Secondo romanzo protagonista delle presentazioni del Premio I fiori blu: “Le stanze del tempo” di Piera Ventre

by redazione

Continuano le interviste di presentazioni delle candidature de “I fiori blu” 2022, progetto nato sotto gli auspici del Cepell (Centro per il libro e la lettura) e sostenuto della Regione Puglia e da numerosi partner privati (Luca Vigilante di Sanità Più con il Gruppo Telesforo, Marcello Salvatori con Sistemi Energetici srl, Fondazione Monti Uniti, Mandarin Capital Partners, Gami Estintori e Mediolanum) e pubblici (Università degli Studi e Ufficio Scolastico Territoriale).Ogni martedì(narrativa) e venerdi (varia) saranno on line, sui canali social del Premio a partire dalle ore 13:00, le video interviste a cura di giornalisti, docenti dell’ università e della scuola.Si prosegue domani 19 aprile fino al 27 maggio, per dare poi inizio alle votazioni della Giuria popolare che potrà scegliere nella rosa dei sei finalisti selezionati dalla Giuria Tecnica. Ultima data utile per esprimere la propria doppia preferenza tra narrativa e varia, il prossimo 28 luglio. Secondo romanzo protagonista delle presentazioni “Le stanze del tempo” edito da Neri Pozza, editore al primo ingresso nella competizione letteraria.

“Cosa significa raccontare delle stanze? Entrare in luoghi privati, nascosti,discreti e cercare tra pareti e corridoi, camere e luci che passano dalle finestre i fili di tante storie? È Piera Ventre a dircelo, nel suo modo, con la sua scrittura densa e precisa.E allora cosa accade se in una casa si accende un fuoco? Oppure se va via la luce, ed entrano insetti e briganti? E se in una casa si smarriscono gli oggetti, saremmo capaci di ritrovarli o dovremmo rassegnarci alla loro misteriosa sparizione? La vita che abita le stanze è quasi sempre segreta e inviolabile giacché le case, in fondo, altro non sono che tane nelle quali ciascuno rivela sé stesso. La donna che dice «io» in queste pagine in realtà dice «noi» e il suo sguardo, che setaccia le abitazioni in cui ha vissuto e le case degli altri, non si posa unicamente sugli oggetti, sulle pareti –e sui corpi che tra quelle pareti si muovono –ma sul quotidiano che talora emerge dalle cose che ci appaiono più innocue e familiari.

Nel raccontare questi interni, come nei tableaux vivants, le inesattezze trovano corrispondenze esistenziali. E i dettagli sono specchio di qualcosa di profondo, sedimento del tempo, delle innumerevoli ore che ciascuno di noi trascorre nel luogo che ci ostiniamo a chiamare «casa». In queste trame coerenti di storie che si aprono una sull’altra come fossero stanze sconosciute, Piera Ventre conferma il suo grande talento di scrittrice. Ci fa immergere in quel battito del tempo che le case portano con sé. Dentro memorie e vite distanti che rinunciamo a conoscere del tutto, per lasciare alla nostra coscienza un intervallo, un’attesa, una lieve imprecisione in cui poter liberamente inciampare.”

L‘autrice: PIERA VENTRE Nata a Napoli nel 1967, Piera Ventre è laureata in Logopedia presso l’Università degli studi di Pisa ed è specializzata come Assistente alla comunicazione. Socia ordinaria e Consigliera dell’Associazione di promozione sociale Comunico, collabora con le scuole di Livorno, città in cui vive dal 1987. Ha pubblicato testi brevi in raccolte antologiche e siti letterari. Nel 2011 la raccolta di racconti Alisei (Edizioni Erasmo) ha avuto una segnalazione della giuria al Premio Renato Fucini. Tra gli altri suoi libri ricordiamo: Come il primo bene (Edizioni Erasmo, 2012), Palazzokimbo (Neri Pozza, 2016) e Sette opere di misericordia (Neri Pozza, 2020)L’intervista è a cura del giornalista Micky de Finis. Per la variavenerdì22 aprile è la volta di Marco Lillo autore con Pif di “Io posso, due donne sole contro la mafia” edito da Feltrinelli.“Immaginate di tornare un giorno a casa vostra e di trovare un costruttore legato alla mafia lì davanti. Immaginate che vi dica che quella non è casa vostra, ma sua. E che, qualche anno dopo, ve la danneggi gravemente per costruirci accanto un palazzo più grande. E immaginate di dover aspettare trent’anni prima che un tribunale italiano vi dia ragione. Immaginate che, dopo tutto questo tempo, vi riconoscano un compenso per i danni, che però nessuno vi pagherà mai dato che il costruttore nel frattempo è stato condannato perché legato alla mafia e lo Stato gli ha sequestrato tutto. E ancora, immaginate che di quella somma, che non riceverete mai, l’Agenzia delle entrate vi chieda il 3 per cento. Questo è quello che, più o meno, è successo a Maria Rosa e Savina Pilliu. E diciamo ‘più o meno’, perché in trent’anni, in realtà, è successo questo e molto altro. Intorno al palazzo abusivo si aggireranno vari personaggi: mafiosi eccellenti, assessori corrotti, killer latitanti, avvocati illustri, istituzioni pavide, vittime di lupare bianche, anonimi intimidatori e banchieri generosi. E poi ci mettiamo anche noi due che, venuti a conoscenza della vicenda, abbiamo deciso di scrivere questo libro. La nostra intenzione è cambiare il finale di questa storia, con l’aiuto di tutti. Raggiungendo tre obiettivi. Il primo: attraverso la vendita di questo libro raccogliere la cifra necessaria per pagare quel famoso 3 per cento dell’Agenzia delle entrate. Il secondo: far avere lo status di ‘vittime di mafia’ alle sorelle Pilliu. Il terzo: ristrutturare le palazzine semidistrutte e concederne l’uso a un’associazione antimafia. ‘Io posso’ è una sorta di mantra a Palermo. Non importa cosa dice la regola, perché tanto ‘Io posso’. Le regole valgono solo per gli stupidi. ‘Io posso’ sottintende sempre: ‘E tu no’. Ecco, a noi piace molto questa frase. La gridiamo a gran voce ma con un senso opposto.Io posso e tu no perché io sono lo Stato e tu no.”Gli autori: Marco Lillo, firma de Il Fatto Quotidiano, redattore de l’Espresso, per il quale ha scritto tra l’altro le inchieste esclusive “Calciopoli”, “Casa Nostra” (le case degli enti affittate e poisvendute ai politici a prezzi di favore) e “Pronto Rai” (il caso Berlusconi-Saccà) collabora con MicroMega. Autore con Sabina Guzzanti di “Reperto Raiot”.Pif inizia la sua carriera come assistente alla regia di Franco Zeffirelli e con Marco Tullio Giordana. Nel 2000 diventa autore televisivo, acquistando poi celebrità con “Le Iene”, dove lavora come autore e inviato. Nel 2013 debutta alla regia con il suo primo lungometraggio “La mafia uccide solo d’estate”, per il quale vince due David di Donatello, Il suosecondo film è “In guerra per amore”(2016). Con Feltrinelli ha pubblicato “… che Dio perdona a tutti”(2018), il suo primo romanzo. L‘intervista è a cura di Daniela Marcone, vicepresidente nazionale di Libera, responsabile del Progetto Memoria.In gara concorrono sette titoli per la narrativa e sette titoli della varia, come descritti in allegato, con autori e autrici di rilievo del panorama letterario, accademico e giornalistico italiano con quattordici case editrici ( Adelphi, Bompiani, Einaudi, Feltrinelli, Hacca, Garzanti, Il Mulino, Laterza, Mondadori, Nave di Teseo, Neri Pozza, Ponte alle Grazie, Rizzoli, Solferino) tra cui ben quattro al loro primo ingresso nel Premio.I libri candidati, saranno a breve a disposizione per il prestito, presso le seguenti biblioteche: “La Magna Capitana”,“Lori Marchese” degli Ospedali Riuniti, dei Dipartimenti di Lettere e di Giurisprudenza dell’Università, di Parco Cittàe –non ultime –quelle di tre istituti scolastici: “Notarangelo”, “Pascal” di Foggia e “Bonghi” di Lucera.

Come ha commentato la presidente del Premio “I fiori blu”Alessandra Benvenuto in occasione della conferenza stampa “Se ogni lettore esiste per assicurare a un libro una piccola immortalità”auguriamo a tutti coloro che ne potranno godere, che ogni lettura e ogni opera di questo Premio–che si inaugura in ogni primavera -costituisca per il territorio un rito di rinascita”. Si ringraziano per la preziosa collaborazione i Media Partner: Antenna Sudche trasmetteràtutti gli eventi nel suo palinsesto sul canale 14 per il territorio di Puglia e Basilicata e Bonculture.

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