Che Drusilla Foer dovesse oscurare anche la gara è un dato di fatto. E fortunatamente per la musica ci ha pensato Cesare Cremonini, che ha fatto “scintille”, è il caso di dire, sia col suo look che con la sua esibizione sanremese. Cremonini ha la presunzione di essere forte. E questa forza la espande come un profumo per tutto l’Ariston. Grande promozione per il suo prossimo tour.
Roberto Saviano si erge come un gigante, sospendendo per un attimo i “colori” forti dello spettacolo. Riordinando le idee agli italiani e rimettendo “l’asse al centro”, in un momento in cui la Penisola ha bisogno di riflettere e porsi un po’ di domande. L’omaggio a Falcone e Borsellino, a trent’anni dalla strage di Capaci e di via D’Amelio, ma soprattutto lo struggente ricordo di Rita Atria, fanno di Saviano un comunicatore popolare unico nel suo genere. La storia di Rita Atria, 17enne testimone di giustizia, suicida dopo l’attentato del giudice Borsellino, lo scrittore la pone con forza e delicatezza allo stesso momento. Una storia, quella di Rita, disperata nella grande voglia di vivere una vita nuova e poter amare senza aver paura. Saviano continua ad avere una forte comunicazione verbale, ed una prossemica che ipnotizza la platea fino a coinvolgerla anche nelle storie più dure. Qualche polemica sul suo compenso..ma ci sta. Ma è Drusilla che fa la differenza, anche e su tutto con il suo monologo sulla Unicità delle persone. E’ dotata di charme ( i suoi abiti retrò sono uno “schiaffo” sonoro alle scelte spesso imbarazzanti di tutte le donne del festival), e la sua disinvoltura, dovuta a competenza e sicurezza, mette in riga anche Amadeus. Che furbamente fa un passo indietro. E anche la sua canzone, come quelle di Zalone, avrebbe stravinto il festival.
LE PAGELLE
Blanco e Mahmood – Confermano lo smalto della prima serata. E se non basta vengono accolti da un’ovazione appena fanno capolino dalla tenda del proscenio, e ancor prima che Amadeus li presenti. L’interpretazione è più sciolta e convinta. Ma l’emozione resta la stessa. VOTO 9
Elisa – I suoi fan la amano alla follia e la sua forza è quella di saper interpretare in maniera minimalista ma con forte pathos un testo e un canzone, che ancora una volta parlano d’amore. Ma che come solo lei sa fare, raggiunge le anime più sincere. VOTO 8
Gianni Morandi- Gianni Gianni Gianni…non sappiamo quante volte è stato scandito, gridato il nome del Gianni nazionale. Il pubblico dell’Ariston era in delirio. E sia pure con una canzone debole, il vero vincente è lui. Abbiamo volutamente smesso di contare i suoi anni, ma come suol dirsi, se dovesse cantare anche le Pagine Gialle, lo voteremmo comunque.
Emma – Avevamo immaginato che la canzone prendesse spinta. E così è stato. Così come avevamo pronosticato la zona uefa. L’interpretazione però ci lascia sempre perplessi: VOTO 7
Irama e Sangiovanni – Li abbiamo accomunati perché il pubblico giovane va rispettato a prescindere. E soprattutto perché improvvisamente hanno scalato la classifica: VOTO ? (6) perché in questo momento non possiamo rimandarli a settembre.
Massimo Ranieri- Sarà stato l’aerosol, i suffumigi, comunque stavolta la voce è andata meglio. Anche se continua sentirsi una leggera strozzatura sulle note alte. La canzone, però, rimane importante: VOTO 7
Giusy Ferreri: Quanto vorremmo capire che significa quel megafono all’inizio, ma soprattutto perché si è presentata con una canzone così brutta. E stendiamo un velo pietoso sugli abiti di scena. Eppure è una delle voce più originali degli ultimi anni. Ma chi gliele scrive le canzoni, qualche autore del folklore padano? VOTO 1
Noemi- Abbiamo provato, anche sottotortura, a ricordarci la sua canzone: niente non ci entra in zucca. Però continua ad avere una delle voci più belle del panorama italiano e poi stasera porta un pezzo bellissimo che solo lei può interpretare con la sua voce nera,(You make me feel like) A natural woman” di Aretha Franklin. Che si vuole di più? VOTO 6 ( per non bocciarla).