Santa Chiara, la donna “piccola pianta”, che scelse la povertà e l’Assoluto

by Elena Marino

Tieni sempre davanti agli occhi il punto di partenza. I risultati raggiunti, conservali; ciò che fai, fallo bene; non arrestarti, ma anzi, con corso veloce e passo leggero, con piede sicuro, che neppure alla polvere permetta di ritardarne l’andare, cautamente, avanza confidente, lieta e sollecita nella via della beatitudine.

Santa Chiara d’Assisi

Continua ad essere fonte di ispirazione la vita dei santi, così immersi nella fede e nella trascendenza. Così poco simili alla nostra epoca, totalmente secolarizzata e priva di ideali sacri.

Non è passato inosservato all’ultima Mostra del Cinema di Venezia il film Chiara della regista e sceneggiatrice Susanna Nicchiarelli, dedicato alla santa di Assisi.

Nell’opera filmica si dà accento alla dimensione comunitaria e solidale che si crea intorno a Chiara, la quale rifiuta ogni impostazione gerarchica con le sorelle, pur rimanendo una figura carismatica e ottenendo il titolo di badessa, come si può constatare dalle sue Lettere e dai suo scritti.

Chiara galvanizza l’energia femminile.

Santa Chiara d’Assisi, cresciuta all’ombra di San Francesco come sua “piccola pianta” è una figura estremamente lineare: una donna di idee limpide, forti e profonde, vissute con coerenza e con una tale intensità da divenire idee-forza e idee-vita di tutta un’esistenza volta all’Assoluto.

La sua vita spirituale, così come emerge dai suoi scritti oscilla tra due poli: povertà e Regno di Dio, ma per Chiara come per Francesco i due poli diventano uno solo, con il volto di Cristo povero e crocifisso. Chiara è la povera per eccellenza, guidata da Francesco, non esita a spogliarsi come lui. In piena comunione con Cristo.

Nata nel luglio del 1194 ad Assisi da Offreduccio e Ortolana, donna elegante e devota, pellegrina a Gerusalemme e sul Gargano, nella Grotta di San Michele.

La sua famiglia apparteneva alla nobiltà umbra, senza quel potere economico che deteneva la classe borghese e commerciale della famiglia di Francesco. Il loro secolo è caratterizzato da tanti cambiamenti: si fondarono le prime università a Padova, Napoli, Roma, Tolosa e Salamanca, si innalzavano cattedrali. E nella grande confusione di papi e antipapi cresceva una nuova spiritualità con il monachesimo a vocazione eremitica.

Era il 1210 quando Francesco fu autorizzato a parlare dal Vescovo in Cattedrale. Anni prima si era convertito dinanzi al Crocifisso di San Damiano. Chiara era già affascinata dalla sua scelta di vita. Le sue prediche non erano erudite, parlava col cuore, aveva scelto la povertà e la viveva con dignità regale.

In maniera anonima Chiara cominciò ad aiutarlo alla ristrutturazione della Porziuncola. Iniziò una segreta frequentazione tra i due giovani. Con le loro conversazioni piantavano radici che sarebbero durate per secoli. Dopo due anni di incontri clandestini, Chiara decise di fuggire dalla casa paterna. Era la domenica delle Palme e Francesco la attendeva a Santa Maria degli Angeli. Chiara abbandonò i lussuosi abiti per indossare una rozza tunica, si rasò il capo e si coprì con un velo nero. In quella notte pronunciò la promessa di obbedienza, castità e povertà. Fu portata subito dopo al monastero delle Benedettine di San Paolo, in quel luogo Chiara dovette subire le pressioni dello zio Monaldo che a tutti i costi voleva riportarla alla vita precedente. A San Damiano immersa nel verde organizzò insieme agli altri frati l’Ordine francescano femminile. Chiara, Pacifica e sua sorella Caterina poi consacrata col nome di Agnese, erano pronte a vivere nella povertà materiale e nell’abbondanza spirituale. Negli si aggregarono molte donne, compresa la madre di Chiara Ortolana. Non accettavano donazioni, vivevano del loro lavoro. Ricamo, filato, confezioni di paramenti sacri e tovaglie per l’altare.

La loro regola, la loro forma vitae, fu approvata solo verbalmente nel 1209 da Innocenzo III. Alla base della regola c’è un retrocedere da sé di fronte ad un dono di grazia, la stessa di San Francesco. È un perdere la propria vita sui passi di Cristo.

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