Non solo cioccolato. Un mix di sapori afrodisiaci per un non “puerile” menu di San Valentino

by redazione

Cosa può meglio allontanare la Sindrome di San Valentino– che colpisce anche le coppie nella fascia di età compresa tra i 35 ed i 54 anni -indipendentemente dal fatto di essere single o in una relazione, con un’italiana su 3 ed un italiano su 4 a rischio tristezza- di una bella cena romantica?

Cucinare allontana lo stress e rianima la passione, se non per il/la partner almeno per la tavola (si scherza ovviamente).

Bonculture ha chiesto a Sabina Ficco Salvatori, straordinaria e instancabile chef Stella Michelin, Gambero Rosso, l’Espresso, protagonista della cucina dello storico ristorante “Il Ventaglio” di Foggia, uno speciale menu per il San Valentino 2019.

La chef ha immaginato una cena molto colorata e speziata, con alcuni cibi più che afrodisiaci. Seduttivi e sensuali.

“Nei miei piatti c’è sempre il colore, abbino cibi sempre freschi. Ho pensato di proporre un menù particolare, non puerile, con una prevalenza di pomodoro giallo, che mi ha ricordato la forza, l’energia della coppia e con sapori diversi che si amalgamano”, spiega. Insomma non il solito menu, col banale cioccolato in ogni pietanza. Il cacao c’è ma solo alla fine.

Cominciamo.

Per aperitivo: Pere, canestrato e aceto balsamico.

Come antipasto un classico della sua cucina rimaneggiato per l’occasione con sapori orientali: Tortino caldo di carciofi marinati e ricotta con tartara di gamberi e salsa allo zenzero e lamponi.

Il primo è parecchio estroso: Paccheri di Gragnano farciti di melanzane, basilico e scamorza affumicata, con sugo di pomodori giallastri, frutti di mare e asparagi.

Il secondo è un trionfo di sapori, aspro e dolce si mescolano: Tranci di pescatrice con pomodorini, funghetti, olivelle e purea di castagne.

Infine il dolce: Soufflé al cioccolato Valrhona con confettura di uva Red-Globe e gelato alla vaniglia Bourbon.

Il vino da abbinare è di certo uno Chardonnay visto il menu ricco di ingredienti differenti. Uno Chardonnay non molto strutturato, di gradazione alcolica non molto alta che vada bene da aperitivo, fino ad accompagnare il secondo piatto.

Si scolaro tri buttiglie di un vino bianco tradimintoso: pariva infatti calare come acqua frisca, ma doppo, ’na volta ch’era dintra, partiva ’n quarta e addrumava il foco.
Andrea Camilleri

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