Nel libro di Antonio Iovane “La seduta spiritica”, Aldo Moro è il simbolo della condizione contemporanea. Moro è la sciarada, è la politica e il mondo italiano, un cane che si mangia la coda. E’ la metafora della confusione, la confusione oggi del nostro Paese malato.
Aldo Moro
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Teatro
Il corpo insepolto di Aldo Moro a teatro. Fabrizio Gifuni: «La sua scrittura è un combattimento tragico con la morte»
“Il valore urticante delle parole di Aldo Moro – considerato una persona pacata, mite, conciliante, paziente – arriva in maniera molto inaspettata. Le sue parole, ogni sera, arrivano come la lama tagliente di un coltello, perché sono profondamente diverse da quelle che aveva speso fino a quel momento”.
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Dice Gad Lerner che si tratta del commissariamento della democrazia parlamentare. È vero, ed è un commissariamento cominciato da quasi trent’anni, quando la Repubblica venne messa sotto tutela giudiziaria. Un commissariamento che non sembra avere stroncato o ridotto la corruzione, e ha creato problemi molto gravi alla nostra vita democratica.
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Con il vostro irridente silenzio è l’accorato passaggio di una delle lettere nelle quali Moro esibisce tutto il suo avvilimento per lo scetticismo e l’abbandono che avverte dalla politica, dalla stampa e dall’opinione pubblica: «Vorrei capire con i miei piccoli occhi mortali come ci si vedrà dopo. Se ci fosse luce, sarebbe bellissimo».
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L’analisi di un moroteo come Biagio Di Muzio sulle suggestioni democristiane dopo la visita del premier in Irpinia: “Conte è un cattolico democratico che si ispira alla dottrina sociale della Chiesa”
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Il progetto ha come finalità la riattualizzazione del pensiero di Aldo Moro e racconta l’intera vicenda umana, professionale, politica e drammatica dello statista pugliese