“Ri-Tessere”, il progetto che ricuce le ferite delle donne, coltivando la speranza ed il sogno di una vita nuova

by Anna Maria Giannone

“Se io avessi una botteguccia di una sola stanza vorrei mettermi a vendere, sai cosa? La speranza”. Le parole di Gianni Rodari sono state l’ispirazione per il progetto di formazione “Ri-Tessere”, nato con l’obiettivo di offrire alle donne vittime di violenza maschile un nuovo punto di vista sulla proprio futuro, aprendo strade per un re inserimento lavorativo. Coordinato dall’associazione Giraffa Onlus e da Fondazione Finanza Etica, in partenariato con la Fondazione “Le Costantine”, il percorso ha visto protagoniste un gruppo di donne vittime di tratta ospiti della casa rifugio “ViTA”, e vittime di violenza domestica che si sono rivolte al Centro antiviolenza “Paola Labriola”.

Il viaggio compiuto da questo gruppo di donne è diventato ora una mostra fotografica, in questi giorni esposta nel Castello di Sannicandro di Bari, un racconto che si sposta di città in città per farsi testimonianza del riscatto dalla violenza, “della possibilità di ritessere, riannodare i fili della propria esistenza per poter guardare al futuro con una speranza in più, quella dell’inserimento socio lavorativo”.

In un anno di formazione “Ri – tessere” ha accompagnato le donne dapprima in un percorso di apprendimento teorico in aula, finalizzato a offrire le coordinate per muoversi fra le norme, la burocrazia e le opportunità necessarie al reinserimento nel mondo del lavoro, per poi spostarsi nel Laboratorio di tessitura artigianale interno alla tenuta di Fondazione “Le Costantine”. Qui il gruppo ha potuto scoprire le tecniche dell’antica tradizione tessile pugliese nel laboratorio di tessitura “Cantando e Amando” che produce manufatti tessili su antichi telai in legno a 4 licci. Un luogo magico in cui si impara a tessere secondo tradizione, con tecniche risalenti a centinaia di anni fa.

“Le donne del progetto hanno imparato a ritessere vecchi manufatti, ma soprattutto a ritessere se stesse, ricucendo le varie ferite ed iniziando a coltivare la speranza ed il sogno di una vita nuova” – spiega Maria Pia Vigilante, presidente di Giraffa Onlus – ”il progetto è nato proprio dall’idea di spronare queste donne a rimettersi in gioco partendo da un nuovo inserimento lavorativo, dalla formazione, necessaria soprattutto per coloro che non avevano una precisa professionalità”.

Il reportage, composto da 15 fotografie, è stato realizzato dall’avvocata Olga Diasparro, pugliese, socia di Giraffa onlus, con 20 anni di esperienza principalmente nel campo della discriminazione di genere. Dopo una prima esposizione a Bari, a gennaio negli spazi dell’Ex Palazzo delle Poste, Ri-Tessere si è spostata a Sannicandro di Bari, negli spazi delle Scuderie del castello Normanno Svevo.

Le foto, inizialmente nate come un momento di documentazione, sono diventate narrazione non solo dei momenti di lavoro, ma soprattutto della condivisone nata in seno al percorso, delle emozioni vissute mettendo le mani su quel telaio: “Ho seguito e osservato le donne nelle varie fasi, durante una delle ultime giornate di laboratorio ho scattato alcune fotografie mentre si approcciavano al telaio – racconta l’avvocata e fotografa Olga Diasparro – in quel momento ho capito che gli scatti documentaristici stavano diventando un’opera artistica, capace di restituire un valore aggiunto: tutta l’emozione e la forza di quel momento di riscatto. Gli immagini sono stampate su tela e racchiuse fra assi di legno, proprio per richiamare l’arte della tessitura da cui si è generata quell’esperienza. Ho cercato di cogliere dettagli, le loro mani, il loro sguardo attento, per far trapelare l’emozione vissuta anche grazia la grande accoglienza della formazione de Le Costantine.

Nelle sale del Castello di Sannicandro le tele sono allestite in sospensione, legate da un filo rosso che parte dallo scatto simbolo della mostra, il rocchetto del telaio, per farsi materia nello spazio, unendo tutte le immagini e percorrendo i momenti salienti catturati dall’obiettivo.

Un’esperienza che non si esaurirà con la mostra, assicura Maria Pia Vigilante: “A novembre abbiamo ricevuto una donazione da parte delle Donne di Confagricolutura, con questa somma compreremo un telaio per dare la possibilità a queste donne di continuare il percorso e di diventare loro stesse formatrici di altre donne”. Dopo Sannicandro gli scatti voleranno a Milano, per una nuova esposizione a cura della Fondazione Finanza Etica.

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