Terza edizione del Premio Letterario Nazionale “Vittorio Stagnani”, vincono i racconti da Roma e Caltanissetta “Gli invisibili” e “Tanuzzu”

by redazione

Gli invisibili” di Giuseppe Faccilongo e “Tanuzzu” di Marisa Falzone sono i racconti vincitori della terza edizione del Premio Letterario Nazionale “Vittorio Stagnani”. La serata conclusiva dell’iniziativa si è svolta ieri, venerdì 16 febbraio 2024, nei vicoli del borgo antico di Bari, nella chiesa di Santa Teresa dei Maschi, sede della BiBart, Biennale d’Arte Contemporanea, la quale promuove e organizza la manifestazione culturale sin dalla prima annualità.

Il Premio si prefigge di mantenere viva la memoria del giornalista, scrittore ed insegnante Stagnani, ed è stata pensata al fine di aggiungere un ulteriore motivo di aggregazione sociale, spontaneo e corale, al panorama culturale cittadino, regionale e oltre stimolati dalla scrittura e la lettura. A bando racconti brevi inediti a firma di autori, indipendentemente se già navigati o meno, in grado di mettere a nudo sentimenti e sensazioni. Tema scelto per questa edizione sono stati “i Valori”, pretesto per raccogliersi davanti ad un foglio ed una penna, o una tastiera ed uno schermo, sul quale al meglio si sono espressi il barese trapiantato a Roma, Giuseppe Faccilongo, primo classificato, e la siciliana, nissena Marisa Falzone. Rispettivamente una vivida narrazione, quasi documentale, di retroscena sconosciuti ai più del Teatro Petruzzelli di Bari e suoi “invisibili” protagonisti. Il secondo è un toccante ritratto, romanzato e liberamente ispirato ad personaggio realmente vissuto in una Sicilia d’altri tempi.

La terza edizione del Premio Letterario Nazionale “Vittorio Stagnani” si fregia del patrocinio del Distretto Rotary 2120 , il cui  Governatore è Vincenzo Sassanelli, a.r. 2023/2024; della Fondazione Tatarella; degli Stati Generali della Scuola.  Partner del Premio è Mario Adda Editore, media partner è la testata giornalistica Bonculture. L’evento è organizzato in collaborazione con Vallisa CulturaFederico II Eventi. Giurate d’eccellenza sono state Daniela Tonti, direttrice di Bonculture; professoressa Carmen Mari, scrittrice; Cinzia del Corral, formatrice distrettuale Rotary 2120 per le “Terre Ofantine”, past president del Rotary Club Cerignola. Giurato e presidente di giuria, Fabrizio Stagnani, figlio dell’autore a cui è dedicato il Premio, del quale risulta direttore artistico. Una giuria, questa, che si è espressa motivando le premiazioni così: “Un pentagramma di emozioni i cui toni variano dallo struggente al trillante giusta colonna sonora dei sette valori contemplati” per il testo della Falzone; “La scrittura pregevole sostiene la narrazione palpitante che racchiude un corollario di valori fautori di imprese inimmaginabili rese possibili dall’autenticità dei sentimenti vissuti da un gruppo di poderosi invisibili” invece il commento alle pagine di Giuseppe Faccilongo, che si è aggiudicato anche la menzione speciale della giuria “Greguro”. 

Nel corso della cerimonia conclusiva di questa edizione, a Santa Teresa dei Maschi, sono intervenute per consegnare i premi agli scrittori e raccontarsi in relazione al Premio, in ordine di comparsa, Daniela Tonti di Bonculture, Annalisa Tatarella dell’omonima Fondazione e Grazia Di Bari, Consigliera delegata alla Politiche Culturali della Regione Puglia. Un sentito saluto istituzionale è stato quello di Aldo Patruno, Direttore del Dipartimento Turismo, Economia della Cultura, Valorizzazione del Territorio della Regione Puglia.  Mentre per ricordare Stagnani ci sono state le parole del vulcanico trascinatore Eugenio “Geggè” Scardaccione, docente poi stimato dirigente scolastico, grande camminatore, intimo amico di Vittorio. Immancabile il discorso del padrone di casa, Miguel Gomes, direttore artistico della Biennale d’Arte Contemporanea. Una terza edizione questa che ha visto dare totale attenzione ai protagonisti del premio, i soggetti, ovvero i testi stessi degli autori in gara, che hanno avuto modo di intrattenere il pubblico leggendo ed interpretando con la loro voce le sudate righe incoronate vincitrici.

Falzone e Faccilongo hanno visto i propri racconti pubblicati in un volume edito da Mario Adda Editore (Codice ISBN: 9 788867 177004), regolarmente depositato a norma di legge in biblioteche ed istituzioni designate per fini culturali.  Inoltre ai premiati sono state donate stampe originali su carta fotografiche di scatti firmati dal Maestro Vittorio Arceri, ritraenti maschere apotropaiche dislocate sul territorio della Città Metropolitana di Bari, illustrazioni del libro “Maschere Apotropaiche in Terra di Bari”, scritto da Stagnani, nel 1997.

Per conoscere meglio gli autore dei racconti premiati, le loro biografie:

Giuseppe Faccilongo nasce a Bari il 20 maggio 1962. Vive e lavora a Roma da 10 anni. Eredita dal padre la passione per la lettura e legge da sempre tutto ciò che gli capita a tiro, anche se predilige i classici. Inizia a scrivere a 12 anni, sul giornalino della scuola sotto la guida di Vittorio Stagnani. È finalista al Premio Letterario Nazionale Tim “Un Tempo per tutto” nel 2008 e al Premio Letterario Nazionale Martucci nel 2010. Pubblica articoli su alcuni blog fino al 2012. Informatico ‘per errore’ come si definisce, non ha mai smesso di scrivere racconti, cronache e storie anche solo per diletto.

