Sonia Pinto e i giochi da tavolo: una passione scoperta (e riscoperta) durante il lockdown

by Maria Teresa Valente

Ci sono gli innamorati pronti a qualsiasi follia, c’è chi ama di nascosto ed infine gli amanti venuti allo scoperto durante la pandemia. E a qualsiasi cosa abbiate pensato, siete fuori strada. Ma vi ci ho portati volutamente, perché quando si parla di giochi da tavolo, l’accostamento a sentimenti brucianti simili ad innamoramenti viene spontaneo.

Quando ti è nata la passione per i giochi da tavolo? “Quando ero bambina mia madre pensò bene che per far divertire i suoi quattro figli insieme poteva prendere un solo gioco. Cominciò, così, a regalararci giochi di società e da allora la voglia di giocarci o scoprirne di nuovi non si è mai fermata”. A rispondere è Sonia Pinto, blogger molto seguita sul web sulle pagine di Perfettamente Imperfetta, con migliaia di recensioni e suggerimenti su cibo, viaggi, moda, film e tanto altro.

Durante la quarantena Sonia ha cominciato a ricevere richieste per recensire giochi di società e nel post Covid in molti la contattano per interviste su questo mondo parallelo. Sono tantissimi, infatti, gli appassionati, e molti hanno scoperto (o riscoperto) durante l’isolamento come i giochi da tavolo possano aiutare a trascorrere il tempo divertendosi in maniera costruttiva.

Qual è stato il tuo primo gioco? “Crack, quando avevo 6 anni”. Ora, che di anni ne ha un po’ più di trenta (ma l’età esatta di una donna non si svela mai), Sonia ha la casa letteralmente invasa di giochi di ogni tipo.

Il mondo degli appassionati dei giochi di società si suddivide principalmente in due gruppi, ma io lo divido in tre”, spiega Sonia. Quindi evidenzia: “Nel gruppo numero uno metto personalmente i neofiti che fino a ieri hanno giocato al Monopoly, e che hanno consumato il Risiko o il Trivial Pursuit a furia di giocare. Si avvicinano al mondo dei giochi da tavolo quasi sempre con la domanda ‘chi mi consiglia un gioco simile al Risiko?’. Vengono quasi sempre insultati e snobbati dal secondo gruppo che adesso ti presento”.

Nel gruppo numero due mettiamo gli espertoni. Quelli che si ammazzano di giochi da tavolo dalla mattina alla sera. Sempre informati sulle nuove uscite. Parlano con termini tecnici manco stessero lavorando alla NASA e collezionano giochi in modo maniacale imbustando le carte con bustine protettive per paura di rovinarle. Li riconosci alle fiere dallo zaino della Sapphire che io paragono alle bombole d’ossigeno per un sub”.

Il mio personale gruppo è il numero tre, fatto da tutti quelli che hanno in cantina il Monopoly, comprano giochi nuovi e giocano allegramente a tutto, anche al Risiko senza sentirsi troppo esperti per il Monopoly e troppo poco esperti per giochi più impegnativi. Principalmente dividono i giochi in ‘bello’ e ‘brutto’”. Insomma, innamorati sì, ma con la testa sulle spalle.

Gli appassionati hanno gruppi su fb (che durante il lockdown si sono moltiplicati) e partecipano a fiere in giro per l’Italia, di cui la più importante è la Play di Modena.

Qual è il gioco che preferisci e che consiglieresti? “Ticket To Ride Europa. Con la dinamica simile al Risiko, i giocatori si trovano davanti ad una cartina dell’Europa e devono ‘conquistare’ le reti ferroviarie accumulando carte di vari tipi e utilizzandole per costruire stazioni, viaggiare sui traghetti e attraversare gallerie. Il Risiko ha i carri armati, questo gioco ha i treni. Il regolamento si impara in pochissimi minuti. Una partita ha la durata media di 20 minuti. Minimo 2 massimo 5 giocatori. Anche se esistono varie versioni di questo gioco, come per esempio ‘Ticket To Ride New York’ e ‘Ticket To Ride Londra’, ma la versione più completa secondo me è proprio Europa”.

Qual è invece il gioco che hai trovato più noioso? “Crack”, mi risponde secca. Beh, non male essere diventata un’esperta di giochi da tavolo dopo una partenza che probabilmente non è stata delle migliori.

Una curiosità che scopro parlando con Sonia su questi giochi è che pur chiamandosi giochi di ‘società’, ci sono versioni da fare in solitario. Come ‘Le strade d’inchiostro’, che consiste nel costruire strade con disegni che appaiono lanciando dei dadi, oppure “Sagrada, un gioco davvero molto facile. Lo scopo del gioco è quello di diventare mastro vetraio partecipando alla creazione della vetrata della Sagrada Familia. A disposizione 90 dadi colorati da piazzare sulla Plancia che riproduce la vetrata, attraverso carte obiettivi, carte schema e carte utensili. Sembra facile a dirsi, ma se considerate che i dadi non possono essere ripetuti sulla vetrata per numero o per colore, la cosa diventa davvero difficile. Durata del gioco, 15 minuti. Si gioca da 1 a 4 persone, con un regolamento specifico per giocare in solitario”.

Il gioco che hai trovato più strano? “Sicuramente Meteoropatici, con cui bisogna indovinare le temperature delle diverse città del mondo”.

Sonia ha anche ricordi ed aneddoti divertenti, come quando è riuscita a comprare un gioco degli anni ’90, Atmosfear, di seconda mano e ad un ottimo prezzo, poiché la proprietaria era terrorizzata dal protagonista e non riusciva più a dormire la notte, tanto che il prete le consigliò come unico modo per ‘purificarsi’ e riprendere una vita normale, di liberarsi di quel gioco, considerato alla stregua di un oggetto demoniaco.

Se avete voglia di divertirvi con responsabilità e consapevolezza, magari evitando gli esorcismi, potete dunque provare a dilettarvi con i giochi da tavolo. E se avete bisogno di consigli, la blogger Sonia Pinto è sicuramente una fonte inesauribile, anzi, è proprio il caso di dire, che (nel campo) ne sa una più del diavolo.

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