La carica delle Priore a capo delle Confraternite del Gargano

by Teresa Rauzino

Fino alla seconda metà del ’700, nel piccolo borgo di Peschici, la preghiera più ricorrente continuava a essere: “A peste, fame et bello, libera nos Domine”. Si viveva in compagnia della Morte, lo ricordavano i teschi sulla porta della chiesa del Purgatorio, nel cuore del borgo antico. Al centro dell’altare, ancora oggi, c’è la Madonna del Rosario. La festa cade la prima domenica di ottobre. La organizza la confraternita del Purgatorio sotto il titolo della Madonna del Rosario, che negli ultimi anni si è caratterizzata per il dinamismo del suo priore Nicola Acerra. Venuto a mancare prematuramente all’età di 49 anni, dopo alcuni mesi di coma. Una tragedia.

Che fare? Il regolamento prevede che il Priore venga sostituito, in caso di malattia o di improvvisa dipartita, dal Primo Assistente. E così è accaduto a Peschici. 

Il 29 novembre, la confraternita ha proceduto, a scrutinio segreto, al rinnovo del Direttivo. La sorpresa è che, fra tanti confratelli, è stata eletta come Priore una donna: Angela Vescia. La stessa che, come prima assistente, aveva sostituito Acerra. 

Una domanda è sorta spontanea: l’elezione di una Priora a Peschici è un caso unico oppure si è registrata già in precedenza nella diocesi di Manfredonia? Urgeva documentarsi. In effetti, una ventina di giorni fa, l’arcivescovo Franco Moscone, l’8 novembre 2021, invia al reverendo incaricato per le confraternite, don Gabriele Giordano “L’Interpretazione autentica dell’articolo 60 dello statuto delle confraternite”, in cui conferma che anche le donne possono assumere l’incarico di Priore. Nel dettaglio precisa che: 

“Chi elegge i cinque membri del consiglio è l’assemblea. E’ eletto Priore il maggior suffragato e, in ordine decrescente, i due assistenti e poi due consiglieri propriamente detti. Pertanto può essere eletta anche una donna come membro del consiglio e deve ricoprire l’ incarico che le spetta secondo l’incarico ottenuto, compreso l’incarico di Priore. Ciò trova conferma implicita anche negli articoli 30 e 51 dello Statuto delle confraternite che, in relazione alla voce passiva, non escludono in alcun modo le donne dalla possibilità di assumere qualcuno degli incarichi elettivi previsti, compreso quello di Priore”.

Un documento che  potremmo definire storico. L’arcivescovo sottolinea che tale  interpretazione, già in vigore, potrà chiarire eventuali dubbi che dovessero sorgere fin dalle prossime elezioni previste nelle singole confraternite. Nel contempo affida a don Gabriele l’incarico di trasmettere il documento a tutti i Priori, in modo che ne vengano a conoscenza e informino tutti i membri delle confraternite in tempo utile per le prossime elezioni. Auspica  infine la revisione dell’intero Statuto, per effettuare le modifiche necessarie a renderlo “strumento aggiornato e utile alla vita delle confraternite e di ogni suo membro”. 

Il quesito e l’interpretazione autentica rispondono a un’esigenza di chiarimento. Le confraternite garganiche sono in effetti abbastanza maschiliste. Molte non prevedono l’ammissione delle donne. E chi lo prevede non sempre dà loro spazio nel Direttivo. Qualche confraternita si è arroccata su questo pregiudizio. Raccontano che tre anni fa, in una confraternita di Ischitella, l’elezione a Priore la vinse  una donna. Interpretando la normativa in modo riduttivo, fecero subentrare il secondo classificato che era un maschio. 

Due confraternite hanno però precorso i tempi, anticipando “l’interpretazione autentica” di Padre Franco Moscone. A San Giovanni Rotondo sono due le Priore elette negli anni scorsi: Rosa Centra guida dal 2015 la confraternita di Santa Maria del Carmelo, operante nella chiesa di Sant’ Onofrio; Arcangela  Ciavarella dal 2018 l’arciconfraternita dei Morti, con sede nella chiesa di Sant’Orsola. L’arcivescovo Castoro apprezzò molto queste scelte al femminile.

INTERVISTA N. 1

Liana Bertoldi Lenoci (Università di Bari e Trieste), è una storica importante che ha dedicato la sua vita allo studio delle confraternite pugliesi, italiane  (… e non solo). Le poniamo due domande:

– Prof., ha rilevato la presenza di donne nelle antiche confraternite? Nella diocesi sipontina  fin dal 1900 era prevista. 

C’erano le consorelle, sicuramente, ma erano tenute un po’ a distanza… perché la donna, da Eva in poi, è sempre stata considerata uno stimolo per il peccato. E questo è il punto. L’uomo no. Per cui Confraternite prettamente femminili non ne troviamo. Nel momento in cui la donna è stata valorizzata, è stata ammessa anche nelle confraternite, ma è stata confinata a ruoli di secondo piano: curava i bambini, gli ammalati. Non è che allora potessero farle gli uomini, queste cose…

– Le Priore potranno dare un input alle confraternite di oggi?   

Certamente sì … se sono donne preparate, donne sensibili, donne non bigotte. Per lavorare sulle confraternite non bisogna essere bigotte. Questo è fondamentale.

—————————————————————————————————————-

INTERVISTA N.2

LA PRIORA DI PESCHICI

Angela Vescia, diplomata al tecnico turistico, casalinga, è molto attiva in parrocchia, dove svolge la funzione di catechista, ministrante, lettrice e corista.  E’ sposata ed ha due figlie.

E’ priora della confraternita del Purgatorio.

– Questa nomina è arrivata a sorpresa?