Marisa Falzone nasce a San Cataldo (CL) il 22 dicembre 1970. Dopo la maturità classica, si laurea in Giurisprudenza. Per un breve periodo insegna diritto ed economia presso un liceo nisseno, svolgendo contemporaneamente la professione di avvocato. Dopo aver svolto per circa dieci anni la professione di cancelliere presso gli uffici giudiziari di Agrigento e Caltanissetta, dal 2011 lavora presso l’Archivio di Stato nisseno occupandosi a tempo pieno di ricerca storica. Fra le sue passioni i viaggi, la letteratura, la storia e la scrittura, vissuta soprattutto come un’esperienza per conoscere se stessa.

BiBart Biennale d’Arte Contemporanea è patrocinata dalla Presidenza del Consiglio Regionale della Puglia, Regione Sicilia e la Sovraintendenza di Caltanissetta, Comune di Bari, Comune di Caltanissetta e dal Dipartimento di Ricerca e Innovazione Umanistica dell’Università degli Studi di Bari.

Lo scatto fotografico dal quale è ispirato il logo del Premio è a firma dell’artista Gino Palmisano,immagine successivamente elaborata graficamente da Miguel Gomez.

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Per raccontare sommariamente, a chi non avesse avuto la fortuna di conoscere personalmente Vittorio Stagnani, nacque a Roma il 28 aprile 1942, da padre forlivese, Nicola, e madre barese, Letizia Columbo. A suo nonno garibaldino, Tommaso Columbo, intestato nella città di Bari l’omonimo viale per meriti da imprenditore e in quanto fondatore della Camera di Commercio di Bari. Prima di tutto giornalista. Conduttore e redattore del primo telegiornale di Telebari, tra le prime emittenti private d’Italia, nel 1972. Innumerevoli le collaborazioni con testate giornalistiche, a partire da “La Gazzetta del Mezzogiorno”, “Corriere del Mezzogiorno”, “La Repubblica”, “Epolis”, “Leggo”. Grazie all’agenzia di stampa NEA i suoi articoli, principalmente riguardanti la cultura barese, pugliese, hanno raggiunto tutta la nazione. “Nel mese” e “Arte Bianca”, per menzionare solo due periodici con i quali ha lavorato. Oltre a Telebari, tra le emittenti vanno ricordate le collaborazioni con Telenorba e Antennasud, per le quali ha realizzato programmi e servizi televisivi. Svariate le apparizioni in Rai ed altre realtà locali come ad esempio TRM. Autore letterario di narrativa e saggistica. Trenta i libri pubblicati. Memorabili “Essenze Selvagge”, 1969 – Edizioni nel Mese; “…e buttati! Agre storie di paracadutisti”, 1974 – Casa Editrice Agielle; “Puglia Fuori Strada”, otto ristampe, 1976 – Arti Grafiche Lecchesi; “Puglia Sacra”, con foto di Paolo Longo, del 1980 – Ecumenica Editrice; “Greguro”, 1981 – La Tecnografica; “Amuleila e altri sogni”, 1986 – Edizioni Levante; “Puglia Pane”, 1994 – Uniongrafica Corcelli;  “Maschere apotropaiche in Terra di Bari” , 1997 – Uniongrafica Corcelli, con foto di Vittorio Arceri, dello stesso anno ed editore “Bancarella Mediterranea”; del 2001 con Bracciodieta Editore, “Sagre di Puglia”; “Cucina vecchia buoni piatti di Puglia e Lucania (e non solo)”, 2004 – Progedit; “La luna e la focaccia”, con illustrazioni di Michele Damiani, 2011 – Progedit; “Nero di seppia”, 2015 – Adda Editore; “Lucania Fuori Strada”, scritto insieme a Corrado Palumbo”, 2016 – Progedit. Messi in scena sul palco del “AncheCinema” di Bari le vicende narrate in “Le avventure di Sabino nell’orto magico”, edito da “La Vallisa” nel 2008. Insegnante d’italiano, storia e geografia, presso la Scuola “Melo da Bari” e Scuola “Luigi Lombardi”, rispettivamente sotto la direzione dei Presidi Francesca Marangelli e Ugo Castorina. Innumerevoli le attività degne dell’attenzione della stampa da lui organizzate e promosse, fra iniziative culturali, spettacoli teatrali, non da meno proteste pacifiche e organizzazioni di percorsi didattici. Tra i primi ad accogliere comunità extracomunitarie in aula per i corsi serali dedicati ai lavoratori. Pittore, con all’attivo svariate mostre, in particolar modo concentrate fra gli anni ’80 e ’90, presso gallerie d’arte in Bari e Puglia. Illustratore acquerellista di molte delle sue opere letterarie. Scopritore, insieme ad altri suoi cinque amici, il 27 luglio 1968, nel Canalone di Fesca di Bari, di un fossile di balenottera, lungo 12 metri, risalente a 1,7 milioni di anni fa. Fossile a cui venne dato il nome di “Annalisa”, ora custodito nel Museo di Scienze della Terra dell’Università degli Studi di Bari. Organizzatore di eventi culturali di promozione del territorio. Speleologo, paracadutista civile, escursionista, naturalista, ambientalista, cuoco, cultore della tradizioni e del folklore popolare pugliese e lucano. Ricordato da tutti in sella alla sua bicicletta con la quale solcava la città in lungo ed in largo, in tempi durante i quali non vi era alcuna abitudine all’utilizzo di mezzi ecologicamente sostenibili. Iconiche le immagini che lo ritraggono con il cestino colmo di spesa o di giornali.

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