Castel San Vincenzo, le cui prime pietre furono posate tra il quinto e sesto secolo, ripone il suo fulcro attrattivo sull’omonimo lago ai sui piedi. Un bacino, si artificiale, ma a differenza di molti alti tali, perfettamente naturalizzato. Attingendo dai torrenti della Montagna Spaccata, i suoi scopi erano e sono ovviamente di accumulo idrico ed energetico.
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