Left hand di Dino Clavica, Veluvre produce la mostra a circa due anni dalla scomparsa dell’artista

by redazione

Era la parte meno forte, inutile,

invisibile del mio corpo.

Fino a quel giorno.

Quando il buio mi costrinse

a liberare lo sguardo e a vedere.

Esperienze che avevo dimenticato

o, forse, mai conosciuto.

La mano sinistra me le aveva custodite

per tutto il tempo.

Per poi restituirle, schiudendo finalmente le dita.

Accostamenti inconsueti e sorprendenti sproporzioni

svelano, nella dimensione irreale, la verità”.

Dino Clavica

Con queste parole, Dino Clavica, descriveva l’idea che ha ispirato la serie di opere intitolata da lui stesso “Left hand”. La mano sinistra, quella considerata meno utile, più nascosta, diventava il centro di un mondo inesplorato e visionario, sempre pregno di significati, i più svariati.

Trenta opere di questa serie, l’ultima alla quale Clavica ha potuto dedicarsi, confluiscono ora nella omonima mostra, allestita nello Spazio Murat (Piazza del Ferrarese), a Bari, dal 7 al 23 ottobre 2021, prodotta dall’associazione Veluvre – Visioni Culturali, della quale l’artista è stato presidente fino alla sua scomparsa.

Artista di talento, “artista per alibi”- come lui stesso amava definirsi -, costantemente impegnato nell’animazione culturale a più livelli, Clavica, è scomparso improvvisamente il 5 dicembre 2019, a soli 43 anni.

La mostra, con opere selezionate da Mario Brambilla, fotografo e art director, è realizzata da Veluvre in collaborazione con Libreria Laterza e Mosae Milano open studio – architecture engineering (che cura l’allestimento), con il patrocinio dell’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro” e con il supporto di buonsante+torro – design della comunicazione visiva, Polis Avvocati, Cooperativa di Lavoro – Solidarietà e Lavoro Soc. Coop., Maxela Ristornate Vineria, Casina Trovanza, AnastasiaPeragine grafica&comunicazione, Costruzioni Meccaniche Torneria, ANDI, enumerosi imprese, professionisti e amici.

Accanto alle trenta opere, stampate su pannelli forex delle dimensioni di 50X67 cm, in un dialogo perfetto con lo spazio che le ospita, anche una sezione dedicata ai video realizzati dall’artista.

L’esposizione è parte di un progetto più ampio che comprende la produzione di un catalogo sull’artista Dino Clavica, che sarà edito dalle Edizioni della Libreria Laterza, con i testi, tra gli altri, di Pietro Marino, critico d’arte, e Oscar Iarussi, giornalista e saggista.

Commentano le socie di Veluvre, Anna Pellegrino, Sonia Del Prete, Maria Grazia Rongo: “Organizzare questa mostra era per noi un dovere e soprattutto un grande desiderio. Lo dovevamo all’amico fraterno e al presidente, e anche a quanti hanno apprezzato il talento di Dino da lontano, e ora possono ammirarlo in una esposizione che finalmente ne mette in luce le peculiarità.
Dino ci manca ogni giorno, ma siamo felici ora di condividerne il ricordo con quante più persone possibile, perché la sua arte continuerà a parlare di lui, sempre.
Per questo il nostro ringraziamento va a quanti hanno reso possibile questa mostra, a chi ha creduto nel progetto collettivo, anche attraverso donazioni che stanno arrivando giorno dopo giorno”.


La mostra avrebbe dovuto vedere la luce già un anno fa, ma le restrizioni dovute all’emergenza pandemica, lo hanno impedito.

L’ingresso all’esposizione è gratuito, dal martedì alla domenica (chiusura lunedì) dalle 10:00 alle 20:00. sabato 23 ottobre la mostra chiuderà alle 13:00.

L’accesso alla mostra nello Spazio Murat è consentito esclusivamente ai possessori di Green Pass, secondo la normativa vigente.


BIOGRAFIA DELL’ARTISTA
Dino Clavica (Roma, il 17 maggio 1976 – Bari, 5 dicembre 2019).
Originario di Francavilla Fontana (Br), dove vive la sua famiglia, negli anni Novanta si trasferì a Bari per gli studi universitari.
La passione per l’arte figurativa lo ha accompagnato sin dalla prima giovinezza, ma essendo restio a mostrarsi, pochi erano a conoscenza, all’inizio, del suo talento.
Le sue prime opere, in acquerello, si ispirano a personaggi e atmosfere della quotidianità, con al centro le emozioni.
Di seguito, affinando sempre più la sua tecnica, è arrivato alle serie di disegni creati con il suo dito indice, in digitale, grazie a una applicazione del suo I-phone, e poi stampati su carta fotografica, in ciò risultando del tutto originale e inquadrandosi nella corrente della cosiddetta “finger painting”.
Negli anni, vincendo la ritrosia, ha raccolto due filoni della sua produzione in altrettante mostre, a Bari, realizzate insieme a Mario Brambilla: “L’omino nero” (2016) e “La regola e il caso” (2017).
È stato presidente di Veluvre – Visioni Culturali, e socio fondatore di Tu non conosci il Sud. 

Seguici sulle pagine facebook e instagram di Veluvre

Info: www.veluvre.it

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