Il tempo, l’arma spuntata non convenzionale

by Roberto Pertosa

Sento dire spesso dagli “analisti” (da tre soldi bucati) che per il dittatore il tempo può essere un vantaggio o uno svantaggio a seconda che la conquista di Kiev, o dell’intera Ucraina, avvenga in tempi brevi o lunghi.

Gli “analisti” (da tre soldi bucati) affermano che l’occupazione dello Stato Sovrano in tempi brevi possa concedere al dittatore un più ampio margine di trattativa, a suo vantaggio. O che, al contrario, una resistenza del popolo ucraino possa prolungare una guerra impensabile, e al contempo un’agonia, ridimensionando le assurde pretese del dittatore.

Il tempo, quindi, come precisa espressione definitoria dei criteri di trattativa.

Ma quale trattativa?

Possibile che nessuno capisca invece che, qualsiasi sia l’evoluzione di questo conflitto, ormai niente e nessuno potrà mai più cambiare una situazione ormai irrimediabilmente compromessa nei rapporti tra la Russia del dittatore e l’intero occidente? O c’è qualcuno che afferma che, qualora la Russia del dittatore dovesse occupare uno Stato Sovrano, e altri ancora, l’occidente scenderà inevitabilmente a compromessi e tutto tornerà a splendere come prima e più di prima?

Possibile che nessuno sia in grado di fornire una visione lucida, a prescindere da come andrà a finire, su quello che accadrà dopo?

Possibile che nessuno percepisca che l’unica soluzione è “l’eliminazione” di un dittatore (la Cina avrà inaspettatamente un ruolo determinante in tal senso) che possiede un disegno predefinito e che non vuole e non può più fermarsi, affinché il popolo russo possa avere finalmente l’unica opportunità che ora gli è concessa, ossia quella di vergognarsi e di pentirsi?

Che l’unica possibilità sia la definizione di una reale deterrenza militare da parte dell’occidente (non inteso semplicisticamente come ambito politico-culturale) che non significa partecipazione diretta, ma schieramento di forze a protezione dei confini, che si contrapponga come monito all’avanzata del dittatore, e che paradossalmente scongiuri il replicarsi della definizione di poli contrapposti da nuova guerra fredda, o smorzi vulcani quiescenti in altri contesti europei limitrofi?

Se nel corso della II guerra mondiale gli Alleati non fossero intervenuti per fermare la Germania, avremmo sicuramente avuto meno morti, ma certamente avremmo avuto una Europa nazista. E se fossero intervenuti repentinamente, probabilmente avremmo perfino potuto evitare una guerra…

Invito tutti a guardare ora la storia con gli occhi del popolo ucraino!

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