La Città del Cinema chiude oggi e domani per sanificare le sale. “Vogliamo dare ottimismo, due o tre posti di distanza tra gli spettatori”

by Antonella Soccio

5 e 6 marzo. Due giorni di chiusura per il multiplex La città del cinema a Foggia in Puglia, la più grande multisala del Mezzogiorno d’Italia. Si torna in sala sabato. La decisione arriva per sanificare tutta la struttura da 13 sale, dopo il decreto del Governo Conte per l’emergenza Coronavirus, e per organizzare al meglio l’afflusso alle casse, l’afflusso alle sale, agli spazi comuni, ai bar e per la visione dei film sulle poltrone.

“Oggi e domani facciamo una sanificazione per tutta la struttura, per rispettare al meglio le prescrizioni del decreto, vogliamo dare la massima sicurezza agli spettatori”, spiega a bonculture Mimmo Morsuillo, direttore artistico de La città del cinema del Gruppo Sarni.

Gli spazi grandi aiutano a non avere assembramenti, ma la struttura ha deciso di inabilitare alcune sedute.

Il 75% delle poltrone dovrebbe essere inabilitato e cancellato dai programmi sia di prenotazione on line che di acquisto. La vendita dei biglietti è prevista per un minimo del 25% ad un massimo del 33% per la totalità dei posti.

Uno spettatore e due o tre posti liberi, questa la regola, per rispettare la norma del metro e mezzo di distanza contro il contagio.

Cosa significa il Covid-19 in una stagione come questa che aveva fatto esultare per il ritorno delle persone in sala? “Comporta un grande danno, per noi è un momento di grandi perdite- rileva Morsuillo- stiamo facendo dei numeri molto negativi da diversi giorni, ma non ci sentiamo di chiudere definitivamente, vogliamo dare un servizio, vogliamo dare la possibilità ai cittadini di svagarsi per 2 ore, anche se non ci conviene assolutamente in termini di costi, il funzionamento della struttura con il 75% in meno di biglietti venduti è costosissimo. Questa doveva essere una grande stagione, ma purtroppo non è finita. Ogni settimana abbiamo un film di punta, di massa, che si lega a quelli di qualità e d’autore che aiutano”

“Il Verdone era il film di punta, avevo tre sale con 12 spettacoli, ci aspettavamo un bel rientro, non uscendo più, non per colpa nostra ma per scelta della casa di produzione, quella settimana non abbiamo avuto nessun film nuovo, ho messo Doppio sospetto. Con la psicosi e con l’allontanamento dai luoghi pubblici non avere neanche un prodotto nuovo non aiuta. Ora il decreto aggiunge paura, ma viene prima la salute. Non abbiamo mai chiuso dal 23 maggio 2008, lo facciamo oggi per formare il personale e per dare un segnale positivo. Vogliamo dare ottimismo”.  

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