Nacque nel 1266 quello che nel Cinquecento un cardinale e storico della Chiesa definì “monstrum Apuliae” per indicare la straordinarietà e l’eccezionalità dell’assegnazione ad una religiosa del potere esclusivo, in spiritualibus et in temporalibus, sui religiosi del Capitolo di Castellana, sottratti così all’autorità del vescovo, e sulle persone e le terre del feudo
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