Lana Turner, salvata dalla figlia che uccise a coltellate il gangster Johnny Stompanato per difenderla

by Daniela Tonti

Lana Turner ha avuto una delle vite più turbolente della storia di Hollywood. Il suo fascino, la sua personalità, i ruoli iconici da femme fatale che interpretò, i suoi sette matrimoni e le vicende di cronaca nera di cui fu protagonista hanno fatto di lei un personaggio unico, tanto che fu coniato il termine “Lanallure”.

Quando Lana aveva solo 9 anni suo padre, truffatore e contrabbandiere, fu picchiato a morte in una bisca clandestina. Il suo omicidio non è mai stato risolto.

Negli anni Trenta la giovanissima Lana Turner (nata Julia Jean Mildred Francis Turner l’8 febbraio 1921), si fece notare in un bar di Hollywood da un giornalista di The Hollywood Reporter grazie a un maglioncino super attillato, una copia di quello che porterà nel film di Mervyn LeRoy Vendetta (1937).

Fu allora che le venne dato il soprannome di Sweater Girl (ragazza pullover) e fu la prima attrice ad assumere questo popolare soprannome, sia Jayne Mansfield che Jane Russell in seguito divennero note anche come Sweater Girls.

Seguirono altri film in cui ebbe modo di mettere in evidenza non solo la sensualità ma anche la sua vena drammatica, ad esempio Il postino suona sempre due volte, L’indossatrice, Il bruto e la bella e I Peccatori di Petyon.

Lana Turner è stata sposata otto volte con sette uomini diversi. Il primo di quegli uomini fu il leader della band Artie Shaw, con il quale fuggì a Las Vegas nel 1940 dopo il loro primo appuntamento, ma il matrimonio durò quattro mesi. 

Il secondo matrimonio fu nel 1942 con Steve Crane che, come si scoprì in seguito, non era ancora divorziato dalla sua prima moglie e fu annullato. Fu allora che Lana Turner apprese di essere incinta e la coppia si risposò nel 1943 ma divorziò un anno dopo.

Dal suo secondo marito ha avuto la sua unica figlia, Cheryl Christine, che purtroppo verrà più volte molestata a 12 anni dal quarto marito di Lana Turner, Lex Barker.

Lana consuma un’avventura amorosa dopo l’altra e diventa la protagonista delle riviste di gossip che le attribuiscono flirt non confermati con Spencer Tracy, Mickey Rooney, Frank Sinatra e persino un’avventura saffica con Ava Gardner.

Uno dei suoi grandi amori fu Clark Gable, con il quale recitò in diversi film nei primi anni ‘40.  Si dice che fosse stata questa relazione con Clarke Gable a spingere sua moglie Carol Lombard a prendere un aereo per tornare più velocemente a casa preferendolo al treno. L’areo si schiantò nei pressi di Las Vegas e l’attrice morì sul colpo. E Gable non se lo perdonò mai.

Nel 1953 Lana si sposa con l’affascinante collega Lex Barker, ma nell’ambiente comincia a girare la voce che l’attore stia abusando della piccola Cheryl e i due divorziano nel 1957.

A questo punto fa il suo ingresso nella vita di Lana Turner un personaggio destinato a cambiarle per sempre la vita e carriera. Si chiamava Johnny Stompanato, un tirapiedi del gangster Mickey Cohen.

Nell’estate del 1957 Lana Turner si reca in Inghilterra per girare il film Estasi d’amore nel quale è affiancata da un affascinante attore esordiente di nome Sean Connery. Lana soffre molto per la lontananza da Stompanato che è rimasto negli Stati Uniti, gli scrive lettere d’amore appassionate nelle quali gli chiede di raggiungerlo (si firmava “Lanita, la tua schiava d’amore”).

Johnny la raggiunge e durante le riprese ha una crisi di gelosia che lo spinge a puntare una pistola contro Sean Connery. Questi lo stende con un pugno e siccome Stompanato non aveva il porto d’armi, gli agenti di Scotland Yard lo fanno rientrare negli USA.

Il 4 aprile del 1958, giorno del Venerdì Santo che precede la Pasqua, i due sono a casa di Lana Turner, la diva vuole lasciarlo e iniziano a discutere violentemente. Sua figlia Cheryl è in camera sua e viene raggiunta dalla madre che le dice di star tranquilla e non muoversi.

Le minacce si fanno sempre più pesanti, Johnny le dice che avrebbe tagliato la sua faccia in tanti piccoli pezzi così non avrebbe potuto più lavorare e avrebbe vissuto in miseria o addirittura si sarebbe suicidata, e che avrebbe fatto del male anche a sua figlia.

Cheryl spaventata dalle urla corre in cucina al piano terra, prende un lungo coltello trovato sul bancone e torna verso la porta della camera da letto della madre. In quel momento Lana apre la porta e Cheryl si trova davanti Johnny che tiene una mano alzata con un oggetto col quale sembrava volesse colpirle, ma solo in seguito si scoprirà che si trattava della gruccia con la quale Stompanato stava portando via la propria giacca. Cheryl avanza verso di lui e lo accoltella.

Dopo mezz’ora Lana chiama la polizia dicendo di aver ucciso un uomo prendendosi la colpa per proteggere la figlia.

In un primo momento finge di averlo colpito lei, nascondendo la lama sotto la vestaglia, ma è la stessa Cheryl a dire di essere stata lei a ucciderlo per difendere la madre, pertanto la ragazza viene arrestata e condotta in un carcere minorile.

A quella tragica notte segue un processo senza precedenti sul piano mediatico dove ogni particolare della vita della Turner viene analizzato, scandagliato e diffuso al mondo intero.

Il boss Mickey Cohen per vendicare la morte del suo protetto Stompanato vende a caro prezzo le lettere d’amore che la Turner aveva inviato a Johnny per screditare la versione di Lana che lo definiva un uomo violento dal quale si voleva separare. Ma Cohen non riesce a ottenere l’effetto sperato perché questa sua mossa sposta ancora di più l’opinione pubblica dalla parte della Turner.

Dall’autopsia emerge che lama aveva reciso l’aorta e che urtando la spina dorsale si era piegata verso il cuore, provocando la morte di Stompanato dopo pochi secondi.

All’udienza non viene fatta testimoniare Cheryl per non provocarle ulteriori traumi, mentre a farlo è Lana Turner.

Giunta in tribunale, Lana si siede al banco dei testimoni e per quasi 60 minuti racconta nei minimi dettagli cosa era accaduto il 4 aprile. Per due volte è costretta a fermarsi in quanto scoppia a piangere, e in molti l’hanno definita la Migliore interpretazione della carriera della Turner.

Durante la sospensione, Lana emotivamente distrutta sviene davanti ai giornalisti. I giurati comunicano il verdetto: per 10 voti contro 2, Cheryl viene assolta.

Molte questioni rimangono irrisolte, come il fatto che sul coltello non erano presenti impronte digitali, così come il fatto che non viene trovata traccia di sangue nè sui vestiti di Lana nè sul tappeto.

In molti sosterranno che sia stata in realtà la Turner ad uccidere Stompanato e che abbia fatto ricadere la colpa sulla figlia che in quanto minorenne avrebbe avuto una condanna più leggera. 

Cheryl viene affidata alla nonna. Dopo questo terribile episodio, la carriera di Lana Turner non si arresta, anche se i ruoli inevitabilmente diminuiscono: da ricordare le sue interpretazioni magistrali nel film Lo specchio della vita nel ’59 e in Madame X del ’66.

Cheryl negli anni ‘80 pubblica una biografia dal titolo “Detour: a Hollywood story” nel quale racconta come avvenne l’omicidio di Stompanato e la sua difficile adolescenza.

Lana Turner negli anni ‘70 e ‘80 fa qualche apparizione televisiva, ma nel 1992 deve pagare il conto di essere stata per tutta la vita una gran fumatrice, e il prezzo è un tumore alla gola che la porta via nel 1995.

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