Famiglie @l Museo, al Polo di Ascoli tutta la magia dei Grifoni, del podanipter e della Madonna di Sassoferrato

by Antonella Soccio

La Giornata Nazionale delle Famiglie @l Museo del 13 di ottobre 2019 è stata uno strumento per favorire gli incontri culturali per i più piccoli e per i loro genitori; un’occasione per mostrare come un Museo possa essere accogliente e come i bambini con le Famiglie possano essere ottimi ‘fruitori di cultura’.

Al Polo Museale di Ascoli Satriano in Puglia, terra dei Grifoni e di un enorme patrimonio storico ed archeologico, l’afflusso è stato importante.

Noi di bonculture, grazie ad un gruppo di docenti ed architetti, abbiamo potuto seguire una visita guidata diretta dalla dottoressa Rosaria Di Reda, che in esordio ha sottolineato la fruizione aperta del museo, visitabile tutti i giorni dal martedì alla domenica.

L’affluenza è sempre molto abbondante nei fine settimana e nei periodi più turistici, d’estate, a Natale e a Pasqua. Le giornate dedicate, come quella delle Famiglie al Museo, sono di certo un’occasione per picchi di visitatori. A moltissimi bambini, accompagnati dagli adulti, è stato somministrato domenica un percorso formativo e didattico con la storia del monastero, che accoglie il patrimonio.

“Il nostro museo non è statico, ci sono spesso dei cambiamenti sia dal punto di vista dell’allestimento con le didascalie sia per la nostra adesione alle giornate nazionali, come F@Mu o le Giornate Europee del Patrimonio o anche le giornate dei Musei Ecclesiastici”, ha spiegato la dottoressa Di Reda.

Quali sono i pezzi imperdibili e più significativi del Polo di Ascoli?

“Sicuramente i Grifoni, che sono i più gettonati, ma anche il podanipter, il bacino rituale, sempre in marmo pario, realizzato con una tecnica a tornio, di cui si vede la lavorazione sul bordo. All’interno al bacino si vede la scena del trasporto delle armi forgiate da Efesto per Achille su richiesta della madre Teti, aiutata dalle sorelle. Delle tre figure si conserva solo quella della Nereide che reca lo scudo (le altre portavano rispettivamente l’elmo e la spada). Si intravedono anche dei delfini: il podanipter, da pous, podos, piede, serviva per lavare i piedi durante il rito funerario, mettendo l’acqua si aveva una sensazione di movimento dei vari animaletti. Nella parte inferiore è finemente scolpito, i piedi del podanipter richiamano le zampe dei grifoni. Siamo nel IV secolo avanti Cristo, nel pieno del periodo ellenistico. Il podanipter rappresenta alla perfezione il classicismo greco”.

Il Museo è diviso in due sezioni, quella archeologica frutto della passione di Pasquale Rosario, vissuto nell’Ottocento ad Ascoli, uno degli iniziatori degli studi archeologici ascolani, un uomo che ha scavato da Lavello a Barletta; e quella diocesana.

Quanto è importante l’allestimento e l’illuminazione nella fruizione di un museo? “La luce è già progettazione, sto notando che c’è stata una grande cura della luce sulle opere: i grifoni sono esaltati dalla luce, che danno la forza di quello che era l’opera di per sé”, è il commento.

Da non perdere al Polo Museale, la tela più antica di Ascoli, attribuita a Giovanni Battista Salvi, detto il Sassoferrato, un grande pittore del Seicento. Si tratta della Madonna delle Grazie, anche detta la Madonna col Bambino.

“Si intravede un triangolo raffaellesco molto scuro e anche l’ovale raffaellesco, laddove invece l’atteggiamento pietoso è tipico del Leonardo- rileva la guida-  Il bambino ha un viso adulto rispetto al corpo, sia per le proporzioni sia per lo sguardo, mentre le mani sono affusolate alla maniera di Leonardo.  Anche la cornice è autentica. Questa è una tela che ha destato grande stupore e meraviglia nel critico d’arte e ormai amico di Ascoli Vittorio Sgarbi, che ha staccato la tela per cercare la firma di Sassoferrato, Sgarbi non immaginava di trovare in un piccolo museo di provincia dei pezzi così importanti”.

Nel territorio ascolano dal 1997 l’Università austriaca di Innsbruck specializzata sull’antica civiltà dei Dauni conduce scavi che hanno portato alla luce un esteso abitato di età daunia, occupato almeno dal VII al III- II secolo a.C., in località “Giarnera Piccola”, con l’individuazione di abitazioni ed edifici caratterizzati da decorazioni architettoniche di pregio, con elaborate antefisse, estesi mosaici a ciottoli, edifici di culto, strutture produttive e artigianali, tombe con ricchi corredi. L’insediamento si organizzava su diverse terrazze, con una sovrapposizione di edifici residenziali e di necropoli, a dimostrazione dell’intesa e lunga occupazione. Si è creato un sodalizio culturale tra il Comune di Ascoli e l’Università di Innsbruck. Il Museo racconta anche questo rapporto ormai ventennale.

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