Corri al Museo, la scienza che si impara con lo sport

by Germana Zappatore

Dopo lo yoga, nei musei arriva lo sport. Accade a Foggia, al Museo di Storia Naturale dove lo sport (contrariamente a quanto accade per le lezioni di yoga) non farà la parte dell’ospite, ma sarà il co-protagonista delle visite didattiche degli alunni delle scuole primarie.

Si tratta del progetto della Regione Puglia ‘Corri al museo’ che vuole dare la possibilità ai più piccoli di conoscere gli ecosistemi della Capitanata, le varie specie animali e gli aspetti scientifici legati all’evoluzione dell’uomo attraverso una modalità didattica alternativa e coinvolgente: lo sport.

Ma come? L’idea di partenza è che lo sport (inteso in senso più ampio come attività motoria) sia uno strumento di crescita e consapevolezza del proprio corpo, di conoscenza di se stessi, degli altri e dell’ambiente che ci circonda. Di conseguenza, la conoscenza del proprio corpo e delle sue potenzialità può diventare lo strumento per sperimentare direttamente le nozioni apprese durante la visita museale.

E così nelle sale dedicate agli habitat e alle specie tipiche della Capitanata, i giovanissimi visitatori saranno chiamati a riprodurre la scalata dei caprioli sulle pareti rocciose garganiche attraverso l’utilizzo di una piccola parete per arrampicata, o a rappresentare la dinamica preda-predatore con un gioco a squadre che vedrà lupi contro pecore che si rincorrono in quadrupedia riproducendo logiche, tattiche e movenze di attacco e difesa.

Mentre nella sezione che conserva reperti fossili e animali, i bambini ‘sperimenteranno’ il processo evoluzionistico che ha portato l’uomo alla posizione eretta muovendosi lungo un percorso che li obbligherà ad assumere diversi atteggiamenti posturali che ricalcano quelli adoperati dagli esseri umani prima di riuscire a camminare su due arti (camminata in quadrupedia, scivolamento, salto, arrampicata).

Infine, nella sala dedicata alla biologia marina gli alunni saranno coinvolti, individualmente e in coppia, nella riproduzione dei movimenti di granchi, cavallucci marini, squali e cetacei così da apprendere in maniera diretta come le differenze di habitat influiscano sui movimenti.

“I musei spesso non hanno meccanismi o metodiche che sono a misura di bambino – ha dichiarato Silvia Pellegrini, Dirigente Sezione Valorizzazione Territoriale Regione Puglia – perché non parlano il loro linguaggio. Per questo motivo abbiamo ideato un progetto che coinvolgesse proprio loro e lo sport che riteniamo abbia una forte componente educativa e sia uno dei motori per indurre le nuove generazioni ad imparare a vivere insieme. I bambini, infatti, impareranno prima di tutto a lavorare insieme, ma anche a cimentarsi in attività sportive. Inoltre conosceranno le tematiche del museo e ci auguriamo che acquisiscano quella cittadinanza culturale che li renderà dei buoni cittadini del domani”.

“Siamo abituati a pensare ai musei come a luoghi solo per intellettuali in cui si deve far silenzio – ha spiegato Mariolina Goduto, Dirigente dell’Istituto Comprensivo Santa Chiara-Pascoli-Altamura capofila del progetto – e dove bisogna solo guardare senza toccare. Ma non è così: nei musei non si guardano soltanto opere e reperti, i musei si vivono. E per passare alla città questo messaggio culturale abbiamo deciso di partire dai bambini che dopo aver vissuto una esperienza del genere sicuramente convinceranno i genitori a visitare il museo. Innescando così un circolo virtuoso. Attraverso i più piccoli vogliamo creare un movimento culturale di utilizzo pieno dei nostri spazi culturali, dai musei ai monumenti fino alle biblioteche”.

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