Rummo sceglie il grano del Tavoliere per la sua pasta. “O l’eccellenza o ci estinguiamo”

by Anna Maria Giannone

L’alluvione del 2015 che mise in ginocchio il grande opificio beneventano è ormai alle spalle. Il Pastificio Rummo non solo si è ripreso, anche grazie alla gara di solidarietà innescata in tutta Italia e nel mondo, ma guarda oggi alla qualità della sua pasta e ai desideri dei consumatori come pochi nel settore dei cereali. Ovunque si mangia meno pasta, ma si sceglie il meglio. È per questo che Rummo col suo presidente Cosimo Rummo ha scelto la Capitanata e Confagricoltura per siglare un accordo, un contratto di filiera relativo al grano duro, esclusivamente foggiano.

A Foggia fra Confagricoltura e il pastificio Rummo di Benevento si è stretto il patto con l’intesa del gruppo Santacroce tra i maggiori trader di grano duro del Mezzogiorno e recentemente vittima delle attenzioni della criminalità foggiana.

Come ha spiegato il patron, per il primo anno l’impresa intende ccoprire una parte del proprio fabbisogno pari ad 1 milione di quintali l’anno.

“Garantiremo anche un premio ai produttori che riusciranno a superare il 15,60% di proteine. I prezzi sono abbastanza remunerativi, minimo 280 euro per tonnellata. Il contratto di filiera si affida molto anche ai risultati della ricerca scientifica, dobbiamo fornire agli agricoltori sempre più strumenti per migliorare su un piano tecnico-qualitativo le produzioni”, ha spiegato dinanzi allo stesso Giovanni Santacroce e al presidente di Congafricoltura Filippo Schiavone.

“Vogliamo lavorare insieme agli agricoltori per puntare ad una eccellenza di filiera, tutti conoscono il grano del Tavoliere e Foggia, il granaio d’Italia. Siamo alla ricerca di migliori grani duri e vogliamo farlo nel Tavoliere, dove è possibile costruire una filiera di eccellenza nazionale, europea e mondiale. Il grano duro è il Sud e questa è una zona d’eccellenza. È riconosciuto che le paste italiane siano le migliori al mondo, noi cerchiamo di fare la migliore pasta in Italia e ci serve un grano di altissima qualià. Non ci sono alternative, scorciatoie, bisogna produrre prodotti di qualità per vincere la sfida del mercato. Con un costo del lavoro che è più alto al mondo, se non facciamo il meglio, se non produciamo la migliore pasta al mondo, non vinciamo. O ci distinguiamo o ci estinguiamo. L’eccellenza è l’unica strada per avere successo”, ha specificato Rummo.  

30mila/40mila quintali l’obiettivo da raggiungere nel breve termine, con il sogno di coprire con grano italiano la totale produzione del pastificio.

Rummo allontana ogni scetticismo da parte degli agricoltori, che negli anni hanno sì siglato contratti di filiera, ma sono stati anche beffati in alcuni casi sui prezzi. “Ci può essere scetticismo quando non c’è chiarezza, garantiamo i prezzi più alti del mercato”, è la sua certezza.

“Ci sono le basi per ottenere grandi vantaggi reciproci, sia per i nostri agricoltori associati sia per la qualità di grano duro sul mercato nel suo complesso perché questa intesa si fonda sull’alta qualità delle produzioni cerealicole”, ha detto il presidente di Confagricoltura Foggia Filippo Schiavone. “E’ un progetto sindacale – ha aggiunto Schiavone – che va affiancato a un progetto economico, sono coinvolti i migliori partner sul territorio: Santacroce, De Vita, Rummo ovvero uno dei più prestigiosi pastifici del Sud e la Op di Confagricoltura, il nostro gioiello”. 

E’ un accordo all’insegna del grano foggiano, “il migliore in circolazione”, sottolinea Giovanni Santacroce. “Abbiamo gli strumenti per essere più competitivi rispetto al mercato estero che oggi inonda con il suo grano i nostri pastifici, dobbiamo solo intensificare gli accordi e un’intesa di questo tipo va nella direzione giusta”. “Prevedo un futuro migliore per la nostra agricoltura – ha concluso Saverio Di Mola presidente della Op cerealicoltori di Confagricoltura Foggia – voglio ricordare che intese di questo genere sono utili anche per standardizzare meglio la produzione granaria delle nostre imprese, così come richiede l’industria molitoria. E, ultima precisazione, parliamo di prezzi al netto dell’Iva, voce questa che di solito gli agricoltori non intascano mai”.

You may also like

Non è consentito copiare i contenuti di questa pagina.