Non è solo vino, è sapere e sapore

by Tommaso Pasqua

Le strade intorno alla Cantina Sociale di San Severo ieri sera erano abitate di voci, volti e sapere.

Non è stato un evento, è stato l’evento, perché a San Severo dal 1933 la Cantina Sociale è il luogo dove passa la vita, e si narra delle vigne e si assapora il mosto, e si gusta il vino.

San Severo è la città delle sorprese, c’erano tutti. I bambini, i ragazzi e le ragazze, le famiglie, le istituzioni, i preti, il vescovo, la stampa e c’era sua maestà, il vino.

San Severo è la città della dignità, qui le vigne sono il luogo della vita, seminata, zappata e raccolta. Non si scherza con i padri, che hanno le rughe sul volto, perché ogni ruga racconta i solchi scavati e curati per generare il sapore del vino, e non si gioca nemmeno con i figli, perché quel vino venduto, li ha messi nelle condizioni di studiare e di difendere il lavoro dei padri.

San Severo è la città della solidarietà, a queste nostre latitudini non si lascia nessuno da soli, la cooperazione insegna questo da sempre, e quindi si sta insieme, come nei silos feriti da mani violente e vigliacche. Si sta insieme perché insieme si fa la storia, e nella Cantina Sociale questa storia presente è robusta perché nasce dal 1933.

“Insieme stavamo, insieme stiamo e insieme staremo”, queste parole dell’enologo hanno aperto ieri sera la serata, nessuno è solo, e quindi a chi pensa di fare paura, il messaggio è chiaro, questa Cantina Sociale, la Città di San Severo non ha paura.

Il vino per la città di San Severo è l’essenza dell’agricoltura, è la cultura di generazioni di agricoltori che hanno trasmesso il sapere e la sapienza di coltivare, non solo un prodotto, ma una filiera esistenziale di valori.

Tra la gente si ascoltavano le parole belle. “andò purt l’uv? (dove porti l’uva), a cantina sociel (alla Cantina Sociale), dal 1933. Questa frase suona di storia, suona di presente e suonerà di futuro, perché le mani dei nostri agricoltori, tra le loro linee puoi leggere il futuro.

Un tweet di Don Gianni Checchinato, Vescovo di San Severo, fotografa bene questo passaggio sofferente della città: “non lasciarti vincere dal male, ma vinci con il bene il male, lettera ai Romani 12,21”.

Andare oltre le parole era il senso di ieri sera, era essenziale reagire e la città ha dimostrato che si reagisce insieme. Ora bisogna dare continuità e gambe.

Diceva la poetessa bulgara, Blaga Dimitrova:” nessuna paura che mi calpestino, calpestata, l’erba diventa un sentiero”, la Cantina Sociale e la città di San Severo, da ieri sanno che ora si apre il sentiero, e nessuno cammina solo su questo sentiero.

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