La vita di Nancy Cunard, l’ereditiera ribelle e antifascista musa di Man Ray

by Caterina Del Grande

Ricchissima ereditiera, musa di Man Ray, amante di Ezra Pound, Eliot e Aragon, viaggiatrice, poetessa e giornalista, Nancy Cunard fondò una casa editrice e fu la prima a pubblicare Beckett, ma fu anche una donna coraggiosa oltre che stravagante e combatté per tutta la vita contro le diseguaglianze raccontando in prima persona le atrocità dei campi di battaglia.

Nancy Cunard non era solo una ragazza ricca e alla moda ma anche una grande attivista contro i pregiudizi e le ingiustizie.

Mai in vita sua, ha avuto paura di qualcosa“, ha detto il critico Raymond Mortimer – e in effetti la vita di Nancy Cunard è stata un susseguirsi di scelte radicali caratterizzate da un profondo disprezzo per la paura.  Se Nancy Cunard aveva paura di qualcosa, era la mediocrità.

Nata a Londra nel 1896, Nancy Clare Cunard passò l’infanzia in un contesto molto privilegiato in una tenuta immensa nel Leicestershire. Il salone da solo era più grande della New York Public Library.

Nancy era erede di un impero di armatori navali baronetti dai tempi della Regina Vittoria, discendente di Benjamin Franklin, figlia di un padre, Bache, interessato soltanto alla caccia e alla campagna inglese e di una madre americana ricchissima, Maud, arrivata in Europa per ottenere un titolo e entrare nell’alta società aristocratica e letteraria di Londra.

Dopo la separazione dei genitori si trasferì in varie città europee dove frequentò le scuole private più prestigiose. Nel 1916, anno in cui riuscì a pubblicare le sue prime poesie, si sposò con un veterano della Prima Guerra Mondiale, da cui si separò dopo soli due anni. Decise quindi di trasferirsi a Parigi dove fondò una sua casa editrice, dedicata principalmente alla poesia contemporanea, facendo appello ad artisti come Man Ray per la realizzazione delle illustrazioni. 

Sarà lei la prima in assoluto a pubblicare Samuel Beckett. 

Entrò nel giro dei poeti e artisti surrealisti, diventando amica di Tristan Tzara, Georges Sadoul e René Crevel e dal 1926 è stata per qualche anno la compagna, amatissima, del grande poeta Louis Aragon che meditò di togliersi la vita a causa della fine della loro relazione. Scrisse di lei:

«Non si potrà parlare della storia intellettuale di questa parte di secolo senza parlare anche di lei».

Alta, snella e bionda, con gambe lunghe, pelle bianca e grandi occhi blu si dedicò presto a creare un suo stile bohémien molto personale. Iniziò tagliandosi i capelli alla garçonne seguendo l’archetipo della ribelle mondana dell’era jazz, ma continuò a rompere tutti gli schemi creando uno stile imitatissimo, dal cilindro agli abiti d’argento, dalle giacche di pelle ai bracciali molto vistosi, era una giovane donna ribelle che fumava brandendo un lungo bocchino, beveva e non si negava nulla.

Forse una delle relazioni più controverse della vita (e dell’epoca) di Nancy Cunard fu il suo coinvolgimento con il musicista nero americano Henry Crowder, una relazione che scandalizzò i tabloid e sua madre, che fece di tutto per ostacolarla. La reazione violenta, sia della famiglia che dei media, hanno portato Nancy a scrivere The Black Man and The White Ladyship, un saggio che condannava appassionatamente sia il razzismo che il razzismo di sua madre.

Nancy ha pubblicato anche i brillanti ma trascurati scrittori del Rinascimento di Harlem, tra cui Langston Hughes e Zora Neale Thurston, culminando il suo interesse con la pubblicazione di Negro,  descritto da lei come “un’antologia per la registrazione delle lotte e delle conquiste, delle persecuzioni e delle rivolte contro loro, dei popoli negri”. Nel 1930 partecipa persino alla diffusione del film surrealista L’Âge d’or di Luis Buñuel.

Scoprì una nuova causa nella Spagna repubblicana. Chiedendo a scrittori e artisti di schierarsi sulla guerra civile spagnola e pubblicando i loro interventi, Nancy inventò uno strumento di propaganda molto utilizzato da allora. Insieme a Pablo Neruda, cura un’antologia partigiana, Los poetas del mundo defienden al pueblo español

Dopo la Seconda guerra mondiale viaggiò molto nelle Indie occidentali britanniche ma poi finì per ritirarsi in Dordogna.

Visse in Francia gli ultimi anni in povertà,zoppicante, rovinata dall’alcol, dalle malattie respiratorie e dai disturbi psichiatrici e arrivò a pesare solo 25 chili. Nancy Cunard morì nel 1965 a Parigi.

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