Buck Festival, la musica è il ritmo grafico di un libro

by Antonella Soccio

Tutti gli autori, scrittori e illustratori, ospiti della IX edizione del Buck Festival, “I musicanti di Buck”- Eva Montanari, Bruno Tognolini, Emanuela Bussolati, Nicoletta Costa, Francesca Archinto, Massimiliano Tappari, Teresa Porcella, Santo Pappalardo, Elisabetta Garilli, Stefano Bordiglioni, Massimiliano Maiucchi, Mauro Speraggi, Irene Ferrarese e Massimo De Nardo- intervistati da Barbara Schiaffino, direttrice responsabile di ANDERSEN la rivista e il premio dei libri per ragazzi, hanno parlato ieri delle connessioni tra libri e musica, per ascoltare le immagini e vedere la musica.

La musica e il movimento rappresentano gli elementi più caratteristici dei giochi cantati: tutte le varie evoluzioni-gioco sono scandite da un ritmo stabilito dal canto. Musica e movimento formano il gioco stesso.

E una filastrocca di Gianni Rodari Girotondo di tutto il mondo è da sempre un testo che ha attratto parecchi musicisti.

Il piacere dell’elencazione insieme alla forma di litania basata su parole in qualche modo vicine una all’altra, per allitterazione onomatopeica, assonanza e altre parentele affascina Bruno Tognolini che a Foggia ha fatto ascoltare innumerevoli registrazioni di bambini e bambine che effettua in giro per l’Italia. Le sue filastrocche come quelle di molti altri colleghi fanno davvero il giro del mondo, fanno i chilometri, superando frontiere, lingue e dialetti. Alcune inventate dai bambini sono molto più efficaci e creative di quelle pensate dagli adulti. Il loro “ambiente sonoro” comprende processi più vitali e privi di schemi e censure.

“Faccio lo scrittore perché non ho sono riuscito ad essere un musicista, la musica è radicata nel linguaggio dei bambini”, ha spiegato alle insegnanti presenti alla tavola rotonda Tognolini.

Massimo De Nardo editore di Rrose Sélavy ha portato la sua esperienza che dal 2012 caratterizza la sua piccola casa editrice, ha coinvolto scrittori e scrittrici che non avevano mai scritto per ragazzi. Tra i prodotti di punta, la collana il Quaderno quadrone per lettori dai 9 anni in su dal formato cm 23×27 simile a quello di un quaderno. “Quadrone” è l’anagramma di quaderno e vuol dire anche grande quadro perché le illustrazioni sono a pagina intera e a pagina doppia.

A Foggia De Nardo ha portato i tre miti del quaderno quadrone di Franco Lorenzoni per le illustrazioni di Federico Maggioni e l’introduzione di Andrea Satta intitolato “Orfeo, la Ninfa Siringa e le percussioni pazze dei coribanti”.

“C’è un bambino straordinario, Orfeo, che non piange appena nato ma si mette a cantare in modo così dolce da incantare gli uccelli che volano lì intorno. C’è la ninfa Siringa, che si trasforma in canne mosse dal vento per sfuggire a Pan, il dio dei boschi innamorato di lei, che costruirà con quelle canne il primo fauto per ricordare il suo amore. C’è un gruppo di ragazzi scatenati, chiamati Coribanti, che battendo bastoni, pietre e metalli, coprono il pianto del piccolo Zeus e gli salvano la vita. Narrando tre miti Franco Lorenzoni, maestro elementare, ci ricorda come all’origine della musica ci sia una relazione intima e totale con la natura e gli spiriti che la abitano e che paura, amore, solitudine, struggente nostalgia e ricerca di armonia, trovano nel canto e nel suono il loro primo linguaggio e, forse, la loro origine remota”.

Il mito di Orfeo, ha rimarcato De Nardo, riafferma quanto la bellezza della musica riesca a consentire la vita, senza la bellezza della musica si muore. Come nell’Ade. “È necessario avere qualcuno che canti agli adulti e ai bambini, cantare significa raccontare”.

È un racconto bellissimo quello tradotto da Teresa Porcella a partire dal libro di Ana María del Río sulla biografia infantile di Violeta Parra edito dalla Biblioteca nazionale del Cile. Il libro per ragazzi e ragazze si chiama “Io Sono Violeta Cuorcontento”.

Violeta Parra, la cantantessa delle decimas, era un’artista a tutto tondo: spaziava dalla scrittura poetica alla musica, dalla pittura alla tessitura.

Partita dai ritmi codificati della musica popolare cilena, fu capace di approdare alla creazione di canzoni e operette al limite della dodecafonia, così pure nel tessere le sue arpilleras, i suoi arazzi, che le consentirono di essere la prima artista sudamericana ad esporre al Louvre, Violeta inventò nuovi tipi di punto, per cucire, in modo originale e fecondo, la vita del suo amato Cile. Sperimentava e innovava sempre.

Non è stato facile per Porcella tradurre i neologismi di Violeta, che usava certi ritmi che sgorgavano da dentro. “Soffia la chitarra, pizzica la tromba e siediti sul pianoforte”.

Stanno per arrivare 100 copie del libro che saranno regalate ai bambini e alla Biblioteca Magna Capitana

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