Aree verdi, le periferie espanse non sono a misura di bambino

by Antonella Soccio
aree verdi

Gli Stati parti riconoscono al fanciullo il diritto al riposo e al tempo libero, a dedicarsi al gioco e ad attività ricreative proprie della sua età– Convenzione sui diritti dell’infanzia (art. 31)

Un lungo studio di Open Polis analizza la presenza di aree gioco e spazi verdi nelle zone di nuova costruzione a Roma, una città dove il rapporto tra bambini e aree verdi è storicamente conflittuale. Roma è presa a modello, ma la situazione non differisce nelle altre città del Sud, centri pugliesi compresi.

Pisana e Pantana di Grano sono le due zone che negli ultimi anni si sono maggiormente espanse a Roma. Secondo la ricerca nei 10 nuovi quartieri vive una percentuale di minori molto superiore alla media comunale. Un dato che risulta fortemente legato ai valori immobiliari e alle tendenze delle giovani coppie a scegliere case di nuova costruzione. Quasi 100mila minori vivono nelle zone di Roma di recente espansione.

Ebbene, le 459 aree gioco censite dal portale opendata del Comune di Roma si concentrano soprattutto nella periferia storica, consolidata nel corso del Novecento. Rarefatte invece le aree gioco nelle aree di nuova espansione.

Gli insediamenti

Crescere in un quartiere declassato, con pochi o nessun luogo di aggregazione, senza spazi verdi, può esporre a rischi ambientali. Ma produce effetti negativi anche in termini di opportunità educative.

Infatti risiedere in spazi vivibili e ben progettati è un valore aggiunto anche sul piano educativo e culturale del minore. Nei capoluoghi il verde urbano è in media il 2,7% della superficie comunale, è questa l’incidenza percentuale nelle aree verdi.

Secondo Italo Insolera, scuole e verde pubblico sono – secondo la sociologia moderna – gli elementi essenziali dell’attrezzatura di un quartiere, di un nucleo abitato: sono tra i primi fondamentali servizi grazie a cui un insieme di persone si trasforma in una comunità, non solo per il casuale luogo dell’abitazione, ma per una serie di interessi collettivi e per il contemporaneo sviluppo degli organismi comuni.

A Foggia le aree verdi negli ultimi 30 anni, nonostante la massiccia edificazione, non sono aumentate. Si attendono i Campi Diomedei. A Roma i 500 ettari circa di zone verdi pubbliche esistenti nel 1940 non hanno beneficiato di alcun incremento veramente apprezzabile, mentre dalla stessa epoca la superficie urbanata e la popolazione hanno subito un aumento del 50%.

Il bisogno dei bambini di ambienti salubri e di contatto con la natura viene riconosciuto, si legga il quanto mai attuale capitolo La natura nell’educazione di Maria Montessori (1909, 1950), e vengono prese le prime misure da un lato per rivalutare il legame con il contesto rurale (la promozione del campicello scolastico nel 1894 e l’insegnamento delle prime nozioni di agricoltura nelle scuole elementari nel 1899), dall’altro per sensibilizzare la popolazione, ma in particolare la scuola, verso il patrimonio forestale del Paese, con l’istituzione della festa degli alberi nel 1899.

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