Botticelli al Mart di Rovereto, un viaggio nella bellezza “tra il suo e il nostro tempo”

by redazione

 La figura e l’opera di Sandro Botticelli sono al centro della mostra Botticelli. Il suo tempo. E il nostro tempo, ospitata al Mart di Rovereto dal 22 maggio al 29 agosto 2021

Ideata da Vittorio Sgarbi e dal direttore delle Gallerie degli Uffizi, Eike Schmidt, curata da Alessandro Cecchi, studioso e direttore della Fondazione Casa Buonarroti e da Denis Isaia, responsabile del contemporaneo e del public program del Mart, la mostra, mettendo in dialogo alcune opere iconiche di Botticelli con capolavori dell’arte contemporanea, intende evidenziare come l’artista rinascimentale rappresenti ancora oggi un riferimento imprescindibile della nostra cultura visiva. 

La prima parte del percorso espositivo analizza le diverse fasi della vita e dell’opera di Botticelli, tra i prediletti di Lorenzo il Magnifico, nonché seguace di Girolamo Savonarola nel suo periodo di crisi esistenziale e religiosa, ma soprattutto attento e geniale interprete dei mutamenti politici, sociali e culturali che interessarono la Firenze quattrocentesca. Della fase giovanile, caratterizzata dal rapporto con Filippo Lippi, la mostra propone Ritratto di fanciullo con mazzocchio proveniente da Palazzo Pitti degli Uffizi; mentre Pallade e il Centauro, sempre degli Uffizi, e la Venere della Galleria Sabauda di Torino suggeriscono una ormai raggiunta maturità artistica. Seguono le opere della fase più tarda e tormentata come il Compianto di Cristo del Museo Poldi Pezzoli di Milano, il pathos religioso che contraddistingue la Flagellazione e l’Andata al Calvario, finoall’incompiuta Adorazione dei Magi, entrambe degli Uffizi.

A corredo delle opere di Botticelli, a testimonianza della Firenze del Magnifico, indiscussa culla del Rinascimento italiano, sono le opere Filippo Lippi, di Filippino e di altri grandi artisti, come Antonio del Pollaiolo e Andrea del Verrocchio. 

La seconda parte della mostra, dedicata “al nostro tempo”, presenta alcuni capolavori dell’arte contemporanea, dagli anni Sessanta a oggi, a dimostrazione di come il concetto di bellezza sviluppato da Botticelli sia tutt’ora al centro dell’odierna ricerca artistica. A lui hanno guardato artisti della Pop art italiana, come Mario Ceroli, Giosetta Fioroni e Cesare Tacchi, ma anche in anni immediatamente successivi figure come Michelangelo Pistoletto e Renato Guttuso. A Botticelli si sono ispirati anche  artisti internazionali come Fernando Botero, David LaChapelle, Oliviero Toscani, John Currin, Vik Muniz, Awol Erizku, nel cinema Federico Fellini, nella moda la Maison Valentino. Senza contare che molto spesso i capolavori botticelliani sono co-protagonisti di servizi di moda, come nel caso di Chiara Ferragni immortalata per Vogue Hong Kong, agli Uffizi, davanti alla Nascita di Venere e alla Primavera. 

La mostra conduce dunque a  riflessioni sulla narrazione e sulla rappresentazione del corpo della donna, in cui a far da padrona è sicuramente l’immagine della Venere, la più indagata anche dalla contemporaneità. In mostra la Venere è bianca, nera, grassa, magra, transgender, eterea o popolare, quasi sacra e mondana, a seconda dell’artista che la cerca. 

La rassegna propone inoltre un intervento nello spazio cittadino.Marco Lodola ha realizzato una riproduzione luminosa della nota Venere di Botticelli, che è stata installata  nel suggestivo scenario della fontana che chiude il corso intitolato ad Antonio Rosmini.

La mostra è accompagnata dalle video introduzioni alle opere di Vittorio Sgarbi, Alessandro Cecchi, Elisa Infantino, Riccardo Venturi e da un volume pubblicato da Silvana Editoriale.

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