La Giornata Mondiale dei Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza si celebra il 20 novembre di ogni anno, nel giorno in cui entrò in vigore la Convenzione sui Diritti dell’Infanzia, un trattato che individua e raccoglie tutto ciò di cui ogni bambino ha bisogno per stare bene.
Era il 1989. Fu una data storica perché da quel momento, oltre all’impegno concreto verso tutti i bambini, a prescindere dalla provenienza geografica, dalle condizioni socio economiche e culturali, è mutata l’attenzione sull’infanzia da parte degli organi politici mondiali.
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I Diritti dei bambini e delle bambine
La Convenzione sui Diritti dell’Infanzia contiene 54 articoli. Tra i diritti fondamentali per garantire il benessere dei piccoli, c’è senz’altro il Diritto alla Salute e a nutrirsi in modo adeguato.
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Sembrerebbe un concetto scontato; purtroppo così non è. In un’era in cui il culto per la bellezza e per il corpo crescono a dismisura sino a diventare talvolta ossessione o fobia, ci sono ancora nel mondo tanti paesi in cui ci si ammala e si muore per colpa di una cattiva o insufficiente alimentazione, per la carenza di acqua e degli standard minimi di igiene. Secondo Save the Children la fame è ancora oggi una delle cause principali di mortalità infantile: sono 13,6 milioni i bambini sotto i 5 anni che rischiano di morire di fame.
Infanzia e DCA
Da questa parte del pianeta ci si ammala, anche, di bocconi “cattivi”. Quando si caricano di altro, se sono troppi o troppo pochi. Se il cibo serve a riempire voragini incolmabili o, nella privazione assoluta, a renderci invisibili in un mondo che non ci vuole.
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Attraverso il cibo non passano solo proteine e vitamine ma quel nutrimento emotivo di cui il cuore e l’anima più ha bisogno. Sempre Save the Children – organismo attento alla condizione dei bambini e delle bambine da ogni punto di vista e in ogni parte del mondo – si mostra allarmato per via di un visibile incremento dei Disturbi del Comportamento Alimentare sin dalla pre-adolescenza. .
I DCA sono una ferita aperta per chi ne soffre e per le persone vicine a chi ne è affetto, e colpisce un numero di adolescenti sempre maggiore e sempre in più giovane età. Non riuscire a trattare questo problema in modo congruo ed efficace è frustrante e doloroso per comunità intere: la famiglia, gli amici, la scuola. È devastante pensare che persone così nuove alla vita, possano farsi del male, sino ad arrivare alla morte nei casi più gravi.
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Ecco che il cibo si carica di un valore enorme, anche simbolico, affettivo, di copertura: è il legame con la madre, il nodo più profondo in ogni relazione. Significa appartenere a questa terra, farne parte; è il filo invisibile che ci tiene attaccati alla vita, cordone ombelicale quando siamo embrioni al buio dell’utero, sostegno indispensabile nell’età adulta, salvagente quando costretti a superare prove difficili, lutti, abbandoni. È riempimento fittizio e droga; illusione e dipendenza.
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Se si incrina il meccanismo in uno qualsiasi di questi delicati passaggi, se qualcosa in noi o fuori di noi si rompe, ci ammaliamo di DCA.
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Il rapporto con il cibo, oltre ad essere specchio della nostra condizione sociale e culturale, racconta dunque molto della nostra psiche. Del nostro sentirci accolti, desiderati, ben voluti. O, giudicati, respinti, tollerati a stento. Dagli altri, o da noi stessi. Riuscire ad avere un controllo totale su di esso, equivale a vincere dei super poteri; si è fragili come carta velina, eppure potenti, imbattibili, così forti da non avere bisogno più di niente, neanche di bere e di mangiare. Naturalmente è un inganno, è la più pericolosa tra le bugie.
Ci sono poi luoghi nel mondo in cui niente di tutto ciò è possibile, “banalmente” perché il cibo, in quei paesi là, non c’è.
Sono diverse facce di un dramma che vede stritolati nel mezzo, protagonisti e vittime, sempre i più giovani. Sono due emergenze serie rispetto alle quali non è pensabile abbassare la guardia.
Cosa può fare una Biblioteca di fronte a questioni così grandi? Poco, molto poco. Ma è dal piccolo che si incomincia a parlare di cose immense.
Come funziona il cibo. I fatti spiegati visivamente, Gribaudo, 2020.
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Questo non è un libro di psicologia, non è un saggio né un testo per comprendere le ragioni dei disturbi del comportamento alimentare. Come funziona il cibo è un piccolo inizio, un onesto tentativo per incominciare a parlare di alimentazione ai ragazzi con semplicità e benevolenza.
Ricco e rigoroso come s’addice a un volume scientifico, questo libro è un ottimo strumento visuale su tutto quel che ruota intorno al cibo. Ci spiega l’importanza che esso riveste in ogni fase della vita e in particolar modo nell’infanzia e nella giovinezza, età in cui la nostra “macchina” perfetta ma vulnerabile prende forma e si fortifica. Informarsi, conoscere, capire le conseguenze di certe abitudini è alle volte più importante del dispensare “buoni” consigli che non sempre trovano terreno fertile nel quale attecchire.
Come il complemento del titolo suggerisce – I fatti spiegati visivamente – questo volume ci fa capire, grazie anche alle illustrazioni e agli schemi grafici assai comprensibili, perché dovremmo cibarci nel modo giusto e cosa fare ogni giorno per scegliere gli alimenti adatti affinché la nostra dieta sia completa, equilibrata e varia. Ci insegna a riconoscere i cibi di stagione o gli additivi chimici presenti in certe produzioni industriali. Ci spiega cosa significa cibo “equo e solidale” e quali sono i vantaggi di una dieta vegana; se è poi vero che bisogna bere ogni giorno almeno otto bicchieri di acqua e cos’è esattamente il glutine, che tanti temono ed evitano. Ci informa, senza moralismi o sterili teorie, ma piuttosto con tanti esempi e aneddoti vicini alla vita quotidiana, come mangiare in modo gratificante e sano allo stesso tempo, cosa può nuocere alla nostra salute e cosa no.
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Il manuale, inoltre, offre indicazioni semplici e divertenti per spronare i ragazzi ad assaggiare sapori nuovi e a sperimentare preparazioni fai da te.
Della stessa collana Come Funziona, sempre a cura di Gribaudo Editore, esistono altri volumi di approfondimento su diversi temi interessanti.
La nostra Biblioteca dei Ragazzi, attenta da sempre ai bisogni dei più piccoli e impegnata con il lavoro di ogni giorno a ridurre il disagio e le disuguaglianze attraverso la lettura, la conoscenza, il gioco, ha selezionato dei titoli dedicati ai Diritti e al rapporto con il cibo.
È tra le pagine che troviamo risposte ai nostri dubbi più cupi. I libri sono necessari, indispensabili ma sono soprattutto un premio, una consolazione, una carezza. Un atto di amore verso noi stessi e verso chi ci è caro. Un aiuto, se serve. Un nutrimento, appunto, per il cuore e per il corpo.