Ho incontrato Ciriaco De Mita molte volte. E ricordo che quando ci parlavo era solito scrutare nello sguardo con un marcato distacco che intimidiva, salvo poi aprire discorsi che mi sembravano fumosi, ma che nella sostanza, questo lo capii dopo, era la sua maniera originalissima di catturare l’attenzione con quell’esercizio infallibile della sua “pedagogia della complessità”
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