Amanda Lear veste Francesco Paolo Salerno nel Fashion Dinner di Sidaction a Parigi al termine della Settimana dell’Alta Moda

by redazione

La ventesima edizione del Fashion Dinner, organizzata da Sidaction (presidente Françoise Barré-Sinoussi, premio Nobel per la Medicina nel 2008) in partnership con la Fédération de la Haute Couture et de la Mode, e svoltasi al Pavillon Cambon Capucine a conclusione delle sfilate della ‘Semaine de la Haute Couture’ a Parigi, ha raccolto 750mila euro per continuare la lotta all’Aids (in Francia ‘Sida’) e per sostenere la ricerca.

L’evento clou di una settimana che celebra la capitale francese come centro dell’alta moda mondiale ha riunito numerose star della moda, del cinema, dello spettacolo, dei media, mobilitate a favore di una nobilissima causa e idealmente raccolte intorno a Jean Paul Gaultier, ambasciatore di Sidaction: le attrici Béatrice Dalle, Mélanie Laurent, Camille Cottin, gli stilisti Simon Porte Jacquemus e Inès de la Fressange, per citarne solo alcune. E l’iconica diva Amanda Lear, che ha posato per i fotografi delle più autorevoli testate internazionali accanto a Gaultier e che ha scelto per l’occasione un outfit firmato dallo stilista Francesco Paolo Salerno (originario di Foggia, Puglia, dove ha aperto il suo primo atelier, e da anni a Milano).

“Non sapevo nulla, è stata una piacevole sorpresa che mi rende particolarmente orgoglioso e felice” spiega. “La ammiravo da sempre per la sua personalità, versatilità, bravura, energia e la grande ironia, e ci siamo finalmente conosciuti nel 2018 grazie al suo stylist italiano: tra noi è scattata subito una grande sintonia e complicità, e ha scelto le mie creazioni per le sue ospitate in programmi come ‘CR4. La Repubblica delle donne’ ideato e condotto da Piero Chiambretti e ‘Domenica In’ condotto da Mara Venier. Vederla in un’occasione così importante con una giacca di pailettes, un body e un pantalone a palazzo blu che ho disegnato e realizzato per lei, e accanto a un altro mio mito, capace di passare da creazioni spiazzanti, trasgressive e innovative (il suo brand) alla sofisticata eleganza di Hermès (di cui è stato un favoloso direttore creativo), rappresenta un ulteriore, prezioso riconoscimento per il mio lavoro, e uno stimolo a continuare con un entusiasmo ancora maggiore. Spero tanto di poter rivedere presto la signora Lear, per ringraziarla personalmente e trascorrere altri piacevoli momenti insieme”.

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