“La vittoria ai Nastri d’Argento di Sufficiente appartiene a Scampia”. La storia di Maddalena Stornaiuolo, figlia orgogliosa delle Vele

by Michela Conoscitore

Il sindaco di Napoli Luigi De Magistris l’ha definito un “orgoglio napoletano”: Sufficiente, il cortometraggio dei registi Maddalena Stornaiuolo e Antonio Ruocco racconta con sensibilità e concretezza la vita di un ragazzo di Scampia. Qualche settimana fa ha vinto il Nastro D’Argento, vittoria che contribuisce a riabilitare uno dei quartieri del capoluogo campano più bistrattato e bersagliato dai pregiudizi.

I registi del corto hanno accompagnato il percorso della loro opera cinematografica quasi con stupore, quando già l’anno scorso Sufficiente è stato presentato alla 76° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Si sono susseguiti, in questi mesi, riconoscimenti e proiezioni in vari festival che sono culminati, appunto, con il recente riconoscimento ai Nastri D’Argento.

bonculture ha intervistato l’attrice e regista Maddalena Stornaiuolo per farsi raccontare da lei, figlia orgogliosa di Scampia e cresciuta a Le Vele, non soltanto la gioia e la vittoria meritata del corto ma anche la realtà che quotidianamente vive nel suo quartiere, dove ha aperto una scuola di recitazione, La Scugnizzeria:

Maddalena, qual è stato il percorso di attrice e regista che poi ti ha portato a Sufficiente?

Come attrice ho iniziato molto giovane con la fiction di Maurizio Zaccaro, O’ professore che vedeva come protagonista Sergio Castellitto. Dopo quella prima esperienza, mi sono appassionata e anche se frequentavo ancora la scuola, mi sono iscritta ad un corso di recitazione teatrale. Successivamente, ho frequentato una scuola di recitazione cinematografica, proprio per avere una doppia preparazione. Avevo voglia di assaporare entrambe i mondi della recitazione. Ho cominciato col teatro, facendo tournée con Arturo Cirillo, Mario Gelardi e Carlo Cerciello. Poi ho dato vita ad una mia compagnia teatrale, Vo.di.Sca, occupandomi sempre dell’aspetto attoriale. Come regista nasco, più per sfida che per presunzione, proprio con Sufficiente.

Quale significato assume il Nastro D’Argento per te e per Scampia?

Per me significa tantissimo, perché sono dei riconoscimenti importanti e molto prestigiosi. Quando inizi a fare questo lavoro, speri di riuscire un giorno a raggiungerli questi traguardi. Nel momento in cui ho appreso della vittoria l’euforia è stata incontenibile, e mi ha spinto ancora di più a credere in quello che sto facendo. È una conferma della giusta direzione che sto percorrendo nella vita. Allo stesso tempo è anche una responsabilità, perché porterò avanti questo lavoro con ancora più impegno. Nel momento in cui ti fai portavoce di determinate tematiche e il tuo lavoro viene visto da una platea abbastanza ampia, è un obbligo farsi carico anche delle responsabilità. La vittoria di Sufficiente appartiene a Scampia, il quartiere che mi ha cresciuto, e ai miei scugnizzi che, a livello umano, mi stanno restituendo tantissimo. Le loro storie mi stanno arricchendo, e scardinano i pregiudizi che si possiedono. Inoltre, si ha voglia di rivincita, di cambiare faccia al territorio, di far vedere che non c’è soltanto il nero a Scampia, ma anche tanta gente che si rimbocca le maniche e cerca di fare qualcosa di buono, soprattutto per creare opportunità in un quartiere che purtroppo non ne ha tantissime.

A Scampia curi la scuola di recitazione La Scugnizzeria, puoi raccontarci questa realtà?

La Scugnizzeria è nata tre anni fa, aspettavo mia figlia e quindi praticamente ero costretta a stare ferma perché col pancione tutto era diventato un po’ faticoso e complicato, anche i ruoli al cinema che nel frattempo mi avevano proposto potevo accettarli fin quando la gravidanza non sarebbe stata visibile. Però io immobile non ci so stare e quindi, dato che ho dovuto mettere momentaneamente in standby la recitazione, ho pensato di farla intraprendere ad altri. Abbiamo acquisito degli spazi, li abbiamo rimessi a nuovo e abbiamo aperto la scuola di recitazione. Il nostro primo giorno di attività eravamo io e sei bambini, pochissimi. E in più c’era mia figlia a farci compagnia, nata da soli tre mesi. Da lì La Scugnizzeria è cresciuta da sola, non abbiamo investito in pubblicità, anche perché in un territorio che offre pochissimo, chi viene ad iscriversi per provare e si trova bene, non ti lascia più. Non impartiamo soltanto un insegnamento pratico e tecnico, ma offriamo anche dei valori in un luogo sano e sicuro, dove poter far crescere delle passioni che magari, fino ad allora, aveva tenuto chiuse nel cassetto. I genitori sono molto invogliati a mandarli. Oggi siamo in settanta, siamo riusciti a creare varie classi in base all’età, perché La Scugnizzeria è aperta a tutti, da 0 a 99 anni.

