“Mammachilegge!Letture condivise” racconta i premi Andersen 2019

by Anna Maria Giannone

Albi illustrati, silent book, graphic novel, biografie, per tutte le età, fin dai primissimi anni di vita:  l’offerta editoriale per l’infanzia è vastissima e in continua crescita. Tuttavia, a dispetto del numero di lettori e dell’importanza per la crescita culturale, non è facile imbattersi in approfondimenti e recensioni di libri per bambini e ragazzi. La letteratura pensata per i più piccoli  non riesce ancora a guadagnarsi una posizione centrale nel dibattito culturale italiano e rimane argomento per insegnanti, addetti ai lavori e genitori, spesso senza una bussola per orientarsi e scegliere in questo mare sconfinato di proposte.

In Italia, fin dal 1982, la rivista Andersen rappresenta un osservatorio permanente sul settore dell’editoria per ragazzi. Un lavoro costante che ogni anno culmina nell’assegnazione dell’omonimo Premio: il più ambito riconoscimento per editori, scrittori, illustratori e progetti legati alla letteratura per l’infanzia.

Annunciati ad aprile durante la Children’s Book Fair di Bologna, i finalisti di questa trentottesima edizione sono stati premiata a  Genova lo scorso 25 maggio, nell’ambito della rassegna di lettura e narrazioni Genova Città del Libro per Bambini e Ragazzi.

Abbiamo chiesto a Laura Capra, fondatrice assieme a Paola Leone di Mammachilegge! ─  progetto che promuove in tutta la Puglia  incontri di lettura a voce alta in spazi aperti ma anche libreria online specializzata in editoria per l’infanzia ─ di guidarci alla scoperta dei libri vincitori di questa edizione del Premio Andersen.

Quale fotografia dà dell’editoria per ragazzi in Italia il Premio Andersen 2019?

Se osserviamo le scelte che hanno caratterizzato l’edizione di quest’anno del premio emerge, con grande evidenza, un significativo valore politico e un sottile ma potente filo rosso che unisce tutti i premiati. Mai come quest’anno infatti si celebrano opere capaci di restituire la complessità e la varietà del mondo. Tutti i premiati, autori e illustratori ma anche enti locali, biblioteche e associazioni culturali, sono attraversati dal ritratto di un mondo complesso, a volte difficile ma che, se osservato con un occhio bambino, può rivelarsi ricco, senza barriere e persino divertente.

Molti dei libri premiati incitano a fare qualcosa per cambiare il mondo, a farci protagonisti. Ce ne parli?

Ogni libro premiato in qualche modo trasmettere un invito a far sì che ognuno di noi possa contribuire alla bellezza e alla salvaguardia del mondo.  La diga di David Almond (Orecchio acerbo) Superpremio 2019; Miss Rumphis di Barbara Cooney (Atlandide), miglior libro 6-9; Noi siamo tempesta di Michela Murgia (Salani), premio della giuria; A Sud dell’ Alameda (Edicola), miglior libro oltre i 15 anni: tutti contengono una forte spinta ad impegnarsi in prima persona per un cambiamento possibile. Una trasformazione che è il frutto di un processo sempre condiviso, e che trova la sua forza nell’insieme piuttosto che nel singolo. In tutte le opere premiate ritroviamo parole che hanno una forza incredibile, che restano impresse nella testa dei lettori, capaci di stimolare discussioni, sedimentarsi negli animi e in grado di creare le fondamenta di pensieri di cambiamento.

Il libro di Michela Murgia ha ricevuto il premio speciale della giuria proprio “Per aver posto all’attenzione di un pubblico ampio e d’ogni età, l’importanza di storie collettive […]”

C’è un passaggio, in una delle storie raccontate in Noi siamo Tempesta, che ho trovato particolarmente significativo e che ha rappresentato per me un’occasione per riflettere, da un lato sul futuro e dall’altro su quello che è il significato più profondo del nostro lavoro di operatori culturali. Michela Murgia racconta la celebre opera dell’artista Maria Lai che nel 1981 legò letteralmente tutte le abitazioni del paese di Ulassai, in Sardegna, alla montagna con un nastro, e scrive: “qualcosa mi dice che nel gesto di farmi legare ai miei paesani c’è in realtà una liberazione, l’apertura di una gabbia dove ci siamo rinchiusi, come se d’improvviso tutte le nostre porte si spalancassero per far entrare un vento a forma di nastro celeste, un ago con un filo che compone il ricamo della nostra comunità.”

Parlando invece dell’aspetto visivo, cosa raccontano le illustrazioni dei libri premiati?

Se è vero che i bambini sono attratti dall’arte e dalla musica per natura e non per cultura, il premio Andersen ha valorizzato libri con una ricchezza e una poeticità visiva. Un cura che rivela un profondo rispetto per i giovani lettori e che diventa occasione per educare al bello. In particolare i due testi vincitori del Premio speciale della giuria restituiscono la forza di stili diversi, anche all’interno dello stesso libro. Le amiche che vorresti e dove trovarle (Giunti), è un vero e proprio catalogo d’arte:  l’illustratore Fabian Negrin riesce a passare con maestria dalle opere di Piero della Francesca a quelle di Andy Warhol, dalla pittura rinascimentale alla pop art, con sorprendente capacità e cura per i dettagli. L’arte avvicina, accorcia le distanze, quelle fisiche e anche quelle temporali, così che questo incontro con “personaggi di carta” aiuta non solo a crescere, ma anche a sognare.  Nel caso di Noi siamo tempesta il lavoro condiviso tra l’autrice e lo studio grafico The world of Dot ha dato quel senso, quel valore aggiunto al libro che è anche una dimostrazione della bellezza del fare insieme.

Anche il libro vincitore della fascia 0 – 6 anni, Il piú folle e divertente libro illustrato del mondo, é una sorta di enciclopedia visiva. Come ci si approccia a questo tipo di lettura con i più piccoli?

A proposito di immagini potenti, Il più folle e divertente libro illustrato del mondo di Otto di Tom Schamp (Franco Cosimo Panini) è un albo che celebra la complessità e la varietà di questo folle mondo, costruendo un catalogo infinito. Un libro da leggere a voce alta, proiettandolo, giocandoci dentro, o con una lettura più intima nel rapporto uno a uno. Storie nelle storie, che ti permettono di compiere un viaggio avanti e indietro alla ricerca di cose, colori, lettering, parole nuove da imparare. Un libro dalle mille risorse, che ha quello sguardo bambino sul mondo, da cui si può sempre imparare qualcosa di nuovo, anche alla centesima rilettura.

Parlando invece del tuo progetto, come si svolgono gli appuntamenti promossi da Mammachilegge!?

Mammachilegge!Letture condivise è una vera e propria chiamata alla lettura ad alta voce. La formula è sempre la stessa: si portano i libri da leggere a voce alta, un telo colorato e una merenda da condividere e tutto inizia come per magia. Tutti possono essere lettori. Diamo la mano a chi si avvicina per la prima volta e a chi legge da sempre e, perciò, può accompagnarci in quei luoghi meravigliosi che solo i libri belli possono offrire.

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