Circo Intondo e l’entusiasmo di Morena Ruggiero, quando il gioco accorcia le distanze

by Nicola Saracino

Parcocittà si colora di intercultura con i laboratori di giocoleria ed equilibrismo di Circo Intondo, il progetto del Centro Interculturale “Baobab-sotto la stessa ombra” della Coop. Arcobaleno di Foggia che sta promuovendo nel Ludoparco del Centro Polivalente di Parco San Felice incontri per bambini dai 6 agli 11 anni, dove l’arte della giocoleria diventa strumento non solo di divertimento, ma di socializzazione e conoscenza reciproca.

L’iniziativa rientra tra le proposte sostenute anche dalla Fondazione Siniscalco-Ceci Emmaus, che da anni vede nel centro Interculturale uno spazio di animazione comunità, dove si attivano percorsi di inclusione. “Con questo laboratorio poniamo l’accento sui bambini che spesso rappresentano finestre sul mondo che consentono di uscire dall’isolamento – ci dice Domenico La Marca, presidente della cooperativa Arcobaleno -. Con questo laboratorio la cooperativa torna un po’ alle origini: siamo partiti facendo intercultura con le scuole e ora vogliamo intensificare i contatti con le famiglie italiane e straniere anche attraverso i più piccoli”.

Il Laboratorio di arti circensi è curato da Morena Ruggiero in arte Rukola, laureata in Comunicazione con una tesi in comunicazione ecologica e non violenta, divenuta poi artista di strada in seguito alla passione per il teatro mimico corporeo, la clownerie e la giocoleria. “La giocoleria è un’attività importante a più livelli. Cominciamo da oggi: non vi sembra che la maggior parte dei bambini sia un po’ pigra o al contrario iperattiva, con difficoltà a socializzare fuori dagli schemi promossi dagli youtuber o dai tik-toker? Ecco, come dimostrato dalle numerose scuole di circo sparse in tutta Italia che organizza corsi e workshop per tutte le età, la giocoleria può essere uno strumento perfetto per stimolare non solo l’attività fisica, la conoscenza del proprio corpo e la coordinazione – ci spiega Morena -. Infatti lavora a più livelli stimolando la concentrazione, la fiducia in se stessi, lavorare per obiettivi, conoscere i propri limiti e sfidarli e non ultima la creatività. Poi se pensiamo all’acrobatica di gruppo c’è la cooperazione, il contatto fisico, la socializzazione”.

Dagli inizi degli anni ’90 è nato poi un filone di ricerca con letteratura antropologica, psicologica, sociologica e di scienze motorie annessa che dimostra come l’attività circense operata in sicurezza porta queste attività come strumento di promozione della salute del territorio, operando interventi di contrasto ad un disagio o ad una carenza di opportunità, di tipo economico, sociale o culturale di un determinato gruppo, con obiettivi definiti di volta in volta a seconda del contesto in cui vanno ad operare. Nel laboratorio c’è tutta l’abilità di Morena, a dimostrazione di come giocare assieme elimina le “barriere” e accorcia le distanze. Un percorso di dialogo e scoperta di sé stessi che l’artista foggiana ha sperimentato personalmente. “Soprattutto all’inizio, lo facevo in modo intermittente, estivo, per divertentismo e curiosità, cercando, durante gli studi universitari di Giornalismo e Comunicazione, linguaggi che mi consentissero di conoscermi, esprimermi e superare i miei limiti – dice a Bonculture Morena Ruggiero -. All’epoca frequentavo corsi di teatro, danza, giocoleria, clownerie, teatro-danza, mimo corporeo, tutto ciò che ha a che fare con l’arte performativa. Così dopo la laurea ho cominciato a mettere insieme i pezzi e a creare piccoli spettacoli tutti miei con il fuoco, le bolle e i trampoli, continuando a studiare a Napoli, Bergamo, Molfetta, Firenze, e a rodarli per strada. È dal 2013 circa che sono in quest’avventura felice in maniera continuativa e sono solo all’inizio”.

Dopo il primo incontro del 26 maggio, i prossimi appuntamenti saranno realizzati sempre a Parcocittà il 31 maggio, 7 giugno e 9 giugno, dalle ore 16.30 alle ore 18.30.

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