Qual è la genesi del corto?

Sufficiente è il risultato del corso di produzione cinematografica tenuto proprio a La Scugnizzeria, il saggio finale. Con Gianluca Arcopinto e Vincenzo Marra abbiamo avviato questo corso proprio nella mia scuola, e si è creata la possibilità di girare Sufficiente, i cui produttori sono lo stesso Arcopinto e Giulia D’Amato con cui si è creato anche un gran feeling professionale. Alessio Conte e tutti i ragazzi che hanno preso parte al corto sono tutti allievi de La Scugnizzeria. L’abbiamo girato in tre giorni. Come ti dicevo prima, la sfida di Sufficiente è andata molto bene perché è stato preso alla Mostra del Cinema di Venezia, dove è stato molto apprezzato e definito una piccola gemma. Poi, dopo nove mesi, la vittoria fantastica ai Nastri D’Argento. Finora il corto ha girato in molti festival cinematografici italiani, anche in Campania. Per dirti, adesso sto tornando a casa dal Prato Film Festival dove abbiamo vinto un altro premio per la regia di Sufficiente. Da un’opera prima non ci aspettavamo così tanto successo.

Il protagonista di Sufficiente, Gaetano, nonostante sia poco più che un adolescente dimostra una grande maturità soprattutto quando parla della madre, da te interpretata, e raccontando della mancanza del padre afferma: “Troppo spazio fa soffrire”. I ragazzi di Scampia sono come il protagonista del tuo corto?

Tanti, purtroppo, sì. Questo corto nasce da una storia vera. Ovviamente l’abbiamo romanzata, ma il nucleo della vicenda è realmente accaduto. A Scampia ci sono ancora troppi ragazzi e bambini che vivono situazioni così pesanti e ingombranti, aggiungici anche l’etichetta di essere ‘figlio di’ o di provenire da un quartiere come questo. Le opportunità per chi, come me, è nato a Scampia sono molto ridotte rispetto ad un altro bambino della Napoli bene o del Nord Italia, però bisogna darsi da fare, sicuramente sudare molto di più, a Scampia si cresce prima. È vero quando mi hai detto che hai percepito maturità nel protagonista di Sufficiente, ma non è un bene perché vuol dire che questi bambini e ragazzi si sono visti negare l’infanzia. Eppure ciò ti fortifica in età adulta. Da piccola ero intimorita nel rivelare il mio quartiere, non lo dicevo mai perché, poi, quando accadeva lo sguardo dell’interlocutore cambiava all’istante e si veniva allontanati. Ti attaccavano un’etichetta, anche se non facevi parte di una famiglia criminale. Quando poi cresci, comprendi che queste sono cose che ti hanno dato grinta e una marcia in più per riscattarti.

Dalla Mostra del Cinema di Venezia al Molise Film Festival dove, in streaming, il corto ha fatto il tutto esaurito: con quali altri progetti bisserai il successo di Sufficiente?

Innanzitutto, quando ritireremo il Nastro a settembre, col sindaco De Magistris organizzeremo una grande festa per la città, perché sì è un premio alla squadra che ha creato il corto ma sento di doverlo restituire a Napoli e a Scampia, quindi proveremo a coinvolgere davvero tutti. Stiamo lavorando già ad un altro cortometraggio, che tratterà della tematica femminile: a Scampia questa è una realtà molto complicata che, però viene poco raccontata. Le donne qui vengono viste come l’ultima ruota del carro, invece sono il motore di questo quartiere nel momento in cui si ritrovano sole senza mariti e compagni, in galera per spaccio o crimini più gravi. Ce ne sono tante che tirano su i figli da sole, e vogliono evitare ai figli di imboccare la stessa strada sbagliata. Queste sono storie a cui molti non credono, fin quando non se ne viene a conoscenza, quando si scava dietro il pregiudizio e si impara a guardare oltre. Il regalo più bello, infine, è che Sufficiente, in autunno, sarà distribuito nei cinema col film in cui sono protagonista, Gelsomina Verde: nel primo sono regista, nel secondo attrice, per me sarà meraviglioso.

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