile. Peccato, in molti aspettavano che Sarcina e C. facessero un grande ritorno. Voto: 5 (per simpatia)

I Giovani? N.P. (non pervenuti)

E stasera le risentiamo tutte. Attenzione perchè il secondo ascolto è essenziale per la classifica finale. E domani ci attende la serata cover. I voti, soprattutto quelli della giuria popolare, sono fortemente influenzati dalla scelta delle vecchie canzoni riproposte e dai duetti. Ai posteri l’ardua sentenza.

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