Triangolo illegale: evasione, corruzione e criminalità. La sfida va oltre le parole

by Tommaso Pasqua

Ci sono parole che pronunciate in un determinato giorno segnano il percorso di un territorio per il presente ed il futuro. Le parole, precise e puntuali, sono state dette in due occasioni importanti, da due autorevoli rappresentanti delle Istituzioni del nostro Paese.

Sua Eccellenza il Prefetto di Foggia Raffaele Grassi, ha scandito, con forza e decisione, queste parole, incontrando gli imprenditori: “E’ una terra piena di sofferenza caratterizzata da infiltrazioni criminali in diversi settori: l’azione dello Stato è volta a colpire e destrutturare queste cosche.

Rassegnazione, paura e resistenza non sono ammessi. È un invito che rivolgo alla responsabilità di imprenditori che vivono in una terra condizionata dalla mafia foggiana”, ha sottolineato, ricordando che “è stato riconosciuto a questi sodalizi il vincolo dell’associazionismo mafioso: I Trisciuoglio, i Francavilla, Prencipe, i Libergolis e i Romito sono tutti gruppi criminali che conosciamo perfettamente, nome e cognome. E tutti voi li conoscete”.

E ancora: “Apro simbolicamente le porte all’imprenditoria onesta che ha voglia di costruire qualcosa. Non arretrerò di un solo millimetro nella pulizia che si deve fare in questa realtà.  Ma per farlo dobbiamo farlo insieme, perché solo così si può vincere una battaglia; ma la vera guerra di liberazione dipende solo dalla rete che si costruisce”.

La rete, Istituzionale, sociale, cultura, imprenditoriale non si improvvisa ma va costruita con pazienza ed attenzione.

La sfida va oltre le parole, e richiede comportamenti conseguenti e concludenti, e riguarda tutte le Istituzioni del territorio.

Il Prefetto Grassi, parlava agli imprenditori ma il messaggio era rivolto ad ogni rappresentante della classe dirigente diffusa della Capitanata.

A queste parole del Prefetto vanno aggiunte le riflessioni svolte dal Direttore Generale della Banca d’Italia, Fabio Panetta, il giorno dell’inaugurazione di “Valoridicarta S.p.a., stupenda realtà imprenditoriale, che nell’immaginario collettivo delle popolazioni della Daunia, va oltre la “cartiera di Foggia”.

Il direttore Generale Panetta, dopo una lunga disamine, attenta e puntuale, sulle condizioni di ritardo dello sviluppo del Mezzogiorno, ha posto l’accento sulla necessità di avere pubbliche amministrazioni efficienti ed in grado di avere un buon livello di funzionamento, ma soprattutto “bisogna sradicare l’inaccettabile triangolo illegale evasione, corruzione e criminalità”, che minano ogni ipotesi di possibile sviluppo economico e sociale della capitanata.

Ed aggiunge:” la sicurezza e il rispetto delle norme -civili, penali, fiscali- sono prerequisiti irrinunciabili per la crescita e il progresso sociale, sui quali non è possibile transigere”.

Non bisogna far passare invano queste parole, e per evitare distrazioni, mi faccio aiutare dalle parole di Fabrizio de André:” anche se voi vi credete assolti siete lo stesso coinvolti”.

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