Ero già prima assistente, cioè vice priora di Nicola Acerra, sono subentrata dopo la sua malattia e il decesso. A fine novembre erano previste le nuove elezioni, ho stilato la lista di quelli più disponibili, tra cui c’ero anch’io.  Sono stata eletta come priora, per me è il primo incarico e cercherò di portarlo avanti al meglio.   

– Il suo programma per i prossimi cento giorni?

Dobbiamo incontrarci tutti per decidere insieme. Abbiamo in corso il restauro della chiesa del Purgatorio, porteremo avanti ciò che è stato già iniziato. Siamo a metà percorso. Abbiamo restaurato l’abside, dovremmo fare l’impianto luce e poi vedremo. Purtroppo non abbiamo fondi disponibili per proseguire. 

– A che punto è il restauro degli affreschi?  

Hanno fatto un bel lavoro, sulle pareti della navata centrale sono affiorati degli affreschi. hanno effettuato dei sondaggi e stanno studiando cosa fare, è in restauro anche una tela posta sul soffitto, dove sono raffigurati Inferno, Purgatorio e Paradiso.

– Per Natale cosa state programmando? 

Questo è il terzo anno che organizziamo una mostra di presepi. L’anno scorso per la pandemia l’abbiamo fatta on line, ha avuto successo. Speriamo che quest’anno possa essere fatta in presenza e che partecipino in tanti. 

—————————————————————————————————————-

LE PRIORE DI SAN GIOVANNI ROTONDO

INTERVISTA N.3

Rosa Centra, nata a san Giovanni Rotondo, nubile, docente nella secondaria di primo e secondo grado, ora in pensione, da sempre impegnata in parrocchia,  è priora della confraternita di Santa Maria del Carmelo.

– Ci descriva la sua confraternita 

La confraternita è nata nei primi del Novecento, ma a livello di documentazione c’è poco. C’è stato qualche incendio in chiesa e molti documenti d’archivio sono andati persi. Attualmente i confratelli e consorelle sono piuttosto avanti con l’età, di giovani ce ne sono purtroppo pochi.  Le attività sono svolte in ambito parrocchiale, diamo la nostra disponibilità nell’animazione dei “tempi forti”,  entrando nella pastorale annuale. Adesso siamo nel tempo di Avvento e curiamo la recita del Rosario. Un’altra opera è andare a visitare gli ammalati. A livello di carità si va sempre nelle famiglie, Siamo presenti nelle processioni, prepariamo l’addobbo dell’altare e i sepolcri. Nello specifico, organizziamo la novena della Madonna del Carmelo, nostra protettrice. Ci si incontra una volta al mese, il nostro padre spirituale ci fa la catechesi sul Vangelo, sulla religiosità carmelitana, la storia dei vari santi e tutto il resto. 

– Quando è stata eletta Priora?   

Ho fatto due mandati dal 2015, sono esattamente 6 anni, domenica prossima ci saranno le nuove elezioni.

– Cosa pensa della nota di monsignor Moscone?

A livello nazionale, a dire il vero, questa apertura alle donne è già presente da parecchio. Per quanto riguarda la nostra realtà, non ci sono mai stati problemi: quando fui eletta, c’era l’altro arcivescovo, Castoro. Quando gli mandammo i risultati non ebbe assolutamente niente in contrario, anzi ci disse che avrebbe rivisto tutto lo Statuto. 

– E’ gratificata da questo ruolo?

Gratificata nel mio ambito. Quando ho incontrato i priori, ho ascoltato i problemi di altre realtà. Si privilegiano tante altre cose. Sono rimasta sconcertata sul pregiudizio di  ritenere il ruolo nelle confraternite una forma di potere…  Invece è solo servizio. Nella Chiesa, quando si lavora, non si guarda al sesso. Si viene chiamati per dare ognuno il proprio contributo. Abbiamo, da parte nostra, superato queste forme di chiusura. La nostra diocesi si è allineata ad altre realtà prima ancora che ci fosse il chiarimento di padre Moscone. A San Giovanni  Rotondo questa realtà si è già affermata. Ora bisogna incontrarsi  per sistemare l’articolo dello Statuto: fare in modo che non ci siano altri dubbi e che nessuno possa avere niente da ridire.

…………………………………………………………………………………………………

INTERVISTA N.4

Arcangela  Ciavarella è priora dell’arciconfraternita dei Morti, con sede nella chiesa di Sant’ Orsola. Pediatra in pensione da due anni, ha 4 figli.

– Da quanto tempo è iscritta alla confraternita? 

Ho seguito un po’ la scia di mio marito, andando insieme, partecipando insieme a lui sono diventata parte attiva. 

– Quando è stata eletta Priora?

Tre anni fa.

– Quali programmi sta portando avanti?

Con il covid, da due anni a questa parte, l’attività della confraternita si è molto rallentata. La chiesa di sant’Orsola durante la pandemia è rimasta chiusa e non viene ancora riaperta perché  il padre spirituale ultimamente non è stato bene. Prima della pandemia, portavamo avanti la tradizione della pietà popolare delle confraternite, con l’aiuto morale e concreto alle persone bisognose. Attingiamo al passato, alla tradizione, per rilanciare i valori confraternali nel futuro.

– L’elezione a Priora cosa ha comportato? 

Un maggiore coinvolgimento, una maggiore responsabilità. Siamo abbastanza giovani nel ruolo, ma incominciamo a fare numero.

– Di  quale fascia d’età sono gli iscritti della sua confraternita? 

Alta, ci sono persone piuttosto adulte. E’ una pecca, si tenta sempre di coinvolgere i giovani ma è molto difficile. I giovani sono il tessuto, la fibra che mantiene vive le confraternite, quindi c’è da lavorare.

You may also like

Non è consentito copiare i contenuti di questa pagina.