Ocean Literacy: andare ‘a scuola’ con il mare. Nasce il progetto di “alfabetizzazione oceanica”

by Nicola Saracino

Contrastare la “cecità oceanica”, definita dall’UNESCO come la mancanza di consapevolezza dei benefici del mare sulla nostra vita e l’assenza di programmi didattici sul mare per gli studenti di ogni età. E’ l’ambizioso obiettivo del progetto Ocean Literacy: SOS dal Pianeta Blu, promosso in rete dall‘Istituto Comprensivo Santa Chiara/Pascoli/Altamura di Foggia, Mira aps, la LAV (Lega Anti Vivisezione) e la cooperativa Naturalia di Lecce con il Centro Recupero Tartarughe Marine di Calimera.

Si tratta di un percorso partecipativo scientifico di alfabetizzazione oceanica finanziato con il bando Diffusione della Cultura Scientifica 2020 del Ministero dell’Università e della Ricerca. Solo due sono i progetti pugliesi presenti nella graduatoria ed approvati tra i tanti più importanti ed autorevoli istituti scientifici ed università italiane. Diversi gli esperti coinvolti, nell’intento non solo di ridare ‘dignità scolastica’ alle materie scientifiche, ma anche di consentire ai più piccoli di conoscere uno dei loro alleati più preziosi per il corretto funzionamento delle nostre vite: il mare. Si tratta della naturalista responsabile dei progetti e servizi educativi di Mira, Luciana Stella, il medico veterinario conservazionista esperto di animali marini Guido Pietroluongo dell’Università di Padova, l’esperto naturalista responsabile del Centro di Calimera Piero Carlino e Giacomo Bottinelli dell’Ufficio ‘A scuola con LAV’. “Siamo a lavoro per portare le scienze oceaniche tra i banchi di scuola – spiega Luciana Stella, naturalista dell’associazione Mira – negli ultimi anni circolano notizie sul nostro mare che sta morendo, animali intrappolati tra i rifiuti o uccisi dall’uomo mostrano una situazione davvero critica. Per questo è nato questo percorso di alfabetizzazione oceanica, che mostrerà ai ragazzi che il mare prima di ogni cosa, è vita”.

L’ecosistema marino è una fonte inesauribile di risorse a più livelli: medico, economico, sociale, politico e ambientale. Questa consapevolezza si sta diffondendo sempre di più a livello scientifico e politico perché rappresenta l’unica soluzione per garantire la sopravvivenza del nostro pianeta. Pertanto, un’istruzione multidisciplinare sul mare può garantire alle nuove generazioni coinvolte una prospettiva innovativa a favore di un futuro sostenibile. Sono questi i presupposti da cui parte il progetto, che intende così creare un percorso pioneristico per offrire nuove speranze e nuovi strumenti alle future generazioni. Il progetto coinvolge 250 alunni di età compresa tra i 10 e i 13 anni in un percorso di alfabetizzazione oceanica costituito da 12 incontri in cui potranno conoscere il mare sia dalla propria aula e sia direttamente sulle spiaggie, con gli esperti, con veri sopralluoghi ed escursioni naturalistiche alla ricerca di reperti. Potranno visitare il centro di Calimera e partecipare alla liberazione in mare delle tartarughe marine. Con la LAV affronteranno il delicato tema dei diritti degli animali e della cattività.

“Sfrutteremo la possibilità che il Ministero ci ha dato con questo bando per piegare l’approfondimento delle cosiddette ‘discipline a stemma’ alla nostra filosofia di scuola – aggiunge Mariolina Goduto, dirigente dell’Istituto Pascoli-Santa Chiara-Altamura -. Il progetto è centrato sull’osservazione diretta e tattile dei reperti che vengono dal mare, ma ci sarà anche una forte interconnessione con alcuni aspetti etici e morali come i diritti degli animali. La nostra forza è lo stare insieme, perché crediamo che si cresca solo così”. La sfida è lanciata.

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