Come la musica lofi e i film dello Studio Ghibli ci salveranno dall’ansia da pandemia

by Gabriele Rana

La fase uno sta per giungere al termine e lentamente quasi ogni cittadino inizia a uscire dalla propria abitazione come un animale dal letargo, sperando di riprendere la vita di tutti giorni.

L’unico problema è che con l’inizio della fase due inizierà anche il momento della Danza: quella in cui tra il timore di una convivenza con il virus, autocertificazioni e un valzer di libertà e restrizioni, l’ansia e lo stress saliranno portando con loro anche una buona dose di nervosismo. Perciò, prima di ricorrere a pillole calmanti o massaggi carotidei, è bene scoprire o riscoprire prodotti che, anche se non creati con questo scopo preciso, possono essere un’ottima valeriana per affrontare meglio la pandemia.

Stando a ciò che riporta Wikipedia, con il termine lofi (che deriva dall’inglese low-fidelity), si intende un tipo di produzione musicale di “bassa qualità” rispetto alle produzioni classiche e realizzata anche con una strumentazione inferiore. Questa della low-fidelity è diventata, dagli anni Novanta, una scelta artistica consapevole, trasformandosi in un vero e proprio genere musicale, che oggi fa da colonna sonora alla vita di un’intera generazione.

La musica lofi ha un obiettivo principale: generare un mood di tranquillità in chi lo sente. La varietà di stili e strumenti si fonde a suoni differenti come il rumore della pioggia all’esterno di un appartamento, bambini che giocano all’aperto, vento, mare e il prodotto che ne viene fuori è una musica nostalgica, che fa pensare al passato e disconnette dall’ansia del presente. Come fa notare lo youtuber Giovanni Pizzigoni nel video “Che cos’è la lofi?”, questo genere non può essere ridotto alla classica musica utilizzata per rilassarsi dopo un’estenuante giornata lavorativa, perché la lofi è un modo per placare qualsiasi stress della vita moderna: è una medicina.

È stato perciò naturale il connubio tra questo genere musicale e le generazioni Y e Z (raggruppate più velocemente nel termine Millennials) che, vivendo in un mondo sempre più oppressivo, in cui la mancanza di lavoro e la supremazia dell’apparire contribuiscono ad aumentare lo stress generale, hanno potuto apprezzare al meglio questo tipo di produzione musicale.

Youtube e Spotify sono pieni di playlist e stazioni radio che permettono la fruizione di questi brani 24 ore su 24, mentre si lavora o si studia o, e questo è il nostro caso, mentre si vive in un periodo di pandemia. La radio più seguita su Youtube è ChilledCow, iconica per il video della ragazzina intrappolata in un eterno momento di studio. Nei video che accompagnano i brani lofi spesso vengono utilizzate immagini prese da vecchi film di animazione, accompagnate da un effetto VHS e, non a caso, i più utilizzati sono i film dello Studio Ghibli: il famoso studio cinematografico giapponese, nato nel 1985, ha prodotto grandi film come “La città incantata” e “Il mio vicino Totoro”. Le storie raccontate dalla Ghibli hanno il grande pregio di svolgersi in un’ambientazione molto tranquilla e nostalgica: unite al sottofondo musicale e ai disegni, inevitabilmente riportano i pensieri ai tempi che furono e all’infanzia, e fanno sì che in chi guarda si generi una sensazione di estrema pacatezza.

L’accostamento di questi film d’animazione alla musica lofi è perciò inevitabile. Così come è inevitabile non fruire di questi due prodotti durante la fase della Danza, magari in questi pomeriggi quasi estivi, quando il sole tarda a calare e lentamente nel cielo il rosso si mescola all’arancione e al blu violaceo della sera e fuori dalla finestra, mentre si è seduti sul divano con gli arti immobili, un treno o un autobus vuoti passano portando via ansia e pensieri che, inevitabilmente, saranno dimenticati.

You may also like

Non è consentito copiare i contenuti di questa pagina.