Fuoco violento, nero, ma non cancella il WHITE!

by Tommaso Pasqua

I social stanno cambiando, seppur in superficie, il piano delle relazioni interpersonali. E così succede che ti ritrovi a leggere e vedere delle fiamme su un locale di intrattenimento sulla laguna di Lesina. Quelle non sono fiamme su una struttura sola, ma sono le fiamme su un pensiero nuovo, creativo e coraggioso, che ha attraversato il sistema turistico di valorizzazione del Lago di Lesina.

Da tempo in questo fazzoletto di terra, e di acqua, c’è una sperimentazione continua di urbanistica, di relazione persona-natura, di spazio pubblico vivo, c’è un continuo flusso di persone che passeggiano la mattina, respirano il relax nel pomeriggio, e alla sera c’è buona musica e aria di serenità.

Se c’è una città che si è reinventa in questi anni, è Lesina. Il lungo lago era asfalto, buio e solitudine. Negli ultimi anni è diventano, pietra, luce e comunità. Si comunità di persone che hanno investito in un turismo lento, ma efficace, di locali di incontro che hanno innovato prodotto e processo, di accoglienza, di cucina, di gusti e di stili di vita.

È la laguna del benessere per tutto l’anno., ce la cura degli spazi con prati e fiori, ce la pedagogia innovativa, arrivano scuole da tutta Italia per vedere gli habitat generati da un intelligente uso della risorsa laguna, c’è la buona economia, Bar, pub, ristornati, B&B, che producano ricchezza e lavoro.

Insomma Lesina, è la città che nella iper modernità smart conserva, il silenzio dell’alba ed i colori dei tramonti, bellissimi.

A Lesina si va la mattina per vedere i surf in laguna, il pomeriggio per passeggiare e la sera per vedere le luci della Città da dentro la Laguna, si perché le passerelle ti portano fin dentro l’isola di San Clemente, ti giri e ti emozioni, senza l’uso delle parole ma con il solo sguardo.

In questa notte “l’Isola di White”, un locale delicato e di musica bella, oltre che di caffè buonissimo, luogo simbolo, insieme ad altri, della crescita turistica di Lesina, è andato in fumo.

Quel fumo puzza di violenza?  Puzza di estorsione? Puzza di malavita, saranno le forze dell’ordine a definire questo, ma se cosi sarà vuol dire che la reazione deve essere forte e decisa, da parte di tutti.

Condivido le parole, che ha scritto Antonio Trombetta, una delle menti di questa nostra città:” Per Lesina suona la campana. Dobbiamo fare in modo però che non sia la campana della paura, ma la campana della chiamata alla mobilitazione”.

Ora occorre reagire, tutti insieme senza delegare a nessuno, ma rispondendo come singole persone, come sistema territoriale, contro la rassegnazione che potrebbe subentrare dopo queste fiamme violente che generano smarrimento e rabbia.

Enzo e Giuseppe, i titolari, devono sentire la presenza vera di ogni abitante nella nostra terra, e ognuno di noi deve tornare all’Isola di White, per prendere un caffe e ascoltare le note di jazz che parlano di riscatto e bellezza.

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