Foggia salvata (anche) dai libri. La scommessa di Libertà civile

by Enrico Ciccarelli

Fra gli autori italiani di ultima generazione, il foggiano Davide Grittani è fra quelli che con maggiore insistenza battono sul tasto dell’impegno. Lo scrittore invita a essere esigenti con i libri e la letteratura, perché siano strumenti di conoscenza del reale, anche impietosa, e non passatempo consolatorio. Gli ultimi suoi romanzi, La Rampicante, entrato nella rosa del Premio Strega, e La bambina dagli occhi d’oliva, recentemente insignito del premio Alda Merini, sono dedicati rispettivamente al tema delle donazioni e dei trapianti d’organo e a quello dell’infanzia abusata e violata.

Del tutto logico, quindi che l’associazione Libertà Civile, un interessante sodalizio civico che affronta il tema della rinascita di Foggia a partire dalla cultura, abbia scelto proprio lui per una iniziativa pubblica ospitata da Vincenzo Acquaviva, titolare del Pub Carlito’s di piazza Federico II.

A dialogare con Grittani il giovane critico letterario Giammarco Di Biase, che i lettori di Bonculture conoscono per le sue mai banali recensioni, ed Elina Miticocchio, autrice di poesie e racconti e titolare dell’affascinante blog «Imma(r)gine», purtroppo non aggiornato da diverso tempo.

La conversazione, fluida e gradevole, è stata caratterizzata dalla curiosità: dei due interlocutori, ma anche dello stesso autore. Nell’inevitabile ripetitività delle presentazioni, Grittani recepisce stimoli e restituisce empatia, anche per quell’idea che ciascuna persona e ciascuna vita siano a loro modo un romanzo. D’altronde l’idea che tutto serva a un libro, ad una narrazione, è alle radici stesse della nostra civiltà. Sulle finalità di questo incontro che speriamo sia il primo di una serie, abbiamo raccolto una dichiarazione del presidente di Libertà Civile, Alessio Lusuriello

«Negli ultimi tempi Foggia è attanagliata da diverse problematiche. La nostra associazione cerca, anche attraverso iniziative come la presentazione del libro questa sera, di attuare una rivoluzione etica e morale in una città che è ormai in una situazione drammatica. Pensiamo ci sia bisogno di un contrattacco pedagofico e culturale»

La cultura come rinascita?

«Credo proprio di sì. Ormai conosciamo tutti i problemi che vive Foggia. Per questo, nel nostro piccolo, cerchiamo di dare il nostro contributo come associazione di promozione sociale».

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