Mary Cassat, l’impressionista amica di Degas che reinventa su tela la relazione tra madre e figlia

by Caterina Del Grande

Nessuno come Mary Cassat era riuscito prima a dipingere le emozioni che attraversano la diade madre bambino/a con la stessa forza, con la stessa ironia, con la stessa comprensione per il gioco che passa dalla madre al figlio o alla figlia. Pochi prima dell’impressionista Mary Cassat avevano ritratto le donne intente nella lettura dei giornali, dei libri senza pose manieriste, col solo scopo di dar valore alla loro cultura, alla loro voglia di erudizione.

Perché non ci sono state grandi artiste? Si chiede nel 1971 la critica d’arte Linda Nochlin. Anche quando le artiste c’erano sono state lasciate ai margini del campo culturale e dello spazio pubblico, dimenticate, considerate come estranee, intruse, trattate da eccezioni ingombranti, scrive Daniela Brogi nel bel saggio “Lo spazio delle donne”.

È sicuramente eccezionale il campo artistico di Mary Cassat, nata nel 1844 a Pittsburgh nella media borghesia americana. La futura pittrice viaggia a lungo con la famiglia in Europa e sin dalla più tenera età esprime la volontà contro il parere del padre di essere una artista, tanto da ottenere l’iscrizione all’Accademia di Arte di Philadelphia. A soli 25 anni viaggia per studiare i grandi artisti italiani, francesi e olandesi. E a Parigi si accorge quanto sia difficile la vita delle donne artiste, che non possono dipingere en plein air ma possono dedicarsi solo alle scene di vita domestica o a quel tanto di vita sociale a loro consentita, i paesaggi potevano essere oggetto dei loro quadri solo se non erano troppo distanti da casa.

Mary Cassat non si dà per vinta e partecipa alle tre edizioni del Salone biennale del Louvre, continuando ad avere un forte rapporto con la madre e con la sorella Lydia e con la cara amica artista Berthe Morisot.

Diventa anche lei una impressionista, i suoi quadri e i suoi ritratti si vendono molto, trovano un fiorente mercato americano. Anche quando il movimento impressionista si scioglie, Cassat ottiene oltre oceano incredibile risonanza. I contatti con Renoir, Monte e Pissarro restano vivi. Risale al 1891 la possibilità per Cassat di esporre da sola a Parigi: è la prima mostra personale della storia dedicata a una donna. E sarà un successo importante. e l’occasione si rivela un grande successo.
Diversamente dagli Impressionisti però Cassat non amerà gli esterni, le ninfee o le scene di seduzione tra i sessi, la sua predilezione va per il rapporto madre figlio, la relazione materna è per lei motivo di grande ispirazione, superando la tradizionale maternità per preferire il distico tra madre e figlia.

Spesso prende a modella Berthe Morisot con la figlia Julie, ma si sofferma anche su altre donne e le loro bambine, quasi a voler capire meglio l’intenso vissuto che scorre tra madre e figlia, nel filo rosso che unisce il genere femminile.

Le sue protagoniste solo lontane dalla tradizione pittorica che vuole la donna bella e passiva. Oltre a leggere, guidano la carrozza, osservano, pensano. Sono donne reali.

Uno dei suoi quadri più famosi è Bambina sulla poltrona blu. La bambina ritratta non è vezzosa, appare in una posizione stramba, scomposta, irriverente, con un braccio alzato sulla testa. Ha le gambe penzoloni, aperte, i calzettoni corti, in una posa poco femminile, secondo la norma patriarcale per cui le piccole sono belle, buone e decorose. Anche il cagnolino non le è fedele, ma le è semplicemente accanto, quasi annoiato, dormiente. La bambina non gioca, non si esercita a diventare il buon angelo del focolare, abita uno spazio diverso, che preannuncia la donna, pensante e indipendente, che verrà. Il quadro è forse troppo avanti per l’epoca, infatti viene rifiutato alla esposizione universale americana.

Non solo donne però. Cassat è attratta dai grafismi orientali, alcune sue opere ricalcano la ricerca che si vedrà poi in Cezanne. L’amicizia con Degas la porterà ad indagare ancora di più il mondo femminile. Ma si distanzia dall’amico quando emerge il suo antisemitismo. Mary Cassat è profondamente femminista e progressista, è una attivista del suffragio universale e dei diritti delle donne.

Quando scoppia l’affaire Dreyfus, la pittrice denuncia la campagna razzista e nazionalista scatenata contro il capitano ebreo. La sua vita artistica è caratterizzata anche da una decorazione murale (perduta) allestita per l’Esposizione Mondiale Colombiana del ‘93 presso il Woman’s Building di Chicago. Il murale, sotto forma di trittico, affrontava il tema dell’evoluzione femminile nella storia. La scena del pannello centrale presentava alcune donne intente a cogliere frutti dall’albero mitico della conoscenza, ed era un omaggio ad un lavoro dell’amica Berthe sullo stesso tema.

La cecità interrompe la sua attività, ma nel corso della carriera Mary Cassat ottiene molti riconoscimenti, compresa la Legione d’Onore in Francia.

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