«Cabine di regia nei porti per verifiche selettive sul cibo». Il Ministro Lollobrigida a difesa di grano e pomodoro made in Italy

by Antonella Soccio

Nessun trattore ad attendere il Ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida nell’incontro elettorale pugliese organizzato dai Fratelli d’Italia al Samì a Foggia. Il mondo agricolo, fatta eccezione per i vertici della categorie Coldiretti, Confagricoltura e Cia e per qualche rappresentante di presidio della protesta degli scorsi mesi, è stato tenuto a debita distanza. Nessuno ha potuto contestare il Ministro, che, nel suo discorso ha ricordato quanto fatto dal Governo per l’agricoltura italiana in Europa e in patria.

Tra il pubblico lo stato maggiore del partito meloniano. Presenti tutti i parlamentari locali, il sottosegretario Marcello Gemmato, i due candidati pugliesi alle Europee Michele Picaro e Francesco Ventola, il coordinatore provinciale Giannicola De Leonardis, il padre nobile della destra pugliese Paolo Agostinacchio, l’ideologo e intellettuale Fabrizio Tatarella, tutto il gruppo consiliare del Comune di Foggia, il candidato sindaco di Manfredonia Ugo Galli e molti altri dirigenti e militanti.

Lollobrigida ha tenuto una piccola lezione di europeismo, ricordando l’istituzione della Pac a Stresa quale integrazione del reddito agricolo e ha ripercorso gli atti dei 18 mesi di governo. Dalle azioni contro la peste suina africana alle misure contro l’invasione dei cinghiali nelle grandi città e nelle zone rurali.

«La nostra sfida è stata mettere al centro dei temi l’agricoltura. L’Italia è la prima nazione al mondo che ha messo al bando il fake food, abbiamo convinto l’Europa ad agire contro la carne sintetica, che è un pericolo contro la cultura, la tradizione, l’ambiente. Siamo intervenuti sulla Pac, perché così come era stata scritta era sbagliata. In Europa hanno modificato l’approccio la Pac è diventato uno strumento per educare. In Europa abbiamo una perdita del 24 per cento delle aziende agricole, che in Italia cresce al 35 per cento con i terreni che rimangono incolti. Come si fa a pensare che l’agricoltore non può tutelare la terra? Nove volte su dieci l’agricoltore ha la terra da suo padre in eredità, non può che difenderla, l’agricoltore è il primo ambientalista e lo abbiamo rispiegato in Europa».

Poche notizie sul fronte sostegni sia in ordine alla siccità, per cui gli agricoltori si attendono un aiuto di 100/150 euro ad ettaro coltivato a grano, sia per i carburanti sia ancora per la tutela dei prezzi.

Ampio spazio all’emendamento sui mutui. Chi ha avuto un calo del 30 per cento della produzione avrà una moratoria sui mutui. «Il Gruppo Intesa ha aperto un canale linea di credito di 20 miliardi solo per l’agricoltura- ha annunciato il Ministro-. Sulle filiere bisogna ragionare, abbiamo modificato il Pnrr abbiamo raddoppiato i fondi per l’agricoltura e in primis sulle filiere, che sono un meccanismo virtuoso,

da 630 milioni siamo passati a 2,3 milioni».

Il suo Ministero ha introdotto anche dei finanziamenti per chi diversifica e ottiene ricavi dalla produzione di energia. Il solare però, se si è agricoltori, potrà essere installato solo sui tetti di impianti e depositi «senza togliere un metro quadro di terreno alla produzione agricola», ha rimarcato il Ministro, che ha parlato di netta «proibizione degli impianti fotovoltaici a terra».

Difesa del suolo e dell’impatto ambientale.

«Se vuoi produrre energia invece di cibo puoi farlo ma non puoi pagare le stesse tasse di chi coltiva».

Sul tema dell’acqua, ci sono state le dichiarazioni più controverse, in una provincia che vede per via dei cambiamenti climatici in atto modificare completamente la produzione delle proprie colture tradizionali (grano, vite, ortofrutta, oliveti).

«Sul decreto abbiamo messo norme che cambiano l’approccio emergenziale, la siccità non è una emergenza, è un fenomeno ciclico. Abbiamo nominato un commissario Nicola Dell’Acqua che potrà finalmente sviluppare una infrastrutturazione. In Italia siamo tra le nazioni più arretrate, la captazione è solo per l’11 per cento mentre viene disperso un litro su due».

Ma sulla gestione dei porti che Lollobrigida ha evidenziato le maggiori novità. «Nel porto di Bari è ferma una nave che viene dalla Turchia abbiamo messo i Nas abbiamo creato una cabina di regia nei porti per verifiche selettive. Dobbiamo difendere il nostro grano di qualità. A Salerno abbiamo analizzato una nave proveniente dalla Cina, dove produrre pomodori costa 10 volte in meno che da noi e ci mandano il concentrato di pomodoro. Distruggeremo tutto quello che non corrisponde a quello che può essere importato. Non si campa di sostegni ma di incentivi alla produzione».

Il Governo sta pensando di varare una misura per la difesa del costo medio di produzione. Il prezzo non potrebbe scendere al di sotto del break even point agricolo, pena la sanzione pari al 5 per cento del fatturato.

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