A rubare la vita alle 3 protagoniste e non solo è la violenza patriarcale, violenza fisica e simbolica. Il romanzo inizia con la narrazione in diretta da parte di Avrahàm Azoulay dello spaventoso pogrom della sua famiglia: “Non ho nemici. La mia unica colpa è essere ebreo. Sono sopravvissuto al pogrom di Odessa, ma non a questo in Palestina.”
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