Mutui e ammortamenti alla francese, un dialogo sui flussi

by Filippo Mucciarone

Chiedevo parlando con un amico, di una sua problematica, che spesso, si scopre essere anche la propria. Argomento : “Ammortamento alla Francese e Anatocismo, usura e mutui bancari”, su cui scopro nel web, che l’avv. Fabio Fiorucci ben illustra nel merito grazie al suo volume avente proprio come titolo il contenuto virgolettato del nostro argomentare, e che da qualche linfa al nostro discorso. E’ una retorica economistica finanziaria per analisti dei flussi, ci scherziamo leggermente su, da lontani addetti ai lavori del settore. A farla breve, infatti, molto più “banalmente” ci sentiamo più vicini in questo caso, a Victor Hugo,  Heinrich Heine o anche al Mercante di Venezia di Shakespeare. Ma al netto delle nostre spontanee divergenze “imprescindibili” rispetto al quid realistico sociale tra le galassie degli istituti di credito dei tempi moderni, entrambi avevamo un problema “inenarrabile” di ricalcolo economico circa una “piccola” finanziaria. Che, come prevede la soglia di quota capitale e di interessi relativi per chi decida di voler estinguere tale prestito in unica soluzione (magari dopo aver superato una metà dell’importo inclusivo iniziale dovuto), quasi ti esorta nel farti trovare impelagato nell’infimo riscatto di adempiere ad un processo aggiunto parecchio idealizzato di contribuzione “universale” per cui, al netto della sussistenza stessa ed indiretta del discorso delle banche a fare il loro mestiere di far cassa per prestare magari sempre più soldi ad altri, rende precluso ogni optional e si è indotti a sottostare ad un ricalcolo blando e blasfemo per il contraente che non tiene conto del fatto che pur cercando di estinguere infatti, in unica soluzione il finanziamento, la sua carica debitoria non diminuisce affatto rispetto alla trance della prima parte (dell’altra metà) debitoria già versata. In cifra di sintesi dal 25% in media di maggiorazione per interessi su singola rata (come quelli gravosi e presenti nella prima parte di finanziamento posto in essere) si passa al 18,5 % circa effettivi per la seconda parte se si decidesse “forfettariamente” in accordo con l’istituto di credito di voler eludere in unica soluzione la restante quota del finanziamento. Spostare invece in tal caso l’asticella del resto degli interessi dovuti intorno al 5% (magari fino ad una certa somma ed entro un certo periodo di non morosità già incorsa), credo (ed in questo si condivide oltremodo con Rodolfo l’assioma) sia una cosa che possa destare attenzione, per l’opposizione di governo, e se presa in carico dal governo, poter eventualmente elargire più gettito a favore di R.d.c. bollette energetiche ecc., dando così nuova linfa diversificata all’economia e promuovendo magari sempre più investimenti e finanziamenti più agevolati che in tempi grami odierni pregnanti di inflazione potrebbero far tenere meglio botta nell’assetto generale dei mercati tra domanda e offerta. Sempre a riguardo, Rodolfo ha voluto quasi preteso di chiosare la fugace chiacchierata sul tema, esemplificando con un suo schematico (ed oggettivamente non facile) breve componimento, allorchè il metodo di ammortamento alla francese va dunque elargendo e producendo (sempre a nostro umile parere), un drogaggio anti asettico del mercato e dunque anche poi sulle conseguenti scelte (ad esempio) a livello di spesa pubblica più glocale. E dalle suddette, libere lecite logiche (o illogiche) azioni di scambio e guadagno derivanti dai flussi delle beghe economiche finanziarie come quella di cui sopra (a cui molto più semplicemente almeno la commissione europea potrebbe cercare di porre paletti che regolamentino meglio l’argomentazione per una più equa ed oggettiva redistribuzione monetaria sulla Politica sociale futura…), da comuni contraenti ora leggermente più esterrefatti, si continuerà pacatamente sul proseguo del domani, osteggiato dal solito contingente grattacapo da scadenza mensile. A cui Rodolfo volle inframezzare, dato che ci teneva, il suo “Procedura di finanziamento a scalare”…

… Più paghi, “meno paghi”.

L’obtorto collo degli

universi paralleli.

Venirne a capo è davvero

un offesa per Tatele di Mileto o

Pitagora di Samo (?)

Anche un intricato grattacapo per art director o brand manager che tengano,

al paradosso della fetta di prosciutto sugli occhi; come 30 secondi in tv.

Se la teoria non è, o può essere pratica,

e/o viceversa.

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