Volare in un orto di zucche, Peppe Zullo e 50 anni di food, oltre la Luna

by Fabrizio Stagnani

In tuta da astronauta in orbita sul suo orto e con una zucca sotto braccio. Si è presentato così Peppe Zullo, il cuoco contadino ambasciatore dello Slow Food nel mondo per il suo 24esimo Appuntamento con la Daunia, durante il quale ha raccontato 50 anni di storia del cibo, indagandone insieme agli amici di una vita, produttori, contadini, ristoratori, le evoluzioni nei settori dell’agricoltura, dell’innovazione, della tecnologia e del made in Italy.

Il cuoco di Orsara di Puglia, con un passato negli States, ha aperto la conferenza con il ricordo di un uomo che è stato per lui una fonte di grande ispirazione, ossia Beppe Bigazzi, suo ospite tante volte a Villa Jamele e col quale spesso si è ritrovato a dialogare sulla semplicità del cibo buono, scoprendo tanto di nuovo e utile per la sua filosofia culinaria.

The Moon, the food, il tema della due giorni di Zullo. Ai microfoni di Pino Ciociola ha spiegato il senso della sua operazione.

Il servizio di Pino Ciociola

“Dopo lo sbarco sulla Luna, si pensava che non avremmo più mangiato cibo vero, si diceva che avremmo preso delle pillole, che il cibo sarebbe stato tutto liofilizzato e invece siamo qua con i piedi per terra, in un campo, dobbiamo avere la consapevolezza che il cibo fa parte della nostra storia, la tecnologia ci ha aiutato, ma per quel che concerne il food ha creato anche tante storture”

Borragine, masciuoli, fogli’a misch sono cibi lunari o cibi stellari?

“Vuoi provocarmi, sono cibi terrestri, io amo la borragine, mi circonda anche sotto al letto, che sarebbe il mondo del cibo senza il marasciuolo, per anni ci siamo vergognati del cibo del popolo, del cibo dei poveri, adesso c’è la consapevolezza che il cibo dei poveri è diventato il cibo dei ricchi, ricchi intesi come coloro che danno un significato alla qualità e all’aspetto salutistico”

Tornerai a volare?

“Sì, ricordo la nostra canzone del compianto Modugno. Nel blu dipinto di blu, io dico nell’orto dipinto di zucche”